Il neoallenatore dei nerazzurri è stato presentato oggi nella nuova sede del club: "La scelta è stata semplice, io e la società abbiamo le stesse ambizioni. Dobbiamo colmare il gap con Juve e Napoli lavorando meglio degli altri". Marotta: "Lui può darci soddisfazioni"
È stato presentato oggi, 7 luglio, Antonio Conte, il nuovo allenatore dell'Inter. (FOTOSTORIA - L'ANNUNCIO DI CONTE ALL'INTER - I MEME). L'ex juventino ha subito voluto parlare ai suoi nuovi tifosi: "Vittorie subito? Non ci poniamo limiti, anche perché se mi ponessi dei limiti creerei alibi nell’ambiente, sappiamo benissimo che si è creato un gap enorme nei confronti della Juventus, ma c’è anche il Napoli. Sappiamo di dover lavorare tanto e meglio per colmare questo gap, ma ripeto, dobbiamo partire con l’ambizione di dare il meglio e di dare tutto quello che abbiamo, senza recriminazioni".
Conte: "Inter? Scelta facile, abbiamo le stesse ambizioni"
Sulla scelta dell'Inter, dopo gli anni alla Juventus e quelli al Chelsea, ha poi spiegato: "Ho scelto l’Inter, è stato semplice perché ci siamo trovati ad avere la stessa visione. Importante parlare con il direttore e il presidente. Abbiamo la stessa ambizione ma sappiamo che dovremo faticare e sudare per un percorso. La presenza di Marotta è stata un incentivo, lui mi conosce nei miei pregi e nei miei difetti. Questo mi ha spinto ad accettare l’Inter: società con grande tradizione, tra le più importante al mondo".
Conte: "Non ho la bacchetta magica, ma nulla è impossibile"
Sempre sulle ambizioni del club nerazzurro al nuovo ciclo dopo i due anni di Luciano Spalletti, Conte ha affermato: "L’Inter è una squadra di grade tradizione, i trofei ti fanno capire la storia ma devono essere incentivo per tornare a quello che si è stati tempo fa". E alla domanda sulle possibilità di vincere al primo anno anche in nerazzurro, dopo i successi all'esordio con Juve e Chelsea, ha risposto: "Devo avere la percezione di aver anche solo l’1% di possibilità di poter vincere ma questo vuol dire che hai anche il 99% di possibilità di poter perdere, ma a me piace lavorare su quell’1%. La Juventus da 8 anni fa un campionato a parte e c’è anche il Napoli: sono squadre collaudate. Noi dobbiamo essere bravi a cercare di costruire qualcosa e senza perdere tempo. Però c’è un dato di fatto: l’Inter per due anni si è qualificata in Champions all’ultima giornata, nessuno ha la bacchetta magica. Però nulla è impossibile. L'importante è non fare paragoni con le mie esperienze passate perché sono situazioni diverse".
Conte: "Puntiamo all'eccellenza"
"Non ho la presunzione di poter portare 10 punti alla squadra. Si ragiona con il 'noi', solo così puoi arrivare ai 10, 15, 20 punti in più rispetto ai campionati precedenti", ha spiegato ancora Antonio Conte. "Io dovrò indicare la strada e dovrò stare attento affinché i calciatori la seguano. Non è una strada semplice, fatta di fatica, sofferenza e sudore: i giocatori – e siamo d’accordo con il club – dovranno seguirla se vogliamo ambire ad essere vincenti. Se qualcuno non ha questa ambizione è giusto che in maniera onesta si faccia da parte. Da questo punto di vista dovremo essere tutti molto chiari. Io però ho fiducia in questo gruppo e credo che possiamo costruire qualcosa di importante. L’obiettivo è l’eccellenza", ha aggiunto il neoallenatore.
