Juventus, Il Giornale: "Il club è in vendita". Exor: "Ipotesi prive di fondamento"

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Il quotidiano pubblica l’indiscrezione in prima pagina parlando di una "condizione contabile - perdite per 240 milioni, ricavi inferiori a 600 milioni, debiti addirittura superiori e un valore di Borsa di 800 milioni -" che "pesa in modo non sostenibile su Exor". Dalla holding che controlla la società bianconera arriva però la smentita: "Le ipotesi ventilate da un quotidiano sulla cessione della Juventus sono destituite di ogni fondamento"

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La Juventus in vendita? L’ipotesi è quella lanciata oggi in prima pagina da Il Giornale, in un articolo intitolato Agnelli, tramonto su Torino. In vendita anche la Juventus. Ma a stretto giro arriva la smentita: "Le ipotesi ventilate da un quotidiano sulla cessione della Juventus sono destituite di ogni fondamento", fa sapere un portavoce di Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla la società bianconera.

L’articolo de Il Giornale

Il quotidiano, ripercorrendo decenni di vicende della famiglia Agnelli, parla di Andrea Agnelli "capace di grandiosi risultati calcistici- nove scudetti consecutivi rappresentano un unicum difficilmente ripetibile - ma, al tempo stesso, attore di una lenta e inesorabile caduta nelle sabbie mobili di bilanci drammatici, nonostante ricapitalizzazioni per 500 milioni da parte di Exor, la holding olandese cui fa capo, diciotto consigli di amministrazione convocati in un solo anno, la vergogna per le vicende giudiziarie, per arrivare all’acida definizione interna di ‘società fuori controllo’ con l’ipotesi, sempre più verosimile, di una vendita del club la cui condizione contabile - perdite per 240 milioni, ricavi inferiori a 600 milioni, debiti addirittura superiori e un valore di Borsa di 800 milioni - pesa in modo non sostenibile su Exor. Che, per l’appunto, non vuole più addossarsi l’impegno di sovvenzionare il club-idrovora".

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Zoff: "Cessione Juve? Non credo sia possibile"

"Non credo sia possibile, anche se si è venduta mezza Fiat ma la Juve sarebbe troppo. Scusate, parlo da vecchio..", commenta Dino Zoff a Radio Anch'io Sport. "Io non la prenderei alla leggera - dice il capitano dell'Italia Mundial nell'82 - È quasi tragica, è un'istituzione di un Paese, è una vita, era la Fiat; non la troverei così leggera". Poi Zoff si dice difensore della tradizione nel calcio. "Il mondo cambia, tutto cambia ma gli Agnelli rimangono gli Agnelli. È stata la Juventus, gli Agnelli. Sarei deluso, se dovesse succedere: sarò un sognatore ma la tradizione vale. Anche queste maglie di arlecchino o da Palio di Siena mi danno fastidio, vendi qualche maglia in più ma perdi il futuro appassionato. A Wimbledon si gioca in bianco, perdi qualche soldo ma tutti ci vanno. La tradizione non va cambiata perché cambia il tempo". Infine l'attualità Juve: "Non mi piace sentir dire che senza coppe c'è un'opportunità: io dico che ci sono molto più responsablita, senza coppe bisogna fare assolutamente bene in campionato".

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