Stucky, cosa sapere sulla serie tv con Giuseppe Battiston e Barbara Boboulova
Serie TVNella fiction liberamente ispirata ai romanzi di Fulvio Ervas, il detective della questura di Treviso Giuseppe Stucky, di origine persiana, empatico, solitario e pieno di manie, risolverà intricati casi con l'aiuto della medico legale Marina
Alla questura di Treviso sta arrivando l’ispettore Giuseppe Stucky, il protagonista della fiction L’ispettore Stucky liberamente ispirata ai romanzi di Fulvio Ervas e in onda in sei puntate da mercoledì 30 ottobre su Rai2. Il detective odia la vista dei cadaveri e “non ama perdersi in chiacchiere inutili”, ha raccontato Giuseppe Battiston, che interpreta il protagonista di origine persiana, empatico, solitario e pieno di manie. Nella serie tv gialla diretta da Valerio Attanasio, che ha scritto il soggetto con Matteo Visconti e Matteo Pettenello, la meticolosa medico legale Marina (Barbara Bobulova) affianca il poliziotto antieroe, con il quale ha un rapporto di intensa e maldestra intimità. Come riporta l’Ansa, “Stucky non è un uomo d'azione, non mena, non ha il porto d’armi. È una figura abbastanza solitaria, ma non è solo. Adora passeggiare per le strade deserte di Treviso la notte. È moderno, decisamente calato nella sua realtà, così tanto che a volta si fa un bicchiere e fuma un sigaro, adora mangiare in trattoria con la sua amica Marina. Non è calato nella digitalizzazione: non ha uno smartphone, non ha un computer, neanche la patente. Ma ha una curiosità innata e fortissima verso le persone, dei cui caratteri si nutre, di conseguenza ha un grande intuito, prende ore di appunti sempre su tutto ma in osteria”, ha dichiarato Battiston. “Tra Marina e Stucky c'è una grande intesa, lavorano bene e parlano anche dei fatti privati, lei lo stuzzica. Si conoscono da tanti anni, come io e Beppe, questo ha aiutato molto”, ha aggiunto Bobulova. Il cast include anche Diego Ribon nei panni dell'oste Secondo, consigliere di Stucky, e Alessio Praticò e Laura Cravedi, i due poliziotti Guerra e Landrulli, che aiutano l’ispettore a risolvere i casi.
L'ASSASSINO SI SCOPRE SUBITO
Sullo sfondo c’è Treviso, della quale Battiston apprezza “il contrasto tra l’eleganza della città e gli omicidi efferati”, mentre centrale è la tecnica narrativa che, come ha spiegato il regista Valerio Attanasio, differisce da quella dei gialli classici, dal momento che “la rivelazione al pubblico dell'assassino avviene nei primi minuti. Ci è sembrato il modo migliore per concentrare l’attenzione sugli aspetti più psicologici di un omicidio”.