L'ex attaccante di Milan, Manchester City e Real Madrid, nonche' della nazionale verdeoro, è stato riconosciuto colpevole di aver partecipato, nel 2013, a uno stupro di gruppo nei confronti di una donna albanese che festeggiava il suo ventitreesimo compleanno in una discoteca di Milano
L'ex calciatore della nazionale brasiliana e del Milan Robson de Sousa, detto Robinho, sconterà in Brasile la condanna a 9 anni di carcere per stupro comminata nel 2017 dal tribunale di Milano. Lo ha stabilito il Supremo tribunale di giustizia del Brasile.
La sentenza
A maggioranza, i giudici dell'Stj (equivalente alla Cassazione) si sono espressi a favore dell'omologazione della sentenza italiana. Il processo era stato avviato a seguito della richiesta inviata dal ministero della Giustizia italiano nel 2023 considerato che - come da prassi diplomatica - il Brasile non concede l'estradizione di cittadini brasiliani verso altri Paesi. In un parere fornito all'Stj la procura federale del Brasile (Mpf) dava ragione alle istituzioni italiane sostenendo che la sentenza dovesse essere omologata dalla magistratura del Brasile considerando soddisfatti "tutti i requisiti legali e procedurali adottati dal Brasile in materia di trasferimento delle esecuzioni penali dall'Italia" e la procedura rispetta "sia la Costituzione federale che l'impegno del Paese nella repressione della criminalità e nella cooperazione giudiziaria". Tesi alla fine confermata dalla magistratura brasiliana. L'atleta, condannato in via definitiva in Italia per lo stupro di gruppo di una donna avvenuto nel 2013, è libero nel suo Paese dove si era trasferito prima della lettura della sentenza definitiva a Milano. La difesa di Robinho potrà impugnare la decisione di oggi davanti alla Corte suprema federale (Stf).
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"Rapporto superficiale e veloce"
"Se le accuse fossero contro un italiano bianco, di sicuro sarebbe andata diversamente. Con la quantità di prove che ho, non sarei condannato", aveva detto l'ex giocatore parlando a RecordTV. Nell'intervista, l'ex attaccante della 'Selecao' e del Milan aveva confermato di aver avuto una breve relazione con la donna che lo ha accusato di violenza carnale, sostenendo che era stata "consensuale". "Abbiamo avuto un rapporto superficiale e veloce. Ci siamo scambiati dei baci, poi sono andato via. In nessun momento mi ha respinto, chiesto di fermarsi. C'erano altre persone lì. Quando ho visto che voleva continuare con altri ragazzi, sono tornato a casa. È stato consensuale. Avrei potuto negarlo, perché il mio Dna non c'è. Ma non sono un bugiardo", aveva aggiunto Robinho.