Milano-Cortina 2026, il gruppo Pizzarotti presenta offerta per costruire la pista da bob

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Dovrebbe ospitare, oltre alle gare di bob, anche quelle di slittino e skeleton. Inoltre, secondo quanto emerso, trattandosi di un appalto per un'opera pubblica coperto da fondi statali, nel caso di aggiudicazione verrà costruita in ogni caso, anche se il Comitato olimpico internazionale (CIO) non dovesse concedere un parere favorevole al progetto

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E' del gruppo Pizzarotti di Parma l'unica offerta presentata per il progetto di costruzione della pista da bob di Cortina D'Ampezzo in vista delle Olimpiadi del 2026. Dovrebbe ospitare, oltre alle gare di bob, anche quelle di slittino e skeleton. Inoltre, secondo quanto emerso, trattandosi di un appalto per un'opera pubblica coperto da fondi statali, nel caso di aggiudicazione verrà costruita in ogni caso, anche se il Comitato olimpico internazionale (CIO) non dovesse concedere un parere favorevole al progetto.

Il valore del bando

Finora il Comitato olimpico internazionale è rimasto fermo nell'idea di ricorrere a "impianti esistenti" e di evitare di lasciare 'cattedrali nel deserto', com'è stato per Cesana dopo i Giochi di Torino. A rompere l'empasse tra Cesana e Cortina, durante la cabina di regia del 5 dicembre, era stato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, in ticket con Luca Zaia: "Si è perso troppo tempo. Presenterò un progetto che non costerà un euro in più agli italiani". Il progetto era quello di presentare a Losanna un piano esecutivo finanziato, soprattutto per convincere il presidente Thomas Bach. Il valore del bando? Per un tracciato di 1.445 metri che comprende 16 curve e 107 metri di dislivello, è di 81 milioni di euro. Nel suo progetto Simico, Società infrastrutture Milano Cortina, aveva limato finiture e opere di contorno con l’intento di ridurre i costi, il monte-ore di lavoro e soprattutto tagliare i tempi. L'importo totale della struttura, però, sarà di 120 milioni dato che oltre alla costruzione della pista andranno sommate le spese amministrative, di progettazione, quelle per l'analisi dei terreni e l'Iva. Il tempo però stringe: Il Cio darà il suo parere nel giro di un paio di settimane, poi i cantieri dovranno partire ma non oltre la metà di febbraio, affinché la pista sia pronta a metà novembre. La pre-omologazione e i test di gara sono in programma nei primi due mesi del 2025, a circa un anno dall'apertura dei Giochi del 2026.

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