Dovrà anche restituire la medaglia e il premio in denaro. L’atleta, che ha sempre difeso la propria scelta, ora ha 21 giorni per fare ricorso
La Federazione Internazionale di Ginnastica ha sospeso per un anno l’atleta russo che aveva sfoggiato la “Z” di Putin durante la premiazione della Coppa del Mondo di Doha, in Qatar. La decisione è arrivata ieri, al termine dell’indagine iniziata lo scorso marzo. Ivan Kuliak il 5 marzo aveva gareggiato mostrando sul petto il simbolo dell’invasione dell’Ucraina e, con la stessa lettera, si era anche presentato sul podio al fianco dell’atleta ucraino Kovtun Illia. (GUERRA IN UCRAINA. LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - IL RACCONTO DEGLI INVIATI)
Violazione di codice etico e regolamento tecnico
Come si legge nel comunicato della Federazione Internazionale di Ginnastica, l’atleta ha violato “gli statuti, il codice di disciplina, il codice etico, il codice di condotta e il regolamento tecnico”. Il comunicato recita: “Non è autorizzato a partecipare a nessun evento o competizione sanzionata dalla FIG organizzata da una federazione membro della FIG affiliata per un anno a partire dalla data di questa decisione. Se le misure protettive che impediscono agli atleti russi di gareggiare sono ancora in vigore il 17 maggio 2023, il divieto continuerà e scadrà sei mesi dopo la rimozione di dette misure”. Il giovane ginnasta dovrà anche restituire la medaglia vinta a Doha e il premio in denaro da quasi 500 euro. Kuliak dovrà anche pagare un contributo di circa 2000 euro per pagare le spese legate all’indagine.
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Kuliak ha sempre difeso la sua scelta
L’atleta russo ora ha 21 giorni per ricorrere in appello contro la decisione della Gymnastics Ethics Foundation, l’organo della FIG che ha stabilito la sanzione disciplinare. Nei giorni successivi al fatto, Kuliak aveva difeso la propria scelta e parlando con i media russi aveva dichiarato: “Se ci fosse una seconda occasione e potessi decidere se mostrare o no la lettera Z sul mio petto, rifarei la stessa cosa”. Nessuna violazione delle regole della FIG è stata riscontrata nei confronti del capo della delegazione russa, Valentina Rodionenko e dell’allenatore Igor Kalabushkin.