ColecoVision, meteora di successo

Tecnologia

Cristian Paolini

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ColecoVision

Per il giovedì vintage di Game Show oggi non parliamo di un gioco, ma di una console che negli anni '80 almeno per un biennio dominò il mercato negli Usa e in Europa.

Per il giovedì vintage di Game Show questa volta non ci occupiamo di un solo gioco, ma di una console che ha segnato una generazione di videogiocatori. Parliamo della statunitense ColecoVision, venduta in Europa come Cbs ColecoVision tra il 1982 e il 1984. La console fu la principale rivale della mitica Atari 5200 e dell’Intellivision di Mattel, che superò persino nelle vendite, finché la crisi dei videogiochi del 1983 e l’avvento dei primi computer non ne decretò la fine.

La console, in cui venivano introdotti i giochi sotto forma di cartuccia, era rettangolare, con uno spazio dove erano alloggiati i due controller, anch’essi rettangolari avevano dei pulsanti e un tastierino numerico in cui, per alcuni titoli, venivano inserite delle schede interattive. Proprio i titoli erano la forza della console con un catalogo di quasi 150 titoli. Quasi tutti erano la conversione di giochi arcade, quelli delle sala giochi per intenderci, alcuni dei quali con soluzioni innovative per l’epoca, come l’avventura spaziale in tre dimensioni Zaxxon, o platform dalla grafica curata come i Puffi o ancora l’action di Spy Hunter. Il gioco da copertina della console era però Donkey Kong, che veniva venduto in bundle (GUARDA LO SPOT IN ITALIANO).   

Esemplari dell’originale ColecoVision si possono ancora acquistare ancora su Internet, ma chissà che l’ondata nostalgica che già ha riportato sul mercato i giochi Atari e Sega con hardware rinnovati, ma dal gusto e design vintage, non possa fare altrettanto con la macchina per videogiochi che anche da noi riscosse un successo straordinario.      

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