Olimpiadi Parigi 2024, Usa: “Russi e bielorussi partecipino solo con bandiera neutrale”

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Secondo Washington, ai prossimi Giochi deve essere “assolutamente chiaro” che gli sportivi di Mosca e Minsk non rappresentino i rispettivi Paesi: “Anche l'uso di bandiere, emblemi o inni dovrebbe essere vietato”. Kiev però, appoggiata da Estonia, Lettonia, Polonia e Norvegia, vorrebbe un bando totale

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Gli Stati Uniti sostengono il blocco degli atleti russi e bielorussi alle Olimpiadi di Parigi del 2024 a meno che non sia “assolutamente chiaro” che non rappresentino i rispettivi Paesi. Lo ha annunciato la portavoce della Casa Bianca Katerine Jean-Pierre, mentre la partecipazione di russi e bielorussi ai Giochi è oggetto di crescente dibattito: Kiev vuole che siano banditi dalle competizioni, una richiesta sostenuta dai Paesi baltici e dalla Polonia, mentre il Comitato olimpico russo ritiene debbano poter partecipare senza restrizioni. Il Comitato olimpico internazionale ha recentemente proposto una tabella di marcia per organizzare il ritorno degli atleti banditi sotto bandiera neutrale, a condizione che “non abbiano sostenuto attivamente la guerra in Ucraina”.

Usa: “Niente bandiere, emblemi o inni”

La portavoce della Casa Bianca, Katerine Jean-Pierre, ha ricordato che gli Stati Uniti hanno sostenuto “la sospensione degli organi di governo nazionale dello sport della Russia e della Bielorussia dalle Federazioni sportive internazionali; la rimozione di individui strettamente allineati con gli stati russo e bielorusso, inclusi funzionari governativi, da posizioni di influenza e federazioni sportive internazionali, come consigli di amministrazione e comitati organizzatori”. Inoltre hanno “incoraggiato le organizzazioni sportive nazionali e internazionali a sospendere le trasmissioni di competizioni sportive in Russia e Bielorussia”. Quindi, se atleti russi e bielorussi dovessero partecipare alle Olimpiadi, “deve essere assolutamente chiaro che non rappresentano la Russia o la Bielorussia. Anche l'uso di bandiere, emblemi o inni dovrebbe essere vietato”.

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Kiev chiede il bando totale

Oggi il comitato olimpico dell'Ucraina, di cui è presidente quel Vadym Guttsait che è anche il ministro dello Sport del suo Paese, discuterà dell'ipotesi di boicottare l'Olimpiade di Parigi se nelle sue competizioni saranno presenti atleti russi, anche nella forma di “neutrali” come a Rio e Tokyo. Kiev chiede un bando totale come accade nel calcio a club e nazionali della Russia, e al suo fianco si sono schierati tramite rappresentanti dei rispettivi governi altri quattro Paesi che non vogliono in alcun modo la presenza dei russi a Parigi '24: Estonia, Lettonia, Polonia e Norvegia. “La mia opinione su certe frasi è ovviamente negativa: sono distruttive e mirano a colpire lo sport in generale. Crediamo che qualsiasi boicottaggio sia un vicolo cieco nello sviluppo degli sport, che crea danni non solo oggi, ma anche a lungo termine”, ha commentato il ministro dello Sport russo Oleg Matytsin.

This photograph taken on November 14, 2022, shows the newly unveiled Paris 2024 Olympic and Paralympic mascots during their official presentation in Saint-Denis, north of Paris. - The Olympic and Paralympic mascots are named "Les Phryges" and represent French revolutionary Phrygian caps. (Photo by STEPHANE DE SAKUTIN / AFP) (Photo by STEPHANE DE SAKUTIN/AFP via Getty Images)

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Malagò: "Boicottaggio Ucraina? Più forti se uniti" 

"Boicottaggio ucraino a Parigi? Il mio collega del comitato olimpico ucraino, ha convocato una riunione con un punto specifico all'ordine del giorno, aspettiamo di vedere, dopo la decisione risponderò. Non mi risulta che ci sia una posizione definitiva ufficiale. A seguito di quello che sarà alcuni comitati olimpici e governi hanno già espresso una loro opinione. Ma è tutto figlio di quella posizione". Lo ha detto Giovanni Malagò, presidente del Coni, a margine di un evento al Comitato olimpico. "Thomas Bach ha mandato una lettera a tutti noi, molto chiara, e abbiamo anche fatto una videoconferenza. Ma se voi foste il presidente del Cio, oggi cosa fareste? - prosegue Malagò - È chiaro che la mission del Cio è quella di cercare di tenere uniti tutti i 206 Paesi. Siamo tanto più forti, se non invincibili, se siamo tutti. Inoltre ci sono stati casi in passato, con situazioni altrettanto gravi, dove poi in realtà non è successo niente, dunque ci sono dinamiche geopolitiche che sono cambiate nel tempo".

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