La Santa Sede si è unita alle voci che si sono levate negli ultimi giorni indignate per l'offesa fatta a tanti cristiani e credenti di altre religioni: “la libertà di espressione, che, ovviamente, non viene messa in discussione, trova il suo limite nel rispetto per gli altri”
Dopo un lungo silenzio il Vaticano, con una nota, è intervenuto sulla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici definendosi “rattristata da alcune scene”, un chiaro riferimento alla rappresentazione di quel banchetto ispirato alla cultura woke e contenente chiari elementi religiosi, al punto da aver sollevato una autentica bufera internazionale e un movimento inter religioso deciso a protestare contro la blasfemia e la tendenza a irridere le religioni.
"La libertà di espressione ha un limite"
La Santa Sede "non può che unirsi alle voci che si sono levate negli ultimi giorni che deplorano l'offesa fatta a tanti cristiani e credenti di altre religioni. In un evento prestigioso dove il mondo intero si riunisce attorno a valori comuni non si dovrebbero trovare allusioni che ridicolizzino le convinzioni religiose di molti persone". Per il Vaticano "la libertà di espressione, che, ovviamente, non viene messa in discussione, trova il suo limite nel rispetto per gli altri".
La spiegazione del regista
Subito dopo la cerimonia d’apertura, infatti, la scena con la deejay Barbara Butch è stata associata all’iconica rappresentazione dell’ultima cena di Gesù con gli apostoli. Poco dopo la fine della festa d’inaugurazione su X sono iniziate a circolare i fotomontaggi che sostenevano la tesi di una stretta ispirazione con il quadro religioso. “Non era l’Ultima Cena la mia ispirazione”, ha invece detto il regista Jolly a BFMTV, chiarendo che si trattava di Dioniso che arriva a tavola, in quanto dio della Festa, del vino e padre di Sequana, la dea legata al fiume. Per il regista l’associazione era piuttosto tra l’Olimpo e lo spirito olimpico. Spiegazione però che non deve aver convinto né il Vaticano, né i credenti.