L'unico giocatore italiano di basket a vincere un titolo Nba si ritira, a 39 anni, e dice addio con un post su Instagram: "Ci ho messo il cuore. Ogni briciolo di me stesso"
Marco Belinelli appende la canotta al chiodo: l'unico giocatore italiano di basket a vincere un titolo Nba si ritira, a 39 anni, e dice addio. Lo fa con un post su Instagram, dolce e intenso. "Ci ho messo il cuore. Ogni briciolo di me stesso. Ogni singolo giorno. La pallacanestro mi ha dato tutto… e io ho dato tutto a lei. Non è facile dire addio. Ma è il momento", scrive. "Porto con me ogni emozione, ogni sacrificio, ogni applauso. Grazie a chi c'è sempre stato. Ai più giovani, lascio un sogno. Fate in modo che valga la pena", conclude.
L'addio su Instagram
Un post, sui suoi profili Facebook e Instagram denso di immagini che pescano nella memoria e una frase 'Perchè non c'è niente di più bello'. Parole affiancate a una carrellata di fotografie che parte con una canestro da basket, la cameretta con la canotta della Nazionale con stampigliato il numero 3 appesa a una gruccia, le immagini delle tante maglie indossate nella sua lunga storia sul parquet, ritagli di giornali, la foto con Obama che gli stringe la mano a ripercorrere una incredibile carriera. Sembra il passo d'addio alla pallacanestro, quello che Marco Belinelli condensa sui social scatenando già la nostalgia - a leggere in commenti - dei tanti che hanno seguito la sua parabola iniziata a San Giovanni in Persiceto debuttando a 16 anni in maglia della Virtus per poi passare alla Fortitudo, proseguita in America fino al titolo Nba conquistato con i San Antonio Spurs e il ritorno a Basket City di nuovo con la Virtus.
Le parole di saluto dei compagni
Tra i tanti a lasciare qualche parola di saluto al campione bolognese, Achille Polonara, compagno di squadra con la Vu Nera e alle prese con la lotta alla leucemia mieloide che, su Instgram scrive: "Onorato di aver fatto parte del tuo viaggio" con a fianco un cuoricino rosso. In campo giovanissimo con la Virtus, Belinelli, nella sua carriera ha vinto uno scudetto e una Supercoppa italiana con la Fortitudo prima di volare verso l'Nba e il suo mondo dorato, 'bazzicato' ininterrottamente dal 2007 al 2020 con addosso nove canotte diverse in tredici anni: Golden State, Toronto, New Orleans, Chicago, San Antonio, Sacramento, Charlotte, Atlanta e Philadelphia. In maglia San Antonio Spurs, Belinelli ha vinto un titolo Nba - unico italiano a riuscirci - nella stagione 2013-2014, in cui portò a casa anche la gara del tiro da tre punti all'All Star Game. Nel novembre del 2020 il ritorno in Italia alla Virtus con cui ha vinto due scudetti, l'ultimo poche settimane fa nell'inedita finale contro Brescia.
Approfondimento
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Lega basket: "Più vincente e rappresentativo giocatore italiano di pallacanestro"
"Dopo 23 anni di carriera ai massimi livelli, Marco Belinelli – il più vincente e rappresentativo giocatore italiano di pallacanestro – annuncia il suo ritiro dalla pallacanestro professionistica. Lo fa oggi con un video pubblicato sui suoi canali ufficiali: una narrazione emozionale, asciutta e intensa, con cui condivide con i tifosi il momento più delicato e importante della sua vita sportiva". Così la Lega basket (Lba) in una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale nel giorno del ritiro di Marco Belinelli dalla pallacanestro. "Il video 'Il Tiro è per Sempre', dal tono intimo, ripercorre il legame profondo con la pallacanestro e con il tiro, il gesto che ha caratterizzato tutta la sua carriera, esprimendo gratitudine per un viaggio lungo oltre due decenni -prosegue il comunicato della Lega basket-. Marco affida alle nuove generazioni il valore di un’eredità fatta di passione, lavoro, disciplina e sogni realizzati. Tutte le scene sono state girate a San Giovanni in Persiceto dove tutto è cominciato, sottolineando ancora una volta l’attaccamento alle sue origini. Il racconto si apre con il canestro che il nonno appese al muro di casa quando Marco aveva 5 anni e già si vedeva la sua passione per il tiro. Continua con scene di giovani giocatrici e giocatori che oggi si allenano nel campetto e nella palestra di 'Sangio' dove lui è cresciuto. Una carrellata di immagini della sua straordinaria carriera ci porta con la vista al campanile del paese, quel campanile che Marco vedeva dalla strada ogni volta che rientrava dagli Stati Uniti e che significava 'Sono a casa'. Il video si chiude con una scena che racchiude tutta la carriera di Marco: un campetto, un tiro a canestro, quel suo movimento del polso unico, mentre sulla mano brilla l’anello Nba".