Alessandro Borghese ha fatto tappa in Val Badia alla scoperta del miglior ristorante di cucina ladina, a vincere il titolo è il Rifugio La Marmotta. In attesa di una nuova puntata, giovedì alle 21.15 su Sky Uno (canale 108) e su digitale terrestre al canale 455, ecco cosa ci ha raccontato Verena
Tra le vette maestose delle Dolomiti, in una valle dove il tempo sembra essersi fermato, Alessandro Borghese proclama il miglior ristorante di cucina ladina della Val Badia, è il Rifugio La Marmotta di Verena a conquistare l’ambito titolo (guarda qui tutte le foto della puntata). A sbaragliare l’agguerrita concorrenza tutta al femminile, l’autenticità della cucina e una location da sogno. In attesa del prossimo appuntamento con 4 Ristoranti, tutti i giovedì alle 21.15 su Sky Uno (canale 108) e su digitale terrestre al canale 455, ecco cosa ci ha raccontato la vincitrice.
Che effetto fa essere considerati il miglior ristorante di cucina ladina?
Certamente ci fa un grandissimo piacere, la mia esperienza a 4 Ristoranti è stata straordinariamente positiva, sinceramente sono stata fortunata, più di qualche mia collega. E tengo a sottolineare che la cucina ladina proposta dagli esercizi della zona è dappertutto molto buona. Il valore aggiunto sono le ricette di famiglia fatte di ingredienti semplici, quasi poveri, piatti tradizionali che da sempre vengono preparati con le verdure dell´orto, le uova fresche, le carni del proprio maso e i prodotti del campo.
In Val Badia il tempo sembra essersi fermato, qual è il ritmo delle vostre giornate?
La nostra è una gran bella valle, forse è la mentalità della gente che fa la differenza, noi siamo molto orgogliosi di essere ladini, siamo gente che semina e poi raccoglie, in tutti i sensi. Abbiamo valori da custodire, tradizioni da rispettare e tramandare. Il nostro punto di forza è il turismo, gli ospiti si sentono in paradiso, le giornate sono dedicate ai nostri ospiti, cerchiamo di dare il massimo per accontentarli e il bello è che quasi sempre ci riusciamo. La soddisfazione ti spinge a continuare, a dare sempre di più, anche se non è sempre facile.
Consideri il tuo rifugio come un terzo figlio, come nasce l’idea del locale?
Lo abbiamo costruito 16 anni fa, è molto piccolo, ma altrettanto accogliente. La promotrice è stata mia suocera, ha sempre sostenuto mio marito nella costruzione, progetto non semplice da realizzare per via della burocrazia, ma alla fine però lo abbiamo creato e arredato a nostro gusto. Per noi è fondamentale che il cliente non solo ci venga a trovare una volta, ma che ritorni, significa che si è trovato bene.
Il piatto della tua infanzia?
Sono figlia di contadini e sono cresciuta con la cucina tipica. A tavola si mangiava solamente piatti ladini, mi ricordo che il giorno in cui si ammazzavano i maiali, se potevo, tagliavo la corda. Sono vegetariana e l´odore della carne mi faceva star male. Ma i canederli vegetariani che faceva mia madre quelli sì che me li ricordo, cosi buoni non li fa nessuno!
approfondimento
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Come nasce la passione per la ristorazione?
Finite le scuole medie, non avevamo la possibilità economica di proseguire gli studi, siamo una famiglia numerosa, ho sette sorelle e tre fratelli. Ho iniziato presto a lavorare come cameriera, più avanti ho frequentato la scuola alberghiera e per anni ho lavorato come dipendente, finché abbiamo costruito il rifugio e da un giorno all´altro ci siamo trovati a gestire qualcosa di nostro. Sono cambiate molte cose da allora.
Qual è stata la vostra carta vincente?
Abbiamo accettato di partecipare per gioco e mai avremmo pensato di arrivare in finale, con tutti gli esercizi di ottima qualità che si trovano in Val Badia, abbiamo perfino dubitato se ritirarci o meno, ma alla fine la sfida era invitante Forse la carta vincente è stata la semplicità dei piatti e senza dubbio la location.
C’è qualcosa che hai imparato dai tuoi avversari?
L´esperienza che ho fatto con Uli e Svetlana che già conoscevo e Alma, non la dimenticherò mai. Hanno scelto quattro donne toste, ci siamo trovate bene insieme, ci siamo divertite e abbiamo anche litigato, perché è vero che è un gioco, ma poi ti fai prendere. Ci sono cose che non rifarei e non ridirei e altre che rifarei subito e che invece vorrei dire. Ho imparato che alla fine la vittoria fa gola a tutti