Conte: "A Torino sarà emozionante ma la Juve è avversaria"
Non poteva mancare la domanda sulla Juventus e sul suo ritorno allo Stadium da allenatore dell'Inter: "Sicuramente sarà una partita importantissima perché andremo a sfidare i detentori del titolo da 8 anni, anzi due partite importanti perché c’è anche quella a Milano. Personalmente - prosegue Conte - ci sarà emozione nell’entrare allo Stadium, conoscete benissimo la mia storia, il mio passato ma quando ci sarà il fischio d’inizio so benissimo che sarò un avversario e che la Juve sarà per me un avversario. Dovremo essere pronti".
Conte: "Grazie Spalletti. Modulo? Non ne ho uno fisso"
Il nuovo allenatore dell'Inter ha poi voluto ringraziare Luciano Spalletti, colui che ha sostituito sulla panchina nerazzurra: "È giusto sottolineare i meriti di Spalletti all’Inter: gli è stato chiesto di entrare in Champions e mi lascia una buona base. Lo ringrazio perché grazie a lui abbiamo l’opportunità di giocare il Champions League". Poi ha aggiunto: "Dovremo cercare di coinvolgere i nostri tifosi, dare un qualcosa che rispecchi l’Inter. Bisogna dare un’identità: l’Inter deve essere riconosciuta, deve avere un proprio marchio di fabbrica." Alla domanda su quale sarà il sistema di gioco, ha invece risposto: "Spesso sono partito con un’idea per poi cambiare in base alle caratteristiche dei ragazzi. Qui il reparto difensivo è molto forte e non parlo solo di Godin, De Vrij e Skriniar, ma anche Bastoni, D’Ambrosio e Ranocchia. Partiremo con la base della difesa a tre ma non ho un dogma fisso. L’importante è che rimangano i principi, l’intensità".
Conte: "Lautaro? Non vedo l'ora. Icardi e Radja? Seguo il club"
Infine, Conte si è soffermato anche su alcuni calciatori che fanno attualmente parte della sua rosa. "Lautaro? Un calciatore forte che ha fatto un anno d’ambientamento e un’ottima Coppa America: non vedo l’ora di scoprirlo". Poi la risposta su Icardi e Nainggolan, scaricati dalla società: "Penso che il club abbia avuto il tempo per prendere le proprie decisioni e per agire. Io mi sono allineato alla volontà del club. Noi dobbiamo essere un’unica cosa". Su Perisic "alla Eto'o", invece, afferma: "Non credo siano paragonabili dal punto di vista tattico ma è giusto paragonare il fatto che Eto’o riuscì a mettersi a disposizione della squadra sostituendo l’”io” con il “noi”. Questo è quello che cerco dai miei calciatori".
Marotta: "Conte può darci soddisfazioni"
Prima dell'intervento dell'allenatore, ha preso parola il direttore Marotta: "Si ricomincia privilegiando i valori: la cultura del lavoro, la cultura della vittoria che dobbiamo riportare all’Inter e il senso di appartenenza che ti fa amare la maglia. Sono aspetti fondamentali". "Quando parlo di uomini", ha aggiunto, "parlo anche di Antonio Conte perché in lui crediamo. Spesso mi è stato chiesto quanto vale un allenatore in una società di calcio, io ritengo che la figura dell’allenatore ha valenza molto forte. Lui ha ottenuto risultati in diverse nazioni e in diverse forme: allenatore, giocatore etc. Lui ha quei valori che vogliamo estendere a tutti i calciatori e alla società. Lui può darci grandi soddsfazioni", ha affermato l'ex dirigente di Samp e Juve.
Marotta: "Icardi alla Juventus? Lo escludo"
Immancabile anche la domanda al direttore su Mauro Icardi, dopo l'esclusione dell'argentino da parte della società: "Escludo possa andare alla Juve perché non ci sono le condizioni. Oggi il calciatore è protagonista del proprio futuro, bisogna trovare un club che possa soddisfare le sue esigenze. Ma fino a questo momento della Juventus non si vede neppure l'ombra".