Mondiali nuoto Singapore: Italia argento nella 4x100 sl, Martinenghi riammesso

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Ai Mondiali di nuoto di Singapore 2025 l’Italia apre con una medaglia nella 4x100 stile libero maschile, battendo gli Stati Uniti e chiudendo dietro solo all’Australia. Tensione per Martinenghi, prima squalificato e poi riammesso alla finale dei 100 rana con il secondo tempo

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Ai Mondiali di nuoto di Singapore l’Italia parte con il piede giusto e conquista subito un argento nella 4x100 stile libero maschile, confermandosi vicecampione del mondo per la terza edizione consecutiva. Ma il day one regala anche un colpo di scena: la squalifica lampo (poi revocata) di Nicolò Martinenghi nei 100 rana, che per alcuni minuti ha rischiato di veder sfumare la sua finale.

Staffetta d’argento, Italia davanti agli Stati Uniti

Il quartetto composto da Carlos D’Ambrosio, Thomas Ceccon, Lorenzo Zazzeri e Manuel Frigo ha nuotato al di sotto del record italiano, fermando il cronometro a 3'09”98. Solo l’Australia è riuscita a fare meglio (3’08”97), trascinata da un’incredibile frazione finale di Kyle Chalmers (46”53). Terzo posto per gli Stati Uniti in 3’09”64.

Una medaglia che racconta tanto della solidità del gruppo azzurro, ormai presenza fissa sul podio mondiale e olimpico: argento ai Giochi di Tokyo 2020, bronzo ai Mondiali di Budapest 2021, argento iridato a Fukuoka 2023 e Doha 2024, senza dimenticare il titolo europeo conquistato a Roma nel 2022.

“Abbiamo nuotato un tempo incredibile, di grandissimo spessore mondiale”, ha commentato Zazzeri, autore di una frazione da 47”36. “Sono orgoglioso di essere parte di questo quartetto”. Frigo ha confermato la sensazione: “Siamo abbonati all’argento, va benissimo, ma qualche rimpianto c’è”. Il giovane D’Ambrosio, all’esordio in una finale mondiale, ha toccato in 47”78 migliorando il primato italiano juniores: “È incredibile per me, ringrazio i miei compagni”.

Martinenghi, che brivido: squalificato e poi riammesso

Momenti di alta tensione nella semifinale dei 100 rana. Nicolò Martinenghi, oro olimpico a Parigi, viene inizialmente squalificato per una presunta “gambata a delfino” irregolare. L’arbitro australiano Mike Hanger annulla il suo tempo, ma poi torna sui suoi passi, riconosce l’errore e si scusa: Martinenghi è riammesso alla finale con il secondo miglior crono (58”62).

“Ridatemi i due anni di vita che ho perso…”, ha scherzato l’azzurro dopo lo spavento. “Non andavo così forte dal 2022, è un bellissimo segnale”. Al suo fianco in finale ci sarà anche Ludovico Viberti, terzo tempo e primato personale (58”89). Davanti a tutti il cinese Qin Haiyang con 58”24.

Ceccon in doppia corsia, De Tullio sesto nei 400

Thomas Ceccon, prima dell’argento in staffetta, aveva già staccato il pass per la finale dei 50 farfalla con il sesto tempo. “Ho controllato, ma le sensazioni sono ottime. Sto bene in acqua”, ha detto l’olimpionico e primatista mondiale dei 100 dorso, che punta a un’altra medaglia. Marco De Tullio, infine, chiude sesto la finale dei 400 stile libero in 3’44”92. “Non sono ancora dove vorrei, ma è un punto di ripartenza. Il mio obiettivo è crescere ancora e tenere il passo dei migliori”.

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