Da quella gialla, a quella verde o a pois rossi. Ecco cosa significano le varie maglie e quando sono state introdotte
Gialla, a pois, verde e bianca. Sono queste le maglie più ambite del Tour de France, che indicano i migliori corridori della corsa ciclistica più famosa e seguita al mondo.
La maglia gialla, che venne istituita nel 1919 e che deve il suo colore dalla tinta gialla delle pagine del quotidiano “L’Auto”, organizzatore della corsa nei primi del Novecento, viene indossata dal corridore leader della classifica generale. Colui che, tappa dopo tappa, riesce a completare il giro di Francia nel minor tempo possibile. La maglia più particolare da un punto di vista estetico, però, è forse quella a pois rossi. Introdotta nel 1933, si assegna, tappa dopo tappa, al miglior scalatore della competizione. Durante il Tour de France ci sono gare in montagna e a ogni vetta da scalare viene assegnato un punteggio a seconda della lunghezza e della difficoltà della salita. Il ciclista che riesce ad accumulare il maggior numero di punti durante le salite si aggiudica la maglia a pois. La maglia verde, assegnata per la prima volta nel 1953, indica invece il leader della classifica a punti e si basa sui piazzamenti ottenuti nelle singole tappe. Premia gli arrivi sui traguardi in pianura e, per questo, chi la indossa è considerato, tendenzialmente, il miglior sprinter del Tour de France. La maglia bianca è l’invenzione più recente della competizione ciclistica francese. Venne introdotta nel 1975 e viene indossata dal miglior giovane della corsa. È un premio che si assegna ai corridori under 25 e ricalca i criteri di assegnazione della maglia gialla.