Safety Check e Google Sos, i sistemi d’aiuto online per le crisi
TecnologiaIn Catalogna ha esordito il nuovo servizio di soccorso realizzato da Big G. Mentre il social network permette di segnalare la propria presenza, chiedere e offrire soccorso. FOTO - VIDEO - LIVEBLOG
Accanto alla rete di soccorso tradizionale, l'attentato di Barcellona ha fatto aprire anche quella digitale. Facebook, come ormai consuetudine dal 2014, ha attivato il suo Safety Check, cioè il sistema che consente di reperire informazioni direttamente sul social network. La novità è invece Google Sos Alerts, servizio analogo battezzato dal motore di ricerca meno di un mese fa. Ecco a cosa servono e cosa possono fare.
L'esordio di Google Sos Alert
L'ultimo arrivato è Google Sos Alert. Cercando nella barra di ricerca "Barcelona attack", compariranno le ultime notizie aggiornate e una mappa in cui viene segnalata l'area interessata. Il servizio suggerisce anche i profili Twitter - ufficiali o molto attendibili - da cui apprendere informazioni in tempo reale, indica i numeri da chiamare in caso di emergenza e delle frasi in spagnolo che potrebbero essere utili a chi si trova sul posto (come ad esempio chiedere il trasporto pubblico più vicino). I risultati non sono visibili se si accede da Google Italia. Sono invece disponibili, vista la recente attivazione, se si passa da Google.com o se si sceglie di visualizzare i risultati in lingua inglese o spagnola (lo si può fare accedendo alla voce "Impostazioni", situata in basso a destra nella schermata del motore di ricerca, e selezionando la lingua).
Facebook: come funziona Safety Check
Più rodato è invece il Safety Check di Facebook. Si è attivato in pochi minuti ed è disponibile in una pagina dedicata. È il punto di incrocio tra chi offre aiuto, chi ne ha bisogno e chi vuole fornire informazioni utili. Chi è a Barcellona può segnalare di stare bene. In questo modo, chiunque può accertarsi se i propri contatti sono in salute, ma non è la sola funzione offerta. La pagina indica infatti una mappa dell'area dell'attentato, con all'interno alcuni punti verdi e rossi: sono le offerte (i primi) e le richieste di aiuto (i secondi). Entrambi sono catalogati in base alle esigenze e alle disponibilità deli utenti. Si può offrire acqua, cibo, una sistemazione temporanea, un mezzo per il trasporto locale, articoli per l'igiene personale. Al momento le offerte (più di 7mila) sono molte più delle richieste (circa 50). Queste ultime sono soprattutto di ordine logistico: c'è chi cerca consigli su come muoversi in città, chi un posto dove dormire perché l'albergo prenotato sulla Rambla non è accessibile. Ma non manca chi, anche tramite Facebook, cerca i propri cari, invita alla donazione di sangue o cerca interpreti volontari per i feriti ricoverati in ospedale.