Giocano a Tetris con il pensiero grazie a una rete di cervelli

Tecnologia
Immagine di archivio (Getty Images)

‘BrainNet’ è stato sviluppato da due atenei statunitensi per collegare le menti di tre giocatori: si suggerivano e inviavano decisioni al computer con encefalogrammi e stimoli magnetici

Tetris, uno dei videogame più semplici e popolari, si può ora giocare senza muovere un dito, affidandosi soltanto alla forza del pensiero. È questo il risultato raggiunto da un curioso esperimento, realizzato dai ricercatori dell’Università di Washington in collaborazione con la Carnegie Mellon University. Il team dei due atenei è stato infatti in grado di mettere a punto ‘BrainNet’, un sistema che collegava i cervelli di una squadra di tre giocatori via internet per poi comunicare al computer la mossa da effettuare esclusivamente attraverso l’invio di stimoli magnetici.

Decodifica e consegna di informazioni

Dal suo approdo sui pc di Ibm, all’arrivo su console e dispositivi come il Game Boy e l’iPhone, Tetris è stato capace di riscuotere successo tra i videogiocatori di tutto il mondo, impegnati a incastrare i classici mattoncini colorati. Il gruppo di ricerca delle due università statunitensi ha usato proprio il celebre gioco come banco di prova per una nuova invenzione che ha l’obiettivo di creare una rete che consenta di risolvere problemi grazie alla collaborazione tra più cervelli. La tecnologia si avvale di elettroencefalogrammi e stimoli magnetici per decodificare e consegnare informazioni tra i soggetti, connessi l’uno con l’altro grazie a internet.

I suggeritori e il ricevente

L’esperimento ha coinvolto tre persone: una, il ricevente, non era in grado di vedere la schermata del gioco ma era collegato tramite internet a due mittenti, che vedevano invece lo svolgimento della sessione di Tetris. Grazie a un encefalogramma eseguito in tempo reale, i suggerimenti dei due giocatori venivano decodificati e poi inviati al ricevente, giungendo grazie a stimoli magnetici non invasivi nel lobo occipitale del cervello. Il processo era ripetuto più volte, in modo che i mittenti fossero in grado di emettere un feedback sulla decisione del giocatore che non vedeva la partita. Accertata la correttezza della mossa, quest’ultimo inviava poi il comando da eseguire al computer, sempre grazie alla lettura del pensiero avvenuta tramite encefalogramma. In futuro, secondo i ricercatori, lo stesso metodo potrà connettere un numero ancora maggiore di persone, favorendo la risoluzione di problemi attraverso la cooperazione tra più individui.

Tecnologia: I più letti