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Un’estate fa, segreti e bugie, droga e ragù. La recensione dell’episodio 4 della serie Sky

Serie TV

Paolo Nizza

Le indagini dell’ispettore Zancan (Paolo Pierobon) giungono a una svolta importante. Qualcuno svela la propria natura mentre Elio e la sua vita, sospesa tra gli anni 90 e i giorni nostri, rischiano di collassare. La quarta puntata è disponibile su Sky On Demand e su NOW

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"Quanto potresti pagare/Per non avere più la memoria/E non vedere/Madonna disperazione/Mentre si strucca e poi si spoglia", cantava Lucio Dalla nel 1981. Questa canzone non è presente nella stupenda colonna sonora di Un’estate fa (LO SPECIALE - TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE). Tuttavia, la disperazione impera nel quarto episodio della serie disponibile su Sky on demand e in streaming su NOW. Una puntata in cui forse Elio (che da adulto ha il volto di Lino Guanciale e da adolescente è interpretato da Filippo Scotti) inizia forse a desiderare di dimenticare. Il passato può essere un cliente pernicioso e il pericolo abitare nella dimora e magari minacciare tua figlia Alice, che non vive nel paese delle meraviglie e che ha quasi l’età di Arianna. Cosa resterà degli anni 80, si domandava Raf nella hit, datata 1989 su cui si chiude questa tenebrosa e stupefacente puntata. Forse la risposta non c’è. Ciò che invece sappiamo è che la serie Sky Original dalle venature crime e intinta di nostalgia si fa sempre più intrigante e la soluzione dell’enigma ancora più intricata. Tra un infinito tour in pedalò (che ti rende simile a Bugno e Cappucci) verso le mitiche calette e il sogno non troppo proibito di farsi seppellire con il poster di Cindy Crawford, a volte un messaggio su una foto può davvero risultare terrificante.

Paura e desiderio

L’incipit del quarto episodio di Un’estate fa è spiazzante quanto efficace. A parlare agli spettatori, guardando è Gualtiero (Denis Fasolo). Negli anni Novanta (interpretato da Giulio Turbolente) era uno dei migliori amici di Mamo, lo smargiasso pariolino di Roma Nord. L’uomo conserva vaghi e lontanissimi ricordi di Arianna. Però è consapevole che l’epocale festa tenuta da Mamo organizzata nella villa faraonica del padre, politico democristiano, abbia avuto un ruolo centrale nella morte della giovane. Un altro tassello per risolvere il puzzle si cela tra le stanze dell’Hollywood Hotel. Un albergo che dietro le porte chiuse nasconde i segreti di uomini dalla doppia vita. Paura e desiderio danzano abbracciati in questa serie che scorre su due binari temporali che prima o poi finiranno per incontrarsi o scontrarsi. E gli esiti saranno, ne siamo certi, imprevedibili. 

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Degrado edilizio e buona cucina

L’ispettore Zancan (Paolo Pierobon) è un tutore dell’ordine che non crede ai miracoli e gioca come il gatto con il topo con il suo principale sospettato, Elio (Lino Guanciale) risulta irresistibile quando canticchia Take on me degli A-ha per sbertucciare l’indiziato. Per tacere del geniale accostamento tra degrado edilizio e buona cucina. E parimenti all’autentico ragù partenopeo, Un’estate fa è una serie che cucina a fuoco lento le situazioni  (anzi che “pippia” come si dice in dialetto napoletano) per poi offrire allo spettatore un risultato inaspettato e  assai gustoso. Tra una citazione dell’horror del 1997 “So cosa hai fatto” e Sabrina Salerno che intona Boys (Summertime Love) la droga è l’altra sostanza che ribolle in questa riuscita puntata. Dall’eroina all’acido lisergico sotto forma di “cartoncino”, l’allucinazione si dipana. Magari qualcuno aprirà le porte della percezione. E la soluzione. E come sentenzia Carmine (Giovanni Buselli) il pusher soprannominato Tarzan: ”A volre cerchi e non ti accorgi che il colpevole ce l’hai davanti agli occhi.“

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