Abusi ginnastica ritmica, l'allenatrice Maccarani risponde alle accuse

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La direttrice tecnica dell'Accademia di Desio si difende dalle critiche attraverso un'intervista al Corriere della Sera: "Le accuse arrivano da chi non è andata alle Olimpiadi"

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A novembre 2022, le dichiarazioni di alcune ex atlete scossero il mondo della ginnastica ritmica facendo accendere i riflettori sui metodi utilizzati per formare le Farfalle. A finire sotto accusa è anche Emanuela Maccarani, direttrice dell'Accademia di Desio, e la sua assietente, Olga Tishina. L'ex ginnasta, allenatrice e commissario tecnico della nazionale di ginnastica ritmica ha deciso di difendersi e, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha raccontato la sua "verità".

"Le accuse arrivano da chi non è arrivato alle Olimpiadi"

In merito alle accuse mosse dalle ex ginnaste Anna Basta, Nina Corradini e Giulia Galtarossa l'allenatrice ha risposto così: "C'è una nuova sensibilità verso il body shaming, bullismo, abusi, violenza verbale. E c’è chi ha ritenuto di farci un investimento. Ho letto frasi identiche nello scandalo della ginnastica in Svizzera e negli Usa: maialino, sei grassa... Frasi che io non ho mai pronunciato. Vedo una regia mediatica. Ci può stare che una non arriva alle Olimpiadi, e guarda caso le dichiarazioni arrivano tutte da ginnaste che non le hanno fatte".

L'allenatrice della Nazionale Italiana di Ginnastica Ritmica, Emanuela Maccarani, durante la cerimonia dei  "Nuovi Cittadini Italiani" al Quirinale, Roma, 15 Novembre 2011. ANSA/ SERENA CREMASCHI

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"Nessun atteggiamento vessatorio"

Maccarani sostiene di non aver mai avuto comportamenti vessatori ed è convinta che se i risultati si ottengono e si ripetono con ginnaste diverse allora c'è un benessere. Ma sottolinea come l'agonismo sia per pochi e non un campo adatto a tutti: "Alla Nazionale si arriva con un percorso e rispettando dei canoni: lo sport è per tutti, l’alto livello no. Io preparo il giardino, le Farfalle arrivano e si posano: 11 mesi all’anno all’accademia, io sono lì per loro. Sono coach, non mamma. Certamente in quasi trent’anni qualche errore l’avrò commesso. Se mi fossi comportata male, i genitori me l’avrebbero detto. E invece mi chiedono tutti di restare".

 

TOKYO, JAPAN - AUGUST 7, 2021: Italy's Milena Baldassarri performs her ball routine during the women's individual all-around rhythmic gymnastics final at the 2020 Summer Olympic Games, at Ariake Gymnastics Centre. Sergei Bobylev/TASS/Sipa USA

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"L'opinione pubblica mi vede come la cattiva"

La direttrice tecnica non si rimprovera nulla, ma è quasi certa che data l'opinione che si sono fatte le persone dovrà abbandonare il suo incarico: "Spero che non mi usino come capro espiatorio perché, come tutti, vorrei rispondere solo delle mie azioni. Mi vedono come la cattiva: come può la Federazione non mandarmi via. Però mi devono spiegare perché: cosa ho fatto? E a chi? A quel punto sentiranno la mia risposta. C’è una scuola, c’è un metodo, vinciamo da vent’anni. Non è per niente banale. Se le emozioni le tiri fuori, le provi. Io non ho mai maltrattato nessuno. La ritmica è uno stato d’animo. Le ginnaste azzurre sono belle, leggiadre, armoniose. Impossibile fingere".

 

Silver medalist Vanessa Ferrari of Italy poses on the podium for the Women's Floor Exercise during the Artistic Gymnastics events of the Tokyo 2020 Olympic Games at the Ariake Gymnastics Centre in Tokyo, Japan, 02 August 2021.  ANSA/HOW HWEE YOUNG

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