Formula 1, gli obiettivi del Mondiale 2019 per la Ferrari

Sport
Le Ferrari di Vettel e Leclerc in Cina (Getty Images)

Un rosso diverso dal solito, nuovi dirigenti e Charles Leclerc accanto a Sebastian Vettel: così il Cavallino Rampante punta a quel titolo iridato che manca da troppo tempo

La Ferrari si è presentata sulla griglia di partenza della stagione 2019 affamata. Lungo è ormai il digiuno dall'ultimo Mondiale vinto. La Rossa è nuova nel design, nella dirigenza e nell'abitacolo. I primi gran premi non sono stati incoraggianti, ma l'obiettivo resta uno solo: vincere.

La nuova Ferrari

Il 15 febbraio, Ferrari svela la Rossa che correrà il mondiale 2019. Si chiama SF90: abbandona quindi il numero progressivo delle annate precedenti per celebrare i 90 anni del marchio. La vettura è plasmata da nuovi regolamenti e da alcune soluzioni aerodinamiche, ma dal punto di vista estetico colpisce il colore: più chiaro, ma opaco. La livrea è caratterizzata anche da alcuni elementi sponsorizzati neri. Il cofano motore è più stretto, l'ala anteriore semplificata e allargata, così come l'ala posteriore. Insomma: fin dal design Ferrari prova ad allontanarsi dalle precedenti stagioni deludenti.

Il dopo Marchionne-Arrivabene

Maranello spera di aprire un nuovo corso. E lo fa non solo con una nuova vettura ma anche con vertici del tutto rinnovati, per necessità e scelta. La scomparsa di Sergio Marchionne ha portato alla presidenza Ferrari John Elkann e Louis Camilleri sulla poltrona di amministratore delegato. Cambia anche il responsabile in pista della scuderia: è Mattia Binotto, che sostituisce Maurizio Arrivabene nel ruolo di Team Principal. Arrivabene era subentrato a Marco Mattiacci (durato appena una stagione) e a Stefano Domenicali, direttore della gestione sportiva dal 2008 al 2014 e ultimo a portare a casa un Mondiale.

Vettel alla prova del cinque

Sebastian Vettel è ormai alla guida della Rossa dal 2015. Ci è arrivato dopo aver conquistato quattro mondiali con la Red Bull, con l'obiettivo di ripercorrere le fortune di un altro tedesco: Michael Schumacher. Fino a ora, non è andata come si sperava, sia per una Ferrari inferiore rispetto alla Mercedes, sia (soprattutto lo scorso anno) per errori del pilota nei momenti decisivi della stagione. Vettel lo ha detto chiaramente: nel 2019 è partito per vincere, anche se l'avvio non è stato incoraggiante. Anche Schumacher era arrivato con alcuni mondiali in bacheca (due). E anche Schumacher, prima di trionfare con la Ferrari, ha dovuto pazientare: il titolo è arrivato nel 2000, alla sua quinta stagione a Maranello.

Leclerc, l'esordiente

Accanto a Vettel corre quest'anno un giovane monegasco cresciuto nel vivaio Ferrari: Charles Leclerc. È cresciuto con il "bollino" del predestinato: a 21 anni, ha alle spalle una sola stagione in Formula 1, trascorsa guidando la Sauber Alfa Romeo.Annata chiusa al 13esimo posto, in crescendo. E così la Ferrari decide di puntare su di lui subito: gli fa posto un campione del mondo, Kimi Raikkonen. Parte, ufficiosamente, da seconda guida. Ma molti sono pronti a scommettere che Vettel dovrà sgomitare per stargli davanti. La seconda gara dell'anno, in Bahrein, lo conferma: Leclerc domina il gran premio, ma finisce terzo a causa di un guasto al motore che lo rallenta.

Obiettivo vittoria

Il Mondiale manca da troppo tempo. Quello costruttori non arriva a Maranello dal 2008. Quello piloti addirittura dal 2007: Raikkonen resta l'ultimo capace di guidare la Rossa alla vittoria e l'unico a riuscirci dopo Schumacher. Neppure il 2018, partito in modo positivo, è stato l'anno buono. Vettel ha chiuso il Mondiale al secondo posto, ma con 88 punti di distanza dal campione, Lewis Hamilton. I test che hanno preceduto la stagione avevano proposto una Ferrari in forma. Promesse per ora non rispettate in pista. Ma il traguardo resta lo stesso indicato a inizio anno. Tutti, senza nascondersi, da Vettel all'amministratore delegato Camilleri, lo hanno detto: la Ferrari è partita per vincere.

Sport: I più letti