Simbolo della rinascita dei bianconeri dopo lo scandalo "Calciopoli", il Principino ha vestito la maglia bianconera per 269 volte, prima del trasferimento allo Zenit San Pietroburgo
L'addio sarà oggi, 3 ottobre: Claudio Marchisio annuncerà con ogni probabilità il suo ritiro dal calcio giocato. Lo farà da quella che per anni è stata la sua casa: l'Allianz Stadium di Torino. Il centrocampista, cresciuto e affermatosi nella Juventus, ha infatti indetto una conferenza stampa alle ore 15. La sala scelta è la "Gianni e Umberto Agnelli", la stessa che negli scorsi anni ha ospitato le presentazioni di Cristiano Ronaldo e Maurizio Sarri e che, per una volta, diventerà invece il palcoscenico di un addio.
Una vita in bianconero
Se si esclude una breve parentesi all'Empoli nella stagione 2007-08 e l'ultima stagione allo Zenit di San Pietroburgo, Claudio Marchisio ha sempre vestito una sola maglia, quella bianconera, dalle giovanili sino alla prima squadra. È stato il simbolo del nuovo ciclo Juventus, nonché uno dei centrocampisti più forti della sua generazione. Entrato nell'orbita della prima squadra nel 2005, viene aggregato stabilmente soltanto nella stagione 2006-07, durante la quale i bianconeri disputano la Serie B. Ottiene la promozione e si afferma anche in massima serie, nonostante i due settimi posti consecutivi raccolti dalla Vecchia Signora nelle stagioni 2009/10 e 2010/11. Questi anni gli valgono il soprannome di "principino" per l'eleganza che lo contraddistingue sia dentro sia fuori dal campo. I primi successi arrivano nel 2012 con lo Scudetto e la Supercoppa italiana. Negli anni successivi vincerà altri sei scudetti, due Supercoppe e 4 Coppe Italia. In carriera vanta anche 55 partite in nazionale, impreziosite da 5 gol.
Una scelta obbligata
Nel 2018, a 33 anni, lascia Torino per andare a giocare in Russia con la maglia dello Zenit San Pietroburgo. A livello personale la stagione non va nel migliore dei modi, le difficoltà d'ambientamento e un infortunio al menisco lo tengono spesso lontano dai giochi, ma a fine stagione riesce comunque a fregiarsi della vittoria del campionato russo. Nonostante la vittoria al termine della stagione rescinde il suo contratto. In diversi lo hanno cercato durante l'estate e oltre, dal Brescia di Cellino alla Cina, ma lui ha preferito chiudere la carriera a 33 anni. Una scelta forzata, causata dai tanti problemi fisici. Domani, probabilmente, l'ultimo capitolo della sua storia da calciatore, neanche a dirlo all'Allianz Stadium.