Il tennista romano cede di fronte al danese Holger Rune in tre set (2-6, 6-1, 6-4). Il numero 1 al mondo batte l'americano Alex Michelsen 6-4, 7-5. In serata tocca ad Arnaldi contro Etcheverry, nella notte Musetti-Tiafoe
Esce al primo turno dell’Atp di Cincinnati Matteo Berrettini, sconfitto dal danese Holger Rune in tre set (2-6, 6-1, 6-4). Vola invece aglo ottavi il numero 1 del mondo Jannik Sinner, che ha battuto l’americano Alex Michelsen 6-4, 7-5. In serata tocca ad Arnaldi contro Etcheverry e nella notte italiana è il turno di Musetti-Tiafoe.
Berrettini: "Fiero che l’Italia si fermi quando giochiamo"
"L'Italia è un Paese di tifosi di calcio ma adesso quando c'è un grande match di tennis la nazione si ferma un po' e questo mi fa sentire enormemente fiero. Penso che abbiamo fatto una strada enorme, e il meglio deve ancora venire", ha detto in giornata Berrettini intervistato da Andy Roddick, ultimo statunitense numero 1 del mondo, che l'ha incontrato a margine del Masters 1000. Il romano, reduce dai due titoli conquistati in sequenza a Gstaad e Kitzbuhel, ha raccontato i suoi due anni difficili, segnati da infortuni e momenti complicati: "Mi sono fatto male tante volte anche da piccolo, ma mi sono sempre considerato uno bravo a rientrare. Lo consideravo un po' il mio superpotere. Spesso mi sono infortunato nei momenti in cui ero al top. Mi sono operato alla mano nel 2022 quando ero al best ranking. Sono tornato, ho vinto per la seconda volta il Queen's e sono andato a Wimbledon, ma ho preso il Covid. L'anno prima mi ero qualificato a Torino (alle Finals, ndr) e mi sono infortunato agli addominali. Nel tennis è importante giocare con continuità". Una continuità che non ha potuto avere negli ultimi due anni, con conseguenze negative non solo dal punto di vista fisico. "Mi mettevo addosso molta pressione perché non volevo perdere posizioni in classifica - ha detto - Ma le cose non andavano bene e a un certo punto ho sentito il bisogno di staccare, di alleggerirmi, ritrovare la gioia per il tennis. E ora sono tornato". L'esperienza gli ha insegnato anche a mantenere un diverso punto di equilibrio tra il desiderio di giocare e l'esigenza di prendersi comunque delle pause: "Quando ti senti bene vorresti giocare sempre, perché quello che ti dà una partita è unico. Ma è allo stesso tempo importante allenarsi, è importante non giocare una settimana anche per far riposare la mente. Devi essere intelligente, imparare dal tuo passato e dagli errori". Berrettini è poi tornato sul secondo turno a Wimbledon contro Sinner: "Il livello era davvero altissimo. mi auguro che non succeda di nuovo allo US Open, per nessuno di noi due".