Super Mario Odissey, l’ex-idraulico sbarca su Switch

Tecnologia

Federico Ercole

Nintendo
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Il personaggio più famoso dei videogame giapponesi approda su Nintendo Switch con un’avventura destinata a lasciare il segno. Un omaggio enciclopedico a una serie che dura da quasi 40 anni

Super Mario Odissey per Nintendo Switch è arrivato nei negozi di tutto il mondo ed è già una leggenda con la sua freschissima media di 97 su Metacritic. In molti si aspettavano un capolavoro, ma gli artisti di Nintendo sono riusciti a superare le attese di pubblico e giornalisti, proponendo un’opera che non solo compendia tutta la storia dell’icona inventata nel 1985 da Shigeru Miyamoto, ma risulta anche nuova e rivoluzionaria. Si tratta di un “platform” in tre dimensioni che coniuga una giocabilità immediata, perfettamente funzionale e mutevole a una bellezza di composizione che travolge dopo pochi istanti per continuare ad appassionare per decine di ore, senza mai smettere di sorprendere chi gioca con una nuova idea.  

Ancora una volta viaggeremo con Mario alla ricerca della Principessa Peach, rapita dal perfido Bowser e costretta a nozze imminenti. La semplicità del solito intreccio narrativo viene elevato dalla mole di novità e invenzioni che animano questa odissea tra i mondi, un viaggio salvifico affinché l’ormai ex-idraulico possa ribadire all’arci-nemico Bowser che “questo matrimonio non s’ha da fare”. Sconfitto durante il preludio del gioco, Mario vedrà il suo celebre cappello rosso andare a pezzi, ma un nuovo straordinario alleato gli verrà in soccorso dal Mondo dei Cappelli, diventando il suo nuovo copricapo.

 

Il cappello magico 

La presenza del cappello senziente Cappy trasforma Super Mario Odissey in un gioco al tempo stesso classico e innovativo. Lanciando Cappy verso oggetti, animali e nemici, Super Mario è in grado di assumere la loro forma, conservando tuttavia i baffi e il cappello. Ci sono più di cinquanta trasformazioni, tutte uniche e spettacolari, ma non si tratta solo di una mutazione estetica, perché ognuna di queste ci costringe a nuovi modi di giocare inediti e sperimentali, così creando decine di esperienze ludiche diverse.

 

Mondi

In Super Mario Odissey ci sono numerosi e vasti mondi da vistare. A causa dell’importanza che vi assume l’esplorazione sembra quasi più un gioco d’avventura che non un “platform”. Ognuno di questi luoghi possiede una sua potente identità artistica, con un tripudio di forme e colori. Viaggiando tra terre preistoriche dove colano immani cascate, deserti ghiacciati, paradisi subacquei, architetture gastronomiche, grattacieli e strade di una quasi New York City, ameni orti botanici, giungle marcescenti e oltre ancora, cercheremo le centinaia di Lune verdi che servono per alimentare la vela dell’Odissey, la nave volante dalla quale deriva il titolo del gioco. Trovare le Lune rappresenta una sfida sempre cangiante, talvolta elementare, altre complicatissima solo per campioni di Super Mario. Ma la curva di apprendimento del gioco è bilanciata con così tanta cura che chiunque, persino chi non ha mai giocato prima ad una delle sue avventure, può diventare un campione.

Switch 

E’ stato un anno eccezionale per la Nintendo Switch, meno potente delle sue rivali, ma capace di adattarsi dalla dimensione domestica a quella portatile con una naturalezza immediata. Una console che, dopo il trionfo di Legend of Zelda Breath of The Wild, propone un altro capolavoro senza tempo come Super Mario Odissey. Sarà quindi difficile scegliere il gioco migliore di questo 2017, comunque ricchissimo di grandi opere elettroniche, ma una cosa è certa: il duello per il podio sarà in casa Nintendo, tra Link dalle orecchie a punta e l’ex-idraulico baffuto. 

 

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