Lazio, Roma, Sampdoria e Fiorentina, squadre da lui guidate, e i tifosi ricordano con affetto il contributo sportivo e umano dell'allenatore svedese che lascia un'eredità di successi e ricordi indelebili
Il mondo del calcio è in lutto per la notizia della morte di Sven-Goran Eriksson. L'ex allenatore della nazionale inglese e di numerose squadre italiane si è spento all'età di 76 anni nella sua casa, circondato dai suoi cari. La BBC ha riportato la notizia con toni carichi di tristezza, sottolineando come l'allenatore svedese avesse annunciato, solo pochi mesi fa, di essere affetto da un tumore incurabile. In Italia, la scomparsa di Eriksson ha suscitato forti emozioni, soprattutto tra i tifosi delle squadre che ha allenato. La Lazio, la Roma, la Sampdoria e la Fiorentina, dove il tecnico ha lasciato un segno indelebile, hanno tutte voluto rendere omaggio a un uomo che ha rappresentato molto di più di un semplice allenatore.
Il saluto della Lazio e dei suoi tifosi
"Grazie per tutto ciò che hai fatto per noi, mister", è stato il commosso tributo della Lazio, ricordando gli anni dal 1997 al 2001, quando Eriksson portò il club romano alla vittoria di uno scudetto, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea e due Coppe Italia. Il periodo trascorso a Roma ha lasciato un'impronta indelebile nei cuori dei tifosi laziali. Franco Costantino, noto come 'Franchino', storico tifoso e conduttore di Radio Olympia, ha commentato con commozione la notizia, dichiarando: "Mi è venuta la pelle d'oca, tanti i ricordi che mi legano a un grandissimo allenatore, una persona squisita". Costantino ha rievocato il momento del saluto di Eriksson al termine del centenario della Lazio, un'immagine che resterà per sempre impressa nella memoria dei tifosi. Anche Yuri Alviti, leader storico della tifoseria laziale, ha espresso il suo dolore: "La morte di Eriksson fa male. Suo il merito dell'ultimo nostro trofeo importante. Nel calcio gente come lui non esiste più".
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Il cordoglio di Roma e Sampdoria
La Roma, che Eriksson ha guidato dal 1984 al 1987 conquistando una Coppa Italia, ha espresso il suo cordoglio sui social: "Piangiamo la scomparsa di Sven Goran Eriksson. Il nostro pensiero va ai suoi familiari in questo momento di dolore". Anche la Sampdoria, che allenata dallo svedese dal 1992 al 1997, ha voluto omaggiarlo con un messaggio toccante: "La prima parola che ci viene in mente quando pensiamo a lui è dignità. Dignità sportiva, per la classe e il rispetto evidenziati in ogni occasione in oltre quarant'anni di carriera da allenatore. Dignità umana, per aver affrontato con coraggio e compostezza un avversario bastardo come il cancro che l'ha portato via a 76 anni". Il club blucerchiato ha poi ricordato come i tifosi abbiano avuto l'opportunità di salutarlo lo scorso 5 maggio a Marassi, dimostrandogli tutto l'affetto che meritava. "Sven non ci lascia soltanto uno storico terzo posto, una Coppa Italia in bacheca o una finale di Coppa delle Coppe sfuggita sul più bello. Sven ci lascia emozioni, ricordi indelebili e, soprattutto, una grande eredità morale. Ciao e grazie Sven, mister, gentiluomo e sampdoriano". La Fiorentina, dove Eriksson ha ricoperto il ruolo di direttore tecnico dal 1987 al 1989, ha espresso il suo dolore: "La Fiorentina si unisce al dolore della famiglia per la scomparsa di Sven Goran Eriksson".
Anche le altre squadre
"Fc Internazionale Milano esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Sven-Göran Eriksson e si stringe attorno alla famiglia e a tutto il mondo del calcio in questo momento di lutto". Lo scrive sui social l'Inter. "Riposa in pace, Sven", scrive sui social la Juventus per la scomparsa dell'ex allenatore.
"Desideriamo esprimere le nostre più sincere condoglianze alla famiglia e agli amici di Sven-Goran Eriksson, scomparso all'età di 76 anni. Riposa in pace, Sven", scrive sui social il Manchester City.
"Tutta la Roma sportiva rende omaggio a Sven Goran Eriksson, un grandissimo allenatore che ha lasciato un segno indelebile nella storia del calcio mondiale e romano, in particolare portando la Lazio a vincere lo scudetto". Così sui social il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. "La sua convivenza con l'implacabile tumore che lo aveva colpito è stato un esempio di dignità, amore e coraggio - aggiunge - che ha commosso il mondo intero".
A ricordarlo anche il presidente della società biancoceleste, Claudio Lotito, che sottolinea come lo svedese, non sia stato solo "l'allenatore più vincente nella storia della società sportiva Lazio, ma soprattutto un uomo integerrimo ed una persona squisita e signorile, doti che sapeva mescolare al classico aplomb nordico. Il suo coraggio nell'affrontare la malattia che lo ha colpito è stato esempio ed insegnamento per chiunque lo abbia ascoltato. Nel corso delle interviste che ha rilasciato negli ultimi mesi ha saputo infondere amore per la vita e per il calcio", le sue parole in un comunicato della società
Meloni: "Lascia segno indelebile"
"'Spero che mi ricorderete come un ragazzo positivo che cercava di fare tutto il possibile. Non dispiacetevi, sorridete. Grazie di tutto, allenatori, giocatori, il pubblico, è stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi e prendetevi cura della vostra vita. E vivetela'. Si è spento oggi Sven Goran Eriksson, allenatore che ha lasciato un segno indelebile nel mondo del calcio, guidando nella sua lunga carriera anche le panchine di Roma, Fiorentina, Sampdoria e Lazio, con la quale ha vinto uno storico Scudetto. Lo scorso gennaio aveva annunciato di avere un tumore al pancreas in fase terminale, una malattia che ha affrontato con coraggio e grande umanità. Un pensiero di vicinanza ai suoi familiari e ai suoi cari. Riposa in pace ". Così la premier Giorgia Meloni ricorda sui social Eriksson, spentosi oggi all'età di 76 anni.