"Inoltre, bisognerà evitare il consumo, la vendita o l'acquisto di sostanze stupefacenti e di alcol, perché severamente punibili. Al di là degli stand riservati bisognerà rispettare le consuetudini ed evitare grandi assembramenti, soprattutto in luoghi pubblici o religiosi, perché sono vietate le attività che il governo considera contrarie alla quiete pubblica". Queste alcune delle indicazioni che il club ha diffuso per i propri tifosi in occasione della competizione che si sta svolgendo a Riad
"Si raccomanda rispetto e cautela nei comportamenti pubblici e nelle manifestazioni di affetto. Un comportamento indecente, compreso qualsiasi atto di natura sessuale, potrebbe avere conseguenze legali per gli stranieri. Anche le relazioni tra persone dello stesso sesso e le manifestazioni di sostegno al gruppo Lgbtqia+, anche sui social media, possono essere motivo di sanzione". Si tratta dell’avvertimento che il Barcellona ha pubblicato qualche giorno fa sul proprio sito per aggiornare i tifosi blaugrana circa le norme di comportamento da tenere nel caso si fossero recati in Arabia Saudita per sostenere la squadra di Xavi, impegnata nella Supercoppa di Spagna. Nella competizione, tra l’altro, Lewandowski e compagni hanno raggiunto la finalissima che si disputerà domenica 14 gennaio contri gli storici rivali del Real Madrid presso l’Al -Awwal Stadium di Riad.
Il supporto dell’ambasciata spagnola a Riad
"Inoltre, bisognerà evitare il consumo, la vendita o l'acquisto di sostanze stupefacenti e di alcol”, aveva avvertito ancora il club blaugrana, “perché severamente punibili. Al di là degli stand riservati bisognerà inoltre rispettare le consuetudini ed evitare grandi assembramenti, soprattutto in luoghi pubblici o religiosi, perché sono vietate le attività che il governo considera contrarie alla quiete pubblica". Il Barcellona ha anche sottolineato di aver agito sotto istruzione dell'ambasciata spagnola a Riad.
La situazione in Arabia Saudita
La segnalazione del Barcellona ai propri tifosi è stata commentata alla Cnn da Minky Worden, direttore delle iniziative globali di Human Rights Watch, che ha sottolineato come tali indicazioni abbia evidenziato solamente i problemi che derivano dallo svolgimento di eventi sportivi nello stato del Golfo. "Questo briefing serve a ricordare che attualmente non esiste un quadro normativo sui diritti umani per tifosi, giocatori, giornalisti o chiunque altro si rechi in Arabia Saudita per un evento sportivo", ha riferito. “Questo è il problema principale e ciò che serve è una normativa per stabilire i rischi che le persone potrebbero affrontare”. Poi, ancora: “Vedo una lacuna nell’informazione per le supporter donne. Forse si dà per scontato che non esistano o che abbiano gli stessi bisogni dei maschi, il che è semplicemente sbagliato. Questo perché il sistema di tutela saudita presenta rischi per le donne che non vengono affatto considerati”, ha concluso.