Non solo auto: cresce la tecnologia delle barche driverless

Tecnologia
Una barca equipaggiata con la tecnologia di Sea Machines Robotics (Sea Machines Robotics)

Startup al lavoro per sviluppare navi senza timoniere meno note delle omologhe da strada. E anche i grandi gruppi hanno iniziato a investire

La guida autonoma su strada sta ricevendo grande attenzione. Ma ce n'è un'altra che, con meno riflettori addosso, sta crescendo: quella via mare. Un gruppo di startup lavora per sviluppare tecnologie “driverless” per le barche. E anche i grandi gruppi internazionali stanno iniziando a investire sulla tecnologia.

Le startup

Sea Machines Robotics non produce barche. La sua idea è un sistema costituito da due elementi. Il primo è montato sulle navi ed è una sorta di centrale di controllo. Il secondo è un telecomando, utilizzabile da chi è a terra, grazie alle telecamere presenti a bordo. Il sistema permette sia di inserire il pilota automatico sia di guidare il vascello da remoto. Come una barca telecomandata. Ma con dimensioni reali e una tecnologia molto più evoluta. L'idea, sono convinti alla Sea Machines Robotics, “migliora produttività, efficienza e sicurezza” del trasporto marittimo. La società ha sede a Boston. E nelle acque di fronte alla città sta testando il suo primo vascello, chiamato Steadfast. Un'altra startup, Autonomous Marine Systems, usa battelli autonomi con un altro obiettivo: compie lunghi viaggi in mare, accompagnati da droni, per raccogliere dati. Le imbarcazioni sono catamarani (ribattezzati “datamarani”) in grado di coprire ampie zone e catturare informazioni utilizzabili da enti di ricerca e società private.

Le manovre delle grandi società

Queste startup hanno meno visibilità rispetto alle colleghe “terrestri” come Waymo. Ma l'impatto economico delle navi autonome è tutt'altro che marginale. BHP Billiton, la maggiore società mineraria al mondo, ha lanciato un appello a chi è in grado di sviluppare una tecnologia affidabile per il trasporto di merce su navi prive di timonieri. È pronta a investimenti importanti e punta a risultati concreti entro un decennio. Ma BHP non è sola. Rolls-Royce (che ha anche una divisione dedicata alle attività marittime) ha definito le navi senza equipaggio “il prossimo passo”. E ha già lanciato un programma che prevede l'avvio dei test nel 2020 e l'uso commerciale nel 2035. Per Rolls-Royce, i vascelli autonomi “hanno il potenziale per ridisegnare l'industria del settore”. Con diversi vantaggi economici, grazie a “un uso degli spazi e del carburante più efficiente”. La società di navigazione Nippon Yusen varerà le prime sperimentazioni già nel 2019: le navi autonome dovrebbero percorrere il Pacifico tra Giappone e Stati Uniti.

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