Intelligenza artificiale, sarà possibile ricostruire i video

Tecnologia
Immagine di archivio (Getty Images)
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I ricercatori del MIT hanno sviluppato un sistema in grado di riempire i vuoti di un filmato partendo da pochi frame 

Prevedere ciò che può accadere in una sequenza video, così come in una situazione reale, era fino a questo momento una prerogativa dell’essere umano, che basandosi sulla propria esperienza è in grado di anticipare almeno in parte ciò che seguirà. L’Intelligenza artificiale, tuttavia, sta spingendo le macchine del futuro in questa direzione. Durante la quindicesima Conferenza europea sulla Computer Vision, che si è svolta a Monaco, un team di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology ha infatti presentato un sistema in grado di ricostruire un intero filmato a partire da pochi fotogrammi. La nuova tecnologia sarebbe anche la base per un cambiamento rivoluzionario nel comportamento dei robot.

Un sistema che riempie i vuoti

Il risultato raggiunto dal gruppo di ricerca è stato possibile attraverso lo sviluppo di un sistema che è capace di osservare e apprendere come gli oggetti cambino all’interno di un video in momenti differenti del filmato stesso. Il processo consiste nell’individuare alcuni frame chiave, che permetterebbero al modulo creato dal team di riconoscere che si tratta dello stesso tipo di attività. “Abbiamo creato un sistema che si basa sull’intelligenza artificiale per riconoscere la trasformazione degli oggetti, piuttosto che la loro comparsa”, spiega l’ex studente di dottorato al laboratorio di scienze computerizzate e intelligenza artificiale Bolei Zhou. Nel passo successivo, il sistema impara poi a riempire i vuoti, creando così le sequenze mancanti.

Verso i robot pensanti

Zhou ha definito questa nuova tecnologia “un risultato importante nella robotica per la messa a punto di sistemi in grado di prevedere le conseguenze di una certa attività”. Fino ad oggi, per molti esperti l’incapacità di prevedere quello che potrebbe succedere in una determinata situazione rappresentava una delle più grandi sfide nell’ambito della robotica. Le macchine attualmente sviluppate si basano infatti su meccanismi di reazione calcolati: al contrario, l’idea di un sistema capace autonomamente di riempire i buchi potrebbe aprire un nuovo scenario in cui i robot stessi siano in grado di pensare e anticipare ciò che avverrà. 

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