Tour de France 2019: programma, favoriti e tappe decisive
SportIl 6 luglio si parte: 21 tappe, 22 squadre, 176 ciclisti e un percorso di 3480 chilometri, con due cronometro e tanta montagna in mezzo
Edizione 106: si parte. Il 6 luglio scatta il Tour de France 2019, la corsa a tappe più importante al mondo: 21 frazioni, con partenza da Bruxelles e classico arrivo sugli Champs Elysèes a Parigi, il 28 luglio. Una cronometro a squadre, una individuale e i tradizionali passaggi su Alpi e Pirenei che decideranno l'assegnazione della maglia gialla.
Il percorso del tour 2019
Non è una novità assoluta che un grande giro parta dall'estero. È già successo sia al Tour che al Giro d'Italia. Questa volta, però, la trasferta si concentrerà attorno a una città: Bruxelles. La capitale belga è infatti punto di partenza e arrivo sia della prima tappa (192 chilometri in linea) che della seconda (la cronosquadre da 27 chilometri). Molto probabile quindi che a vestire la prima maglia gialla sia un velocista, ma il suo primato potrebbe durare solo 24 ore. La strada inizierà a impennarsi già alla sesta tappa, con arrivo a La Planche des Belles Filles. Salita vera, soprattutto nell'ultimo tratto. Gli scalatori dovranno invece difendersi nelle cronometro individuali di 27 chilometri, il 19 luglio. Seguiranno due giorni di scalate, prima con l'arrivo in cima a una delle salite storiche, il Tourmalet. Poi con la tappa da Limoux a Foix Prat d’Albis. Tre giorni in cui si potrà individuare chi ambisce davvero alla maglia gialla, ma soprattutto chi il Tour non potrà vincerlo. Il secondo giorno di riposo (il 22 luglio) sarà la pausa prima dello sforzo finale. Nella 18esima tappa si scalano due "hors catégorie", salite estremamente difficili, una in fila all'altra: Izoard e Gaibier. Nella 19esima è la volta del Col de l’Iseran (la cima di questo Tour, a 2770 metri), con arrivo oltre i 2mila metri del Montée de Tignes. A questo punto, ormai, i giochi dovrebbero essere fatti. Prima della volta finale di Parigi, l'ultima fatica è la Albertville-Val Thorens, con arrivo sul quinto "hors catégorie" di questo tour ricco di tappe di montagna e con un chilometraggio a cronometro modesto.
I favoriti per la maglia gialla
Alla partenza ci sono 22 squadre, ognuna composta da otto corridori, per un totale di 176 ciclisti. Chi arriverà fino a Parigi, avrà percorso 3480 chilometri. A pochi giorni dal via, il tour ha dovuto rinunciare a due dei protagonisti più attesi. Chris Froome avrebbe dovuto inseguire la sua quinta maglia gialla (solo Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Miguel Indurain hanno raggiunto questo record) ma ha rinunciato dopo una caduta al giro del Delfinato, competizione scelta come da tradizione per trovare la gamba giusta. Neppure Tom Dumoulin, secondo lo scorso anno e con grandi ambizioni in questo 2019, sarà della corsa: caduto durante il Giro d'Italia, non ha ancora recuperato dalla brutta botta al ginocchio. E allora chi si giocherà la gloria dei Campi Elisi? I due grandi favoriti sono Egan Bernal, il giovane emergente, e Geraint Thomas, vincitore del Tour 2018. A mettere pepe sul duello c'è il fatto che vestono la stessa maglia, quella della Ineos. Dopo la vittoria nel giro del Delfinato, sono aumentate le quotazioni anche di Jakob Fuglsang. Adam Yates correrà da capitano, con accanto il gemello Simon. Da anni (tre podi negli ultimi sei anni) Nairo Quintana è ai vertici, ma gli manca l'acuto. Insegue la maglia gialla pure l'eterno incompiuto Richie Porte, mentre le speranze francesi sono riposte in Thibeaut Pinot. Un transalpino non vince la corsa di casa dal 1985, quando a trionfare fu Bernard Hinault. L'Italia tiferà per Vincenzo Nibali. "Lo Squalo" ha già portato la maglia gialla a Parigi nel 2014, unico ciclista capace di interrompere il dominio britannico: tra Wiggins, Froome e Thomas, sei delle ultime sette edizioni sono finite nel Regno Unito.
Maglia verde e a pois
Come al solito, l'uomo da battere per la maglia verde, quella assegnata al leader della classifica a punti, è Peter Sagan. Nella classifica a punti, il campione slovacco ha fatto filotto dal 2012 al 2016. E ha vinto anche lo scorso anno. Solo Michael Matthews ha interrotto il suo dominio nel 2017. Le insidie arrivano dai velocisti che proveranno a conquistare più punti possibile nelle volate di gruppo, per poi resistere in montagna. I più immediati inseguitori sembrano essere Caleb Ewan, Dylan Groenewegen ed Elia Viviani. Il veronese, reduce da un Giro deludente, proverà a conquistare la verde. L'ultimo italiano a riuscirci è stato Alessandro Petacchi, nel 2010. La maglia a pois del miglior scalatore è rimasta in Francia negli ultimi due anni: prima Warren Barguil, poi Julian Alaphilippe. Sono entrambi tra i favoriti anche quest'anno. Ma attenzione anche a Nibali, Ciccone (fresco vincitore della maglia azzurra al Giro), Landa e Bernal. I tifosi italiani sperano in una rinascita di Fabio Aru, reduce da un periodo complicato dagli infortuni.