Apple contro Samsung, la storia della "guerra dei brevetti"

Tecnologia
Curiosamente, lo scontro riguarda interamente apparecchi ormai usciti dalla produzione (Getty Images)
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La disputa è iniziata nel 2011, anno in cui la casa sudcoreana ha cominciato a superare nelle vendite Cupertino. Da allora si sono rincorsi verdetti e appelli per riconoscere e quantificare risarcimenti multimilionari

Dopo sette anni di processi negli Stati Uniti, la battaglia legale tra Apple e Samsung si arricchisce di una nuova condanna per la casa sudcoreana, che sarà costretta a versare a Cupertino 539 milioni di dollari di risarcimento. Al centro di questa contesa ci sono tre brevetti sul design e due sulle utility per dispositivi mobili (iPhone e iPad) che Samsung avrebbe violato, sfruttandoli per i propri smartphone. Il verdetto, emesso da una giuria di San Josè, in California, dovrebbe essere uno degli ultimi atti della lunga controversia legale, anche se Samsung in questi anni ha deciso di rispondere alle accuse avviando una serie di cause contro Apple in Asia, Europa e negli Stati Uniti. Ragione per la quale la "guerra dei brevetti" non può dirsi terminata.

La vicenda legale

La giuria californiana si è dovuta esprimere, per la terza volta dal 2011, sullo stesso insieme di brevetti che, tra l’altro, riguardano tutti dispositivi ormai fuori produzione. La disputa, fin dalle prime battute, oltre ad assumere una rilevanza economica è stata considerata da Cupertino una battaglia reputazionale. "Apple – spiegava già nel 2012 l’amministratore delegato Tim Cook – vuole difendere i propri valori e ha scelto l'azione legale con molta riluttanza e solo dopo aver chiesto ripetutamente a Samsung di smettere di copiare". In prima battuta il colosso statunitense aveva fatto causa al competitor sudcoreano chiedendo un risarcimento danni di 2,5 miliardi di dollari. Nel 2012, però, la giuria, dopo aver riconosciuto la violazione, ha optato per un indennizzo in favore di Apple di 1,05 miliardi di dollari. Cifra ridimensionata ulteriormente nel 2013 dal giudice Lucy Koh, dopo aver imposto un nuovo processo per via di errori di calcolo fatti dalla giuria.

Il ricorso alla Corte Suprema

Negli anni successivi Samsung, dopo aver accettato di pagare una parte dei danni, ha deciso di fare ricorso alla Corte Suprema, il massimo organo giudiziario negli Stati Uniti, sostenendo che i risarcimenti fossero calcolati in modo iniquo. Secondo i legali dell’azienda sudcoreana, infatti, alla violazione di una percentuale minima di brevetto non può corrispondere un indennizzo pari al 100% dei profitti generati dall’intero prodotto 'plagiato' (principio adottato in gran parte delle sentenze precedenti). Nel 2016 la Corte Suprema ha dato ragione al colosso orientale rimandando il caso al tribunale di San José. Così, la giuria californiana, calcolando i danni in base ai componenti che hanno infranto i brevetti e non alle vendite degli smartphone Samsung, ha condannato l’azienda sudcoreana a 539 milioni di dollari di risarcimento.

Gli altri processi

Se nel 2016 la Corte Suprema aveva dato ragione a Samsung sul calcolo dei risarcimenti, l’anno successivo ha rigettato la richiesta dell'azienda sudcoreana di cancellare alcuni brevetti della casa di Cupertino per gli smartphone. Il colosso orientale sosteneva che alcuni di quelli inseriti da Apple all'inizio della produzione degli iPhone fossero "ordinari progressi tecnologici e per questo non idonei alla tutela giuridica" data da un brevetto. Tra queste innovazioni c'era anche la funzione sblocca schermo, che permette di attivare il touchscreen con un semplice passaggio del dito. La sentenza in sfavore di Samsung ha avuto tra gli effetti il mantenimento del risarcimento da 120 milioni di dollari vinto da Apple in un precedente processo. Nella guerra dei brevetti di questi sette anni, ci sono stati anche casi in cui Cupertino è stata costretta a riconoscere risarcimenti al competitor. In uno dei processi, infatti, Apple è stata condannata al pagamento di 158mila dollari di danni per aver infranto, non volontariamente, uno dei brevetti Samsung.

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Uno scontro tra i 'padroni' del mercato

Quando la disputa legale è iniziata Samsung e Apple possedevano rispettivamente il 30% e il 19% del mercato degli smartphone. Nel primo trimestre del 2018, secondo i dati di IDC riportati da Bloomberg, Cupertino è scesa al 16%, mentre Samsung detiene il 23% del mercato. Una tendenza negativa che, al momento però, mette ancora al riparo la loro leadership dalla scalata degli altri competitor mondiali. Inoltre, analizzando i dati più recenti, emerge una battaglia sempre più agguerrita che vede Apple in grande crescita nell’ultimo trimestre del 2017. Cupertino infatti, complici le festività natalizie dell'anno scorso, sarebbe riuscita a superare nelle vendite Samsung per la terza volta dal 2011.

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