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B Heroes: i concorrenti e cosa è successo nella sesta puntata

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È andato in onda ieri sera, lunedi 1 aprile su Sky Uno, il sesto episodio di B Heroes, la docu-serie basata sul mondo dell'innovazione e delle startup che narra i sogni, le ambizioni e le storie di alcune tra le più fortunate startup italiane. In attesa dei prossimi appuntamenti, in onda dal lunedì al venerdì alle ore 18.50 su Sky Uno (canale 108) e sul digitale terrestre al canale 311 o 11 , scopri cos’è successo nella sesta puntata.

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Ad aprire questo sesto appuntamento è EpiCura (categoria “Salute e benessere”), digital health platform che fornisce prestazioni sanitarie e socio-assistenziali laddove il paziente ne ha più bisogno, entro 24 ore dalla richiesta e all’orario preferito dal paziente.
EpiCura nasce dall’idea di Alessandro Picatto, un masso-fisioterapista e personal trainer che, lavorando nel settore, ha rilevato una domanda crescente di prestazioni domiciliari e, parallelamente, una pessima organizzazione ed una mancanza di offerta per tali interventi. Nell’inverno del 2016 ne ha parlato a Gianluca Manitto che, interessato all’idea, ha coinvolto subito Alessandro Ambrosio per provare a realizzare il progetto. Il team ha creduto fortemente nel progetto in quanto ha constatato che, al giorno d’oggi, l’esperienza nella prenotazione e nella fruizione di queste tipologie di interventi comporta notevoli aspetti negativi, tra cui lunghe attese e scarsa gestione organizzativa, a causa di un mercato molto frammentato e fatto di piccoli operatori non tecnologicamente preparati. Con EpiCura il paziente trova, allo stesso tempo, tutto quello che gli serve e ha la possibilità di prenotare e gestire gli interventi con grande comodità, potendo contare su tempistiche molto ridotte e su una grande flessibilità nella prenotazione degli appuntamenti. La sfida maggiore per il team è stata riconoscere la propria inesperienza nel mondo del business e, per questo, si è messa continuamente in discussione di fronte agli errori di ogni giorno, cercando sempre di vederne il lato costruttivo, con un chiaro obiettivo nella testa: eliminare attese, noie e scomodità e contribuire così a migliorare, anche in minima parte, il mondo della sanità.

La seconda startup presentata è PlayWood (categoria “Tradizione e Innovazione”), un sistema di assemblaggio modulare innovativo che combina connettori e pannelli al fine di creare arredamenti personalizzabili da chiunque, con grande facilità e con un notevole risparmio di tempo. Il progetto è nato per risolvere un problema concreto, ovvero arredare uno spazio di co-working il più flessibile, economico e riutilizzabile possibile. Stefano Guerrieri, ben lontano dall’essere un artigiano, si è dovuto ingegnare per portare a termine un vero e proprio progetto di interior design, studiando un sistema di assemblaggio ricomponibile e riciclabile, che gli permettesse di creare mobili con la stessa facilità delle costruzioni con i Lego. Il sistema di assemblaggio PlayWood nasce, dunque, nel garage di un appassionato di mattoncini colorati grazie alla sua piccola stampante 3D. Il successo di quel progetto iniziale ha stimolato la curiosità di molte persone: una volta resi scaricabili gratuitamente sul web i design degli arredi, in poco tempo sono stati effettuati download da tutto il mondo, per costruire spazi di coworking o, addirittura, arredi per rifugiati. A quel punto, con i soldi che aveva in banca, Stefano, insieme a Carlotta Nizzoli, che curava i testi del sito, ha industrializzato il prototipo. A causa della crisi che ha coinvolto il settore manifatturiero è stato difficile, all’inizio, trovare qualcuno disposto ad investire il proprio tempo in un progetto e in un’azienda non ancora strutturati. Tuttavia, nell’arco di 6 mesi, sono riusciti ad avere finalmente un prodotto da vendere.
Ora Playwood sta crescendo, supporta la manifattura locale e cerca di abbattere il costo e l’impatto del trasporto merci producendo a chilometro zero.

Dopo il passaggio al tavolo dei selezionatori, le due startup sono pronte a presentarsi ai tre giudici, Dina Rivera, Laurent Foata e Silvia Candiani, a cui si aggiungono i due rappresentarti di categoria, Elena Bottinelli dell’Ospedale San Raffaele (per la categoria “Salute e Benessere”) e Matteo De Brabant di Jakala (per la categoria “Tradizione e Innovazione”).

Alla fine della puntata è Fabio Cannavale a comunicare l’esito dei giudici: nessuna delle due startup è ammessa alla successiva fase di accelerazione, poiché non hanno sufficientemente convinto i giudici.

Il programma va in onda dal lunedì al venerdì alle ore 18.50 (la replica è prevista il giorno successivo alle ore 12.20). Le 5 puntate infrasettimanali, inoltre, andranno in onda una di seguito all'altra ogni venerdì dalle ore 23.45 e ogni sabato dalle ore 9.00.