Tokyo 2020: Jacobs portabandiera alla cerimonia di chiusura. Sospetti? “Non do importanza”

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Il Coni annuncia che il portabandiera dell'Italia alla cerimonia di domenica 8 agosto sarà l’azzurro che ha vinto l’oro nei 100 metri piani. L’atleta, dopo la qualificazione con Patta, Desalu e Tortu alla finale della staffetta 4x100, commenta le accuse di doping lanciate dall’estero: “Sono arrivato fin qui solo con il duro lavoro, quindi non mi toccano assolutamente”. Poi rivela: “Dormo insieme alla medaglia”. Coe: “Sono solo speculazioni”

Sarà Marcell Jacobs, medaglia d'oro dei 100 metri piani, il portabandiera dell'Italia alla cerimonia di chiusura di Tokyo 2020 che si terrà domenica 8 agosto. Lo ha annunciato il presidente del Coni Giovanni Malagò. L’atleta azzurro ha risposto alle - più o meno esplicite - accuse di doping arrivate da Usa e Regno Unito. “Le polemiche non mi toccano assolutamente, neanche gli rispondo perché gli darei soltanto importanza", ha detto (IL MEDAGLIERE - TUTTE LE MEDAGLIE DEGLI ITALIANI - I RISULTATI DI OGGI).

Jacobs: “Neanche gli rispondo perché gli darei soltanto importanza”

Nei giorni scorsi la stampa anglosassone ha avanzato dubbi sulla prestazione di Jacobs sui 100 metri. Ora è arrivata la risposta dell’atleta medaglia d’oro. "Io so che sono arrivato qui facendo tanti sacrifici, tanto lavoro, sconfitte e delusioni. Mi sono sempre rialzato e rimboccato le maniche. Sono arrivato fin qui solo con il duro lavoro, quindi non mi tocca assolutamente. Neanche gli rispondo perché gli darei soltanto importanza", ha commentato. Ha parlato anche delle polemiche riguardo all'utilizzo da parte di alcuni atleti di scarpe che sarebbero ritenute più performanti rispetto ad altre. "Le scarpe sono praticamente identiche l'una con l'altra, ho fatto apposta dei test con l'optojump sui 60 metri tra scarpe vecchie e nuove. In realtà è più una sensazione che la scarpa in sé. Dai dati non abbiamo visto nessuna grande differenza: velocità, frequenze, sono le stesse. È più su come riesci ad adattarti alla scarpa, tutto qui", ha ribattuto.

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“La medaglia d'oro? Ci sto dormendo assieme”

Jacobs ha poi allontanato la possibilità di un suo trasferimento definitivo negli Stati Uniti, dove vive il padre con cui ha riallacciato i rapporti dopo tanto tempo. “Non ho nessuna intenzione di andare ad abitare negli Usa, perché in Italia mi trovo benissimo, ho tutto quello che mi serve, non l'ho mai pensato. La volontà di andare lì è solo per riallacciare i rapporti con la mia famiglia e passare un po' di tempo con mio padre, qualcosa che non ho mai vissuto", ha spiegato. Poi ha rivelato: “La medaglia d'oro? Ci sto dormendo assieme, perché ancora faccio fatica a realizzare al 100%, sono ancora rinchiuso nel villaggio. Lei dorme con me, la guardo ogni tanto e la ammiro”.

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Jacobs in finale con la staffetta azzurra 4x100

Jacobs ha parlato alla fine delle qualificazioni della staffetta azzurra 4x100: i 4 italiani - oltre a Jacobs ci sono Lorenzo Patta, Eseosa Desalu e Filippo Tortu - hanno chiuso al terzo posto la semifinale, in 37''95 (nuovo record italiano), e si sono qualificati per la finale (in programma domani alle 15.50). “Visto che abbiamo fatto grandi cose, sogniamo anche per domani. Ho sentito l'amore di tutti dall'Italia, seguiteci anche domani ", ha detto Jacobs. E ha sottolineato che il quartetto azzurro è "un gruppo super unito, lavoriamo insieme da tanti anni e ci eravamo preparati per conquistare la finale".

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Coe sulle accuse di doping: “Sono solo speculazioni”

Tornando alle accuse di doping, ne ha parlato anche Sebastian Coe, presidente di World Athletics. “Le accuse di doping a Jacobs? Sinceramente non leggo tutti i giornali, sono solo speculazioni: riguardo ogni atleta sono fiducioso sulle prestazioni in gara. Abbiamo sistemi antidoping che garantiscono la certezza su ogni prestazione", ha detto. Coe, presidente dell'atletica mondiale e doppio oro olimpico dei 1500, ha aggiunto: “Ho seguito il suo progresso, ha alle spalle un buon allenamento, un buon coach. Un exploit del genere nell'atletica può accadere: i progressi nel nostro sport sono lineari e statistici".

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