Ferrari, Giovanni Soldini a Sky TG24: "Sarà una barca senza motore a scoppio"

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Giorgia De Benetti

Giorgia De Benetti

Il velista, che sarà alla guida del team principale, ai microfoni di Sky TG24: "Sono molto orgoglioso e consapevole della responsabilità. E’ la prima volta che Ferrari decide di fare qualcosa nel mondo del mare, della vela, e questa sicuramente è una cosa incredibile", ha detto

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Il velista Giovanni Soldini sarà alla guida del team principale. In cantiere la costruzione di una barca rivoluzionaria. 

Cosa ci può anticipare di questo nuovo progetto?

Sono molto orgoglioso e consapevole della responsabilità. E’ la prima volta che Ferrari decide di fare qualcosa nel mondo del mare, della vela, e questo sicuramente è una cosa incredibile.   Non solo perché è una grandissima azienda o un grandissimo marchio, ma è soprattutto un simbolo di enorme qualità e determinazione.  Stiamo lavorando moltissimo, Ferrari è comunque implicata in prima persona nello sviluppo, nella ricerca, nell’ottimizzare questo oggetto e anche nel trovare molte soluzioni veramente innovative.

 

Cosa ci possiamo immaginare?

Ci possiamo immaginare un oggetto che è molto efficiente da tutti punti di vista, perché uno degli obiettivi è sicuramente il fatto che la barca deve essere in qualche modo autonoma, cioè deve produrre l’energia di cui ha bisogno per vivere, per muoversi e anche per ormeggiarsi in un posto. Questo sicuramente è uno dei primi pilastri, non è semplice risolvere un problema così, io lo dico spesso, una barca è un piccolo mondo, sulla barca si riproducono tutti i problemi del mondo e  il problema dell’energia è enorme. Sicuramente un motore a scoppio è molto comodo, la benzina, il diesel, hanno una densità energetica altissima, farne a meno vuol dire fare un grande passo e non è semplice.

 

Quale sarà il suo contributo?

Davanti a tanta competenza scientifica, e non solo, chiaramente io posso portare un po’ di esperienza, un po’ di buon senso del marinaio, della vita in mare, su tante barche. Un po’ di miglia le ho fatte e quindi ogni tanto qualcosa da dire ce l’ho.

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Come si colloca il suo lavoro degli scorsi anni sul tema ambientale?

Insieme a Ferrari vogliamo fare una barca che è autonoma, che non usa il motore a scoppio e che quindi è in grado di produrre la sua energia, questo in qualche modo favorirà anche delle soluzioni a cui magari nessuno aveva pensato prima; quindi, anche delle cose nuove che possono essere, magari, trasportabili su altre barche. Sicuramente penso che il mondo della nautica debba fare dei passi verso la giusta direzione, come tutti gli altri mondi. La nautica in Italia ha responsabilità grosse, siamo un paese produttore di oggetti leader nel mondo. Prodotti che poi servono per navigare, magari per andare in vacanza, e sicuramente abbiamo bisogno di un cambio culturale, anche di un cambio offerta commerciale e di molta più attenzione verso certe cose. Oggi la gran parte delle barche naviga col motore acceso 24 ore su 24, una roba folle. Con Ferrari faremo una barca diversa, molto più proiettata nel futuro. Sarà molto rivoluzionaria da tutti punti di vista, sarà molto attenta al suo bilancio energetico.

 

La Ferrari è alla sua prima esperienza nel mondo della vela, cosa ne pensa?

È qualcosa di molto importante, significa che forse una delle aziende, o l’azienda più competitiva, a livelli veramente strabilianti si mette nel mondo della vela e questo credo che sia una grandissima notizia per tutti noi che amiamo il mare e la vela, credo che sia veramente una grande rivoluzione.

 

Quali sono gli obiettivi sportivi?

Gli obiettivi sportivi non sono all’ordine del giorno, diciamo che oggi l’obiettivo è di costruire questa barca, di finire il progetto, di metterla a punto e di farla funzionare. Per quanto riguarda il programma sportivo ci saremo un po’ più avanti.

 

Dopo 11 anni in Maserati e tante avventure come è cambiato e cosa si sta portando dietro?

Sicuramente 11 anni con Maserati sono stati esperienza formidabile, ho imparato tantissime cose. Abbiamo fatto quasi cinque giri del mondo, abbiamo fatto tantissime regate, tanti record, abbiamo fatto crescere ed evolvere due barche che in qualche modo esistevano già, però come Maserati le abbiamo sviluppate. È un’esperienza che mi ha regalato tantissime soddisfazioni e anche tanti tantissimi motivi di crescita, sia dal punto di vista tecnico della barca che dal punto di vista umano. Gli equipaggi sono sempre stati molto diversi, molto internazionali, gente che veniva magari dalla coppa America, gente che veniva invece più da dalle regate oceaniche da solitario dalle boe, quindi è stata un’esperienza veramente molto arricchente.

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