In fiamme, tutto sulla serie TV con Úrsula Corberó tratta da una storia vera

Serie TV

Camilla Sernagiotto

Credits: Netflix

È uscita su Netflix la nuova serie televisiva spagnola che si basa su un caso di cronaca che nel 2017 sconvolse l'opinione pubblica della Spagna con scandali sessuali, violenze e inganni tra le fila degli agenti di polizia. Conosciuto come il “Crimine della Guardia Urbana”, il caso è incominciato quando il cadavere di un uomo bruciato è apparso nel bacino del Foix, nella provincia di Barcellona. Diretta da Jorge Torregrossa e con protagonista Úrsula Corberó, ecco cosa sapere su “In fiamme”

La serie televisiva spagnola In fiamme è uscita su Netflix (visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick).
Questa nuova serie TV prodotta in Spagna si basa su un caso di cronaca che nel 2017 sconvolse l'opinione pubblica spagnola con scandali sessuali, violenze e inganni tra le fila degli agenti di polizia. Conosciuto come il “Crimine della Guardia Urbana”, il caso è incominciato quando il cadavere di un uomo bruciato è apparso nel bacino del Foix, nella provincia di Barcellona.

Prodotta da Arcadia Motion Pictures, la serie In fiamme di Netflix è diretta da Jorge Torregrossa e ha come protagonista femminile l’attrice Úrsula Corberó, diventata molto popolare non solo in Spagna ma in tutto il mondo grazie a un’altra serie televisiva spagnola di Netflix, ossia La casa di carta, una delle serie TV "made in Spain" più viste di tutti i tempi.
Corberó interpreta la protagonista Rosa, affiancata dal personaggio di Albert, interpretato dal collega spagnolo Quim Gutiérrez. Quest’ultimo è stato premiato con un Goya (che è il più prestigioso riconoscimento del cinema spagnolo) per il film Azuloscurocasinegro. Assieme a questi due protagonisti, sono presenti sul cast anche José Manuel Poga, Isak Férriz e Eva Llorach.

In fiamme racconta l’indagine per omicidio che ha portato alla luce la rete di relazioni tossiche, inganni, scandali sessuali e violenze che hanno coinvolto alcuni agenti di polizia in Spagna. Nelle informazioni che trovate di seguito relative al caso realmente accaduto, troverete chiaramente degli spoiler della serie televisiva, dato che lo show adatta una storia vera. Quindi se non volete nessun tipo di anticipazione sulla trama, non leggete quanto segue.

In fondo a questo articolo trovate il trailer ufficiale della serie televisiva In fiamme.

La serie è tratta da un vero caso di cronaca nera

In fiamme racconta quindi un vero caso di cronaca nera datato 2017.
È il maggio 2017 quando i resti carbonizzati del poliziotto Pedro (che nella serie è interpretato dall’attore spagnolo José Manuel Poