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Nuovo stadio San Siro, presentati i progetti in corsa per Inter e Milan

Sport

Sono rimasti in lizza gli studi Populous e Manica-Cmr Sportium. I due club hanno spiegato le ragioni per cui preferiscono un nuovo impianto alla ristrutturazione del Meazza. Secondo le società sono previsti ricavi per 124 milioni all’anno

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Inter e Milan hanno svelato i progetti degli studi di architettura rimasti in lizza per costruire il nuovo stadio a San Siro. A contendersi la realizzazione del nuovo stadio sono lo studio americano Populous (LE FOTO), specializzato in impianti sportivi (l'ultimo lo stadio del Tottenham), e il consorzio italoamericano Manica-Cmr Sportium (LE FOTO). I due progetti vengono illustrati in una conferenza stampa al Politecnico di Milano introdotta dal direttore di Sky Tg24 Giuseppe De Bellis.

Il progetto di Manica

Il primo progetto presentato è quello di Manica-Cmr Sportium e si intitola "Gli anelli". Il disegno prevede uno stadio con due anelli che si incrociano. "Due anelli che sembrano fluttuanti”, ha detto David Manica illustrando il progetto. "I sedili saranno ancora più vicini al campo, un'atmosfera avvolgente. Cambieranno i colori sull'esterno, pannelli che cambiano di giorno e luci di notte: così che si avrà una facciata coi colori delle due squadre di Milano durante le partite". Il progetto prevede anche un nuovo parco di 10 ettari di spazio verde, "una zona che diventa nuova linfa", ha spiegato Manica. La particolarità è anche all'esterno, dove sopra la zona commerciale, Manica-Sportium ha scelto di mantenere lo storico terreno di gioco di San Siro, che diventerà un prato dove chiunque potrà giocare. Il progetto nasce dall'unione delle forze del consorzio italoamericano Manica-Cmr Sportium, che hanno già nel proprio curriculum la realizzazione di diversi stadi, molti dei quali in Cina (LE IMMAGINI). 

Il progetto di Populous

Secondo il progetto di Populous, chiamato "La cattedrale", il nuovo stadio sarà un parallelepipedo coperto di vetro che, anche grazie a un gioco di luci, ricorda il Duomo del capoluogo lombardo, legando la storia di Milano al nuovo stadio. All'interno le panchine in tribuna saranno in stile inglese come anche gli spalti verticali e vicini al campo. Anche il progetto di Populous prevede un distretto rinvigorito attivo 365 giorni l'anno con uffici, un centro commerciale, due torri, una piazza e aree verdi. Lo studio prevede che il nuovo impianto sia completamente ecosostenibile: "Riciclo dell'acqua, ventilazione, costruzione: tutto avrà una filosofia green". E inoltre, lo stadio cambierà colori e illuminazione a seconda delle squadre a beneficio dell'atmosfera (LE IMMAGINI).

Ricavi per 124 milioni all’anno

Secondo gli studi commissionati da Inter e Milan il nuovo stadio dovrebbe generare ricavi per 124 milioni di euro all'anno: 69 milioni arriveranno dallo stadio, 55 dal distretto commerciale, il tutto escluse le partite. I "naming rights" (ovvero i ricavi derivanti dalla sponsorizzazione dello Stadio) dovrebbero valere circa 14 milioni. Tutto il nuovo distretto urbano dovrebbe portare ulteriori entrate economiche per un totale di 24,5 milioni.

Scaroni (Milan): “San Siro ha fatto il suo tempo”

Ad aprire la conferenza il presidente del Milan Paolo Scaroni: “Lo stadio Meazza così com’è non è più uno stadio per due grandi squadre che hanno l’ambizione e il dovere di giocare un ruolo da primi attori in campo internazionale”, ha detto. “Se guardiamo gli stadi delle altre squadre europee sono ben altra cosa, a San Siro siamo affezionati ma ha fatto il suo tempo”. Per Inter e Milan il “nuovo stadio è un’opportunità di trasformare questa zona di San Siro che oggi è un non luogo, una specie di deserto quando non ci sono le partite”.

Antonello (Inter): “Lavori di ristrutturazioni sarebbero troppo imponenti”

La parola è passata poi all’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello, che ha spiegato i motivi per cui secondo Inter e Milan dicono no a una ristrutturazione dell’attuale stadio Meazza. “Il Meazza non è più adeguato agli standard europei per spazi interni, visibilità e comfort. San Siro ristrutturato sarebbe comunque completamente diverso rispetto all'attuale e non sarebbe più riconoscibile", ha detto. "Se avessimo voluto fare una ristrutturazione, avremmo dovuto realizzare lavori su tutti i tre anelli, con demolizioni e rifacimento radicale". E ha ricordato poi che per 4 anni Inter e Milan non potrebbero giocare a San Siro e i tifosi sarebbero costretti a muoversi per vedere la propria squadra giocare in stadi lontani “tra i 100 e 200 km”.