Facebook, un sondaggio fra utenti per scovare le news false

Tecnologia
Facebook è una delle principali sorgenti di informazione dell'era digitale (Getty Images)
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Dopo le polemiche per la proliferazione di notizie infondate sulle sue pagine, sembra che il social network stia chiedendo ad alcuni utenti di valutare quanto sia "fuorviante" il linguaggio utilizzato in certi link

Una prima mossa concreta per il riconoscimento delle notizie false, al centro di tante polemiche negli ultimi mesi, è stata avanzata da Facebook. Alcuni screenshot postati su Twitter, infatti, mostrano come a un gruppo ristretto di utenti sia stato richiesto, dal social network, di valutare il linguaggio utilizzato in alcune notizie e di giudicare quanto fosse “fuorviante” il titolo del link.

 

Un sondaggio ufficiale – Negli screenshot comparsi in rete, il social chiedeva di valutare il grado di adeguatezza dei titoli di tre diverse notizie, una di Rolling Stone, una del Philadelphia Inquirer e una del sito britannico Chortle. Dopo la diffusione delle voci sul “sondaggio”, è arrivata anche la conferma da parte del social network. Interpellato dal sito TechCrunch, Facebook ha risposto che quello visibile nei post diffusi dagli utenti è “uno sforzo ufficiale”, anche se non è stato fornito nessun dettaglio ulteriore su come funzioni il test e su come i dati raccolti verranno utilizzati. In generale, Facebook aveva già mostrato di essere sensibile al fenomeno del “clicbait”, ossia della strategia editoriale di produrre titoli che, più che descrivere fedelmente il contenuto di un articolo, puntano ad acchiappare il “clic” del lettore.

 

A caccia di bufale – Facebook, nelle settimane successive alla vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti, è finita al centro delle polemiche per il presunto ruolo che avrebbe avuto sull'esito elettorale, permettendo che notizie false potessero circolare liberamente sulle sue pagine. Una ricerca di BuzzFeed aveva mostrato, in effetti, che tutte le “bufale” più popolari sul Facebook erano, in larghissima maggioranza, pensate per favorire il candidato repubblicano. Non solo: le interazioni totalizzate dalle 20 notizie false più cliccate, nei mesi a ridosso delle votazioni, avevano superato quelle raccolte dalle 20 notizie vere più popolari. Un segno chiaro di come la disinformazione su Facebook possa avere un'influenza importante sull'opinione pubblica. Da allora, la creatura di Mark Zuckerberg aveva promesso che avrebbe preso le contromisure appropriate, pur negando ogni responsabilità sull'esito elettorale.

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