Verso gli Europei, Spagna e Svezia in allerta: 4 giocatori positivi al Covid

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Giovanni Rispoli

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A due giorni dall'inizio del torneo i casi rilevati nelle nazionali di Spagna e Svezia tornano a mettere a rischio la regolare disputa della competizione. Le due squadre si affronteranno lunedì prossimo. Riaprono intanto parzialmente al pubblico gli stadi ma solo a determinate condizioni

Manca ormai pochissimo al fischio d'inizio del primo Campionato Europeo di calcio itinerante della storia. Si parte venerdì 11 giugno alle 21 da Roma con Italia e Turchia che si sfideranno allo stadio Olimpico. Poi ci sarà un mese intero da vivere tutto d'un fiato. 50 partite che ci porteranno alla finale dell'11 luglio in programma a Wembley.

 

Spaventano casi Covid di Spagna e Svezia

A turbare la vigilia dei primi match le notizie che arrivano però dai ritiri di Spagna e Svezia. In poche ore infatti l'ombra del Covid è tornata a mettere a rischio la disputa delle partite. La Spagna ha annunciato la positività prima di Busquets e poi di Diego Llorente. Il ct Luis Enrique si è cautelato convocando altri 11 giocatori che si stanno allenando in una bolla a parte mentre il resto del gruppo prosegue con allenamenti personalizzati. L'esordio delle Furie Rosse è previsto per lunedì 14 giugno proprio contro la Svezia. Gli altri casi di Coronavirus emersi in queste ore arrivano proprio dai gialloblù,. Si tratta di due giocatori del nostro campionato, lo juventino Kulusevski e il bolognese Svanberg. Il ct svedese non ha al momento chiamato nessun sostituto e spera di recuperare i due centrocampisti per le prossime partite. Intanto nei due ritiri test a tappeto per scongiurare altri contagi.

Stadi riaperti parzialmente al pubblico

La novità più significativa è il ritorno, seppure parziale, degli spettatori negli stadi. Per l'esordio degli azzurri sono previste almeno 14 mila presenze allo Stadio Olimpico e per accedere all'impianto, oltre al biglietto nominale per il match, sarà necessario o mostrare un certificato di avvenuta vaccinazione, o un test negativo a tampone molecolare o rapido effettuate entro le ultime 48 ore o, infine, attestazione di avvenuta guarigione da Covid-19 con validità di almeno 6 mesi.

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