Alcuni testimoni dell'omicidio di John Lennon parleranno pubblicamente per la prima volta della notte in cui la leggenda dei Beatles fu uccisa da Mark David Chapman davanti al Dakota Building di New York. Il nuovo documentario sull'omicidio di Lennon s'intitola “John Lennon: Murder Without a Trial”, sarà in tre parti e uscirà entro la fine dell'anno. È prodotto da 72 Films e narrato da Kiefer Sutherland
È in lavorazione una docuserie di Apple TV+ sulla morte di John Lennon. Alcuni testimoni dell'omicidio di John Lennon parleranno pubblicamente per la prima volta della notte in cui il cantante dei Beatles fu ucciso da Mark David Chapman davanti al Dakota Building di New York.
Il nuovo documentario sull'omicidio di Lennon si intitola John Lennon: Murder Without a Trial (traducibile come John Lennon: Omicidio Senza un Processo), è prodotto da 72 Films e narrato da Kiefer Sutherland. Sarà in tre parti e l’uscita è prevista entro la fine dell'anno.
Svelerà fotografie della scena del crimine mai viste prima, che faranno luce sulla morte. Inoltre alcuni degli amici più stretti di Lennon forniranno le loro testimonianze e, ancora, il documentario includerà la prima intervista in video con uno degli avvocati della difesa di Chapman. Saranno pure coinvolti gli agenti di polizia che arrivarono per primi sulla scena del delitto, i medici che cercarono di salvare Lennon e il detective che indagò sul caso di omicidio.
I produttori hanno ottenuto accesso ai documenti del dipartimento di polizia di New York, del Board of Parole e dell'ufficio del procuratore distrettuale per John Lennon: Murder Without a Trial.
Un documentario che esplora l'effetto che Lennon ha avuto sulla società
Il documentario intende esplorare l'effetto che Lennon ha avuto sulla società.
Oltre a essere una delle più grandi icone di un’intera generazione, per capire l’importanza di questo artista per il mondo basti pensare che diversi fan si sono suicidati dopo l’annuncio della sua morte per mano di Mark Chapman (che gli sparò 5 colpi di pistola la notte dell’8 dicembre 1980 di fronte al palazzo Dakota di New York, il famoso edificio presso cui Lennon risiedeva assieme a sua moglie Yoko Ono e a suo figlio Sean, che allora aveva cinque anni).
Ad aggravare la situazione dell’assassino (soprattutto quando, dopo tot anni, ha potuto richiedere la libertà condizionata, che però non gli è mai stata concessa) è stata la sua volontà di voler uccidere una persona così amata come Lennon, arrecando in questa maniera tanto dolore a un grande numero di persone al mondo, come è stato dichiarato a più riprese tutte le volte che Chapman ha chiesto la libertà condizionata (l'ultima volta è stata nell'agosto 2022).
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Paul McCartney è lieto di aver potuto sistemare le cose con John prima della sua scomparsa
La docuserie segue inoltre le parole di Paul McCartney, il quale ha raccontato come si sarebbe tormentato di colpa se non avesse riparato l'amicizia con John prima che questi venisse ammazzato.
Lennon lasciò i Beatles nel 1969 ed era coinvolto in dispute legali sulla discografia della band, cosa che aveva causato tensioni tra lui e il suo ex compagno Paul, con il quale John Lennon ha firmato tutte le canzoni da loro scritte per i Fab Four (si trattava di un loro vecchio accordo: ogni brano scritto da John o da Paul avrebbe riportato la doppia firma, sia dell’uno sia dell’altro).
I due si staccarono per un po’ di tempo ma ripresero l'amicizia verso la metà degli anni '70. Paul McCartney ammette che sarebbe stato ancora più devastato se non avesse avuto la possibilità di sistemare i rapporti con John prima della sua morte.
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Mark Chapman ha già chiesto 12 volte la libertà condizionata
La libertà, anche se condizionata, per Mark David Chapman è una chimera. L'uomo che l’8 dicembre 1980 esplose cinque colpi di revolver colpendo John Lennon con quattro di quelli (con uno sbaglio mira, frantumando il vetro di uan finesctra del Dakota) e condannandolo alla morte si è visto negare per la dodicesima volta la libertà condizionale nell'agosto 2022.
I funzionari statali hanno reputato che non ci fossero gli estremi perché l'uomo, che oggi ha 68 anni, possa uscire dalla prigione dove è chiuso da oltre 40 anni. Chapman sta scontando una pena da un minimo di 20 anni al massimo dell'ergastolo nella Green Haven Correctional Facility, a nord della città di New York.
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L’assassino di Lennon potrà fare di nuovo richiesta nel 2024
L’allora venticinquenne Chapman uccise Lennon con cinque colpi di pistola dopo averlo chiamato con la frase: “Ehi, Mr. Lennon!”.
All'epoca disse che lo aveva assassinato per la sua fama, e perché lo reputava “un’ipocrita”, e ancora perché sarebbe stato ispirato dal libro Il giovane Holden di Salinger.
Solo tre anni fa Mark Chapman ha ammesso di essersi pentito. La prossima volta che il killer potrà comparire davanti a una commissione per la libertà condizionata sarà nel febbraio del 2024. Yoko Ono, la vedova di Lennon, si è sempre opposta alla scarcerazione.