Loretta e Giuseppe abbandonando per sempre la cucina di MasterChef. In attesa del prossimo appuntamento con MasterChef 8 in Prima Tv Assoluta, tutti i giovedì alle 21.15 con un doppio episodio su Sky Uno (canale 108) e su digitale terrestre al canale 311 o 11, leggi l'intervista agli eliminati ai due aspiranti chef uscenti
Diventano sempre più subdole le insidie nascoste sotto le cloche delle cucine di MasterChef 8. Dopo la doppia eliminazione di Federico e Salvatore, arriva il turno di Loretta e Giuseppe, entrambi pavesi e con grinta da vendere. Il loro sogno di conquistare l’ambito titolo in palio, si infrange nel corso della decima puntata, davanti agli occhi di un ospite d’eccezione, Marco Pierre White. Il primo chef britannico ad ottenere ben tre stelle Michelin all’età di 33 anni conquista il pubblico e miete la sua prima vittima, l’architetto dell’Oltrepò non supera la difficilissima prova dell’Invention Test e cade sull’interpretazione del filet mignon di carne con purea di prezzemolo, funghi e cipolline borettane. Ma non è finita, a sorpresa, nonostante i complimenti entusiastici di Mister White e Barbieri, è la volta di Giuseppe: nel testa a testa con Guido ha la peggio e Bruno Barbieri, Giorgio Locatelli, Joe Bastianich e Antonino Cannavacciulo proclamano la sua eliminazione. Tra lacrime di commozione e abbracci cala il sipario. Ma la gara continua, in attesa del prossimo appuntamento con MasterChef, leggi l’intervista.
Come ci si sente fuori dai giochi?
Loretta: Come un’eliminata (ride ndr), è stata una bellissima esperienza e sono felice di averla vissuta. E’ normale che quando fai un passo avanti speri di farne un altro e non si è mai contenti di uscire, però è stata una bella sfida e non ho sfidato solo altri concorrenti, ma me stessa. Mi sono messa in gioco a 360° ed è stata una crescita su tutti i fronti.
Giuseppe: Mi sento più consapevole e soprattutto credo un po’ di più in me stesso. Inizialmente è stato il mio errore, avevo un troppo timore reverenziale nei confronti dei giudici, ma credo che ogni esperienza serva a farti crescere e questa mi ha rafforzato. Mi appello alle parole di Chef Locatelli quando ha detto che la passione non basta più e occorre più tecnica: voglio perfezionarmi e andare avanti, questo è il mio bellissimo secondo tempo della mia vita.
Una parola sui giudici?
Loretta: Sono stati tutti bravissimi, c’era Bastianich che secondo me sapeva leggere le personalità, era capace di entrare nei nostri animi e scoprire punti di forza e punti deboli, Gli altri tre chef sono stati severi ma bravi, io non ho mai trovato difetti nei loro giudizi. Per noi le critiche servono per migliorare. Forse un maggior feeling c’è stato con Locatelli.
Giuseppe: Credo di essermi legato a tutt’e quattro, li amo tutti anche se sono entrato con un amore smisurato per Antonino Cannavacciuolo, ho letto tutti i suoi libri, se lui è 10, gli altri sono 9,99. Tutti mi sono piaciuti per tante ragioni diversi. Bastianich capisce molto le persone e se sbaglia, cambia idea. Locatelli una piacevole sorpresa, quello che mi ha lascito un pizzico di qualcosa in più è stato Barbieri con la sua eleganza e raffinatezza, ogni volta che dava un consiglio era come vedere danzare una ballerina, il suo tocco è pura magia.
Per chi fate il tifo?
Loretta: Ho sempre tifato per Gilberto e lo sostengo fino alla fine. La mia classifica è Gilberto, Valeria, Gloria, Guido e Alessandro.
Giuseppe: Io tifo per Gilberto (scherza ndr), no, non è vero. Io penso che tutti abbiano un gran talento, io faccio il tifo per Valeria: secondo me ha un palato incredibile, riconosce i gusti in modo pazzesco. Metto Gilberto, Guido e Gloria allo stesso livello e infine Alessandro.
Il ricordo più bello?
Loretta: Si fa fatica a tirarne uno fuori, ma se dovessi scegliere d’istinto a me viene in mente l’aeroporto militare di Pisa, la virata dell’aereo quando alla prima esterna ha piegato verso la nostra squadra. E’ stato emozionante cucinare per il nostro esercito di aviatori. Inoltre e per assurdo mi è piaciuta anche la mia eliminazione, parlare con Marco Pierre White e i giudici è stato toccante. Mi sono perdonata l’errore e goduta quel momento di condivisione. Mi sono sentita me stessa, il mio messaggio è che anche con umiltà e discrezione, senza alzare la voce, si può dimostrare il proprio valore. A volte vanno avanti solo quelli che urlano…
Giuseppe: Sull’essere se stessi, le mie facce parlato per me…Sul ricordo più bello rispondo con un grande “tutto”, non c’è niente che voglio togliere. Ci sono stati però tre momenti che mi hanno emozionato particolarmente: l’esterna con i ragazzi affetti dalla sindrome di Down, l’entrata nella cucina di MasterChef e infine i complimenti di Iginio Massari e le parole di Marco Pierre White. Mi hanno dato una grande carica, ma tengo i piedi per terra.
Progetti futuri?
Loretta: Ho un percorso e un progetto, come ogni architetto. La mia idea è quella di ristrutturare una cascina per poter unire buon cibo e buon vino della nostra zona, l’Oltrepò. Voglio portare avanti la mia passione.
Giuseppe: Tutte le volte che ho fatto dei progetti mirati sono andati in fumo, ora conosco la strada, ma per arrivare dove voglio arrivare devo impegnarmi tantissimo. Ho tutto pianificato in testa, mi sento un cuoco che può diventare qualcuno, sempre con sacrificio e umiltà.