Calcio, maglia numero 88 vietata e stop a partite per cori antisemiti

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Le decisioni rientrano in una dichiarazione congiunta sottoscritta oggi al Viminale dai ministri dell'Interno, Matteo Piantedosi e quello dello Sport e i Giovani, Andrea Abodi, oltre che dal coordinatore nazionale per la lotta all'antisemitismo, Giuseppe Pecoraro e dal segretario generale della Figc, Marco Brunelli, in rappresentanza del presidente Gravina

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Obiettivo principale combattere l'antisemitismo nel mondo del calcio. Questo l’intento alla base della dichiarazione congiunta sottoscritta oggi al Viminale dai ministri dell'Interno, Matteo Piantedosi e quello dello Sport e i Giovani, Andrea Abodi, oltre che dal coordinatore nazionale per la lotta all'antisemitismo, Giuseppe Pecoraro e dal segretario generale della Figc, Marco Brunelli, in rappresentanza del presidente Gravina. Si tratta, ha detto Piantedosi, della “finalizzazione di un obiettivo che ci siamo posti alcune settimane fa e che al di là del suo evidente valore simbolico, riveste grande concretezza”.

Lo stop alle gare in caso di cori antisemiti e il caso del numero 88

Un apposito disciplinare definirà, in particolar modo, "le modalità con le quali, al verificarsi di cori, atti ed espressioni di stampo antisemita, dovrà essere immediatamente disposta l'interruzione delle competizioni calcistiche, con la contestuale comunicazione al pubblico presente dei motivi dell’interruzione tramite apposito annuncio effettuato a mezzo di altoparlanti e display". Ma non solo perché nel documento, "viene recepita a livello di codice etico la definizione internazionale di antisemitismo ma soprattutto viene prevista tutta una serie di misure applicative, come il divieto dell'uso del numero 88 sulle maglie, il no a simboli neonazisti e antisemiti, l'interruzione delle partite in presenza di cori discriminatori e altre manifestazioni di razzismo, l'obbligo di sedere al posto segnato sul biglietto". Nello specifico la lettera H è l'ottava dell'alfabeto e quindi il numero 88 viene usato dai gruppi neonazisti come saluto ad Hitler.

Il passaggio “dalle parole ai fatti”

Secondo Abodi, l'intesa rappresenta “un modo per passare dalle parole ai fatti”. Si tratta, ha detto, della “tappa di transito di un percorso operativo che vuol superare qualsiasi equivoco sul nostro impegno. I contenuti del documento sono semplici quanto esaustivi, l'obiettivo è quello di una bassa modulazione di parole e di un alto livello di responsabilità nei fatti". Per Pecoraro, infine, "è un documento diverso dal solito, che può produrre grandi risultati”.

Il logo all'ingresso della sede della Figc (Federazione Italiana Gioco Calcio) a via Allegri durante la riunione del Consiglio Federale, Roma, 25 giugno 2020. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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