Uber, multa da 20 milioni di dollari per aver ingannato gli autisti

Tecnologia
I tassisti di New York protestano contro Uber nel 2015 (Getty Images)
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Negli Usa, la startup guidata da Travis Kalanick avrebbe gonfiato le prospettive di guadagno per attirare nuovi driver. La somma è il frutto di un accordo con la Federal trade commission

Uber ha ingannato i suoi autisti, prospettando loro guadagni esagerati”. Lo afferma la Federal trade commission (Ftc), la commissione americana per la tutela del commercio. Per questo, la startup guidata da Travis Kalanick, sborserà 20 milioni di dollari, che saranno distribuiti ai driver per colmare (in parte) la distanza tra le cifre promesse e quelle realmente incassate.

La somma è stata definita al temine di un accordo tra le parti.

 

Incassi gonfiati – Uber è un servizio di noleggio auto con conducente gestito via smartphone e consente ai privati di guadagnare mettendo a disposizione la propria vettura.

Il servizio ha quindi bisogno di una rete quanto più vasta possibile di autisti, pagati in base alla corsa e senza un compenso fisso. Per attrarre i driver (così li chiama la startup), la società avrebbe gonfiato le prospettive di guadagno. La Federal trade commission parla esplicitamente di “inganno”.

Sul proprio sito, Uber scrive che l'incasso medio è di circa 90 mila dollari l'anno a New York e 74 mila a San Francisco. La commissione americana afferma invece che gli introiti medi sono di 61 mila dollari nella Grande Mela e di 53 mila nella città californiana. E che solo il 10% degli autisti riesce a raggiungere le cifre pubblicizzate da Uber.

 

Finanziamenti fuorvianti – Le informazioni che la Ftc definisce “fuorvianti” non si fermano all'incasso ma riguardano anche il Vehicle Solutions Program, il programma che consente agli autisti di comprare un'auto attraverso i servizi finanziari di Uber.

Il sito pubblicizza l'opportunità di “possedere un'auto per 20 dollari al giorno” (140 dollari a settimana). Secondo la Federal trade commission, le condizioni offerte richiederebbero una spesa di 160 dollari a settimana. E nonostante Uber pubblicizzi la sua offerta come “la migliore disponibile”, la Ftc afferma che “a parità di rischio creditizio, gli autisti ottengono da Uber condizioni di finanziamento peggiori rispetto a quelle che otterrebbero normalmente”.

Per questo la società, oltre a sborsare 20 milioni, dovrà rimuovere le informazioni fuorvianti.  

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