Olimpiadi Milano-Cortina 2026: il ceo è Vincenzo Novari

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L'annuncio è arrivato oggi dal ministro dello Sport Vincenzo Spadafora

Il manager Vincenzo Novari è il Ceo del comitato organizzatore delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina-2026. Il nome dell'amministratore delegato del comitato dei Giochi invernali è stato annunciato dal ministro delle Politiche giovanili e dello Sport Vincenzo Spadafora al termine della riunione che si è svolta a Roma. 

Chi è Vincenzo Novari

Genovese, 60 anni, laureato in Economia aziendale all'università di Genova, Novari è stato amministratore delegato di 3Italia dal 2001 al 2016, fino alla fusione con Wind. Inizia a lavorare nel 1987 presso Parfume et Collections (gruppo L'Ore'al) come Direttore Marketing. Rimane in L'Ore'al fino al 1992 poi dal 1993-1995 è nel Gruppo Danone. Per Omnitel Pronto Italia S.p.A. è Direttore Marketing nel 1995, nel 1996 ne diventa Vice-Presidente delle vendite, marketing e logistica. Nel 1999 diventa Amministratore Delegato di Omnitel 2000 S.p.A. Fonda nel 2000 Andala S.p.a di cui è Amministratore Delegato sin dall'inizio, lo rimane quando Andala diventa 3 Italia e lascia solo nel dicembre 2016 quando 3 Italia e Wind si fondono. Nell'ottobre 2016 fonda SoftYou, una startup nel campo del business e dei servizi a valore aggiunto. Sempre nello stesso anno diventa Special Advisor Italia per CK Hutchinson. E' noto alle cronache rosa come il fidanzato di Daniela Ferolla, ex Miss Italia. 

Spadafora: "Ha tutte qualità per fare un buon lavoro"

"Siamo tutti d'accordo nel designare il nome di Vincenzo Novari come Ceo della fondazione per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 che verrà istituita a breve - ha detto il ministro Spadafora nel dare l'annuncio. - Crediamo che abbia tutte le qualità per fare un buon lavoro". Novari è stato scelto durante una riunione a cui hanno partecipato anche il presidente del Coni Giovanni Malagò, il governatore della Lombardia Attilio Fontana, il governatore del Veneto Luca Zaia e i sindaci di Milano e Cortina, Beppe Sala e Gianpietro Ghedina.

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