Il calciatore francese scagionato per la maggior parte delle contestazioni che gli erano state mosse da diverse donne tra il 2018 e il 2021. Per una sola accusa non è stato raggiunto un verdetto unanime e per questo occorrerà un nuovo processo
Il difensore del Manchester City Benjamin Mendy è stato dichiarato non colpevole di sei capi di accusa su presunta violenza sessuale, ma è stato rinviato a giudizio, per un nuovo processo, su un settimo capo di imputazione contestato. Le denunce, presentate da cinque differenti donne, risalgono a eventi avvenuti tra il 2018 e il 2021, per i quali il terzino francese è rimasto in stato di fermo dallo scorso agosto fino alla scorsa settimana, quando è stato rilasciato su cauzione.
Tutti i verdetti emessi all'unanimità
Tutti i verdetti di non colpevolezza, emessi oggi alla Chester Crown Court, sono stati unanimi, al termine di un processo durato cinque mesi. Alla lettura della sentenza, il calciatore - scrive il Guardian - si è coperto il volto con le mani, accasciandosi al suo posto. I giurati, però, non sono stati in grado di raggiungere l'unanimità su altri due capi di accusa, di stupro e di tentato stupro: per questo motivo i pubblici ministeri chiederanno un nuovo processo, che avrà luogo il 26 giugno.
Il comunicato del Manchester City
Il processo era iniziato lo scorso agosto sempre presso la Chester Crown Court, dopo che alcune donne avevano denunciato Mendy e il co-imputato Louis Saha Matturie. Il Manchester City, pochi istanti dopo la lettura della sentenza, ha rilasciato una nota ufficiale affermando di aver preso atto del verdetto. "Dato che ci sono questioni aperte relative a questo caso, in questo momento il club non è nella posizione di commentare ulteriormente".