4 Ristoranti a Bassano Del Grappa, vince Birraria Ottone di Giorgia. L'intervista

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Barbara  Ferrara

Barbara Ferrara

Chef Borghese torna con le sue attesissime sfide cult, e nel primo episodio della nuova stagione ci porta a Bassano del Grappa dove incorona il miglior ristorante storico della città. Ecco cosa ci ha raccontato Giorgia della sua vittoria. L'appuntamento con 4 Ristoranti ti aspetta ogni domenica in prima serata in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW

A bordo del suo inconfondibile van dai vetri oscurati, pronto a rincorrere  chilometri su chilometri per scoprire le nuove tendenze della cucina nostrana e per decretare i ristoratori migliori, è ripartito il viaggio di Alessandro Borghese 4 Ristoranti (tutte le domeniche in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW). Bassano Del Grappa è la prima destinazione di questo nuovo itinerario, qui, lo chef più rock del piccolo schermo, incorona il miglior ristorante storico della città: “Birraria Ottone”. Autentico gioiellino sito in una delle vie del centro, elegante e raffinato, ma sopratutto uno dei pochi locali storici appartenente alla stessa famiglia da ben cinque generazioni. Il ristorante infatti è stato aperto nel XIX secolo dal bisnonno austriaco di Giorgia, vincitrice della prima puntata.

L'intervista alla vincitrice

Il primo pensiero dopo la chiamata?
Appena ricevuto la chiamata, e dopo essermi accertata che non fosse uno scherzo, ho risposto di sì immediatamente! Erano anni che aspettavo l'arrivo di Alessandro a Bassano. Ho avuto il tempo di parlarne con il mio team e prendermi qualche giorno per decidere, ma io non avevo dubbi!

 

Quale pensi sia stata la vostra carta vincente?
L'essere rimasti fedeli a noi stessi.

 

Che effetto fa essere “il miglior ristorante storico della città”?
È una grande soddisfazione per tutti noi. Per la mia famiglia in primis ma anche per tutte le persone che compongono la nostra squadra da tanto tempo. È stato un importante traguardo dopo tanti anni di duro lavoro. Adesso testa bassa e si continua a lavorare, con la consapevolezza di essere sulla strada giusta.

 

Il vostro locale è stato aperto nel XIX secolo, come siete riusciti a conciliare tradizione e modernità senza rinunciare all’autenticità?
È stato un duro lavoro. Sono entrata in punta di piedi, ho rispetto per il lavoro fatto dai miei nonni e dalla mia mamma, ma i tempi cambiano, come cambiano le esigenze dei clienti e anche le tecniche di cottura. Portare delle innovazioni è stato difficile ma alla fine siamo stati ripagati dai commenti positivi della clientela stessa. Non ho mai voluto cambiare l'identità del mio locale, ma è giusto restare legati alla tradizione con lo sguardo proiettato in avanti.

 

Oltre a essere erede e responsabile della Birraria Ottone, sei anche sommelier: se 4 Ristoranti fosse un vino, che vino sarebbe?
Un barolo. Un grande vino rosso, che deve però riposare e essere lasciato ad affinare per qualche anno. Sicuramente noi tutti beneficeremo a lungo della partecipazione al programma, quindi solo un buon vino con una buona struttura ha le "spalle" per poter durare a lungo nel tempo.

 

In veste di cliente, qual è la prima cosa che noti in un ristorante?
Lavorando in sala sono molto attenta alla mise en place ma soprattutto al servizio dei camerieri.



Cosa non puoi tollerare e cosa invece sei disposta a lasciar correre.
La presunzione e l'incapacità di ammettere di aver commesso qualche errore. D'altro canto, sbagliare è umano e l'essere umile e riconoscere i propri errori per me può riparare qualsiasi cosa.

 

Il piatto della tua infanzia.
Il piatto della mia infanzia sono gli gnocchi fatti in casa al San Daniele, un piatto che per anni è stato presente in carta nel nostro locale.

 

Il vostro cavallo di battaglia?
Sicuramente il baccalà alla vicentina.

 


Com’è andata davanti alle telecamere?
Devo dire che le telecamere non mi hanno spaventata per nulla, mi sono sentita a mio agio e me ne stupisco ancora oggi.

 

Cosa vi ha lasciato questa esperienza e cosa pensate di aver tramesso voi.
È stata un'esperienza bella ma molto impegnativa. A livello psicologico molto stressante, le ore di registrazione sono tante e commentare/criticare gli altri ristoratori non è stato un compito facile. Ho preferito nettamente essere giudicata che giudicare. Spero di aver trasmesso la passione che ho nei confronti della mia famiglia, del mio team e del lavoro che facciamo. È stata una grande opportunità per Bassano in generale, per fare conoscere al pubblico le bellezze del territorio e quanto sono in gamba i ristoratori che hanno partecipato alla trasmissione.

 

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