I robot che riescono a montare una sedia Ikea

Tecnologia
I due bracci meccanici utilizzati nell'esperimento della Nanyang Technological University (foto Youtube)

L'esperimento della Nanyang Technological University di Singapore ha dimostrato come sia possibile per due bracci meccanici assemblare un componente d'arredo in legno. Lo studio è stato pubblicato da "Science Robotic"

Può un robot montare una sedia di Ikea più velocemente di un essere umano? La risposta a questa domanda è stata affidata a un esperimento condotto in un laboratorio di Singapore, dove due bracci meccanici sono stati messi al lavoro sull'assemblaggio di "Stefan", uno dei più noti modelli di sedia del colosso svedese dei mobili.

I due robot al lavoro

L'esperimento, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista "Science Robotic", è stato condotto dagli ingegneri della Nanyang Technological University di Singapore grazie a una telecamera in 3D e due bracci robotici industriali. Entrambi i robot erano dotati di pinze e sensori di forza per riuscire ad afferrare e comporre i vari pezzi della sedia. Un lavoro di coppia che ha portato i due androidi a completare il compito in 20 minuti e 19 secondi dal momento in cui le varie parti sono state poste davanti a loro. Più della metà del tempo è però stata impiegata per pianificare i vari movimenti: la durata del lavoro effettivo di montaggio è infatti stata di 8 minuti e 55 secondi. Un risultato migliore di quello fatto registrare dall'uomo che, secondo quanto riferito da un portavoce Ikea, impiega dai 10 ai 15 minuti per lo stesso compito.

Un lavoro difficile

Se le immagini dei due bracci meccanici al lavoro sembrano suggerire la facilità del compito loro assegnato, la realtà dei fatti è stata ben più complessa. Lo ha spiegato al Guardian Quang-Cuong Pham, l'ingegnere capo dello studio, che ha raccontato i vari tentativi di assemblaggio che hanno preceduto la riuscita dell'esperimento. "Abbiamo acquistato quattro kit per sedie e ne abbiamo rotti alcuni", ha dichiarato Pham precisando che la ricerca intendeva appurare se le attrezzature di robotica già sul mercato fossero in grado di svolgere un lavoro così complicato. Per la precisione il compito richiedeva che le macchine riconoscessero le parti della sedia, escogitassero il modo migliore per maneggiarle e le spostassero senza causare danni. Al primo tentativo, i robot hanno lasciato cadere pezzi, accostato le varie parti troppo presto, e rotto diverse parti a causa della forza della loro presa. Una successiva miglioria nella loro programmazione ha poi permesso di arrivare al risultato desiderato anche se, come ha precisato Pham, "potrebbe volerci ancora qualche mese per ottenere un lavoro più preciso e veloce".

Possibile sostituire l'uomo?

La domanda a cui si cerca di rispondere dopo l'esperimento è: riusciranno i robot a sostituire la mano dell'uomo? Pham crede che l'esperimento possa in futuro permettere ai robot di spostarsi dalle catene di montaggio industriali a compiti più complicati. Per Edward Johns, un robotista dell'Imperial College di Londra, "la sfida chiave a lungo termine si gioca negli ambienti di tutti. La manipolazione di oggetti a grana fine o martellare un chiodo – ha detto Johns al Guardian - è un compito estremamente difficile per i robot, eppure queste sono le abilità che mettono in mostra la destrezza umana al di sopra di tutti gli altri animali". Le macchine, quindi, sono ancora indietro nel riconoscere parti da assemblare o nel maneggiare oggetti delicati senza schiacciarli. E questa è anche l'opinione di Pham per il quale "nei prossimi 10 o 20 anni, le persone continueranno a sudare per assemblare i mobili di Ikea".

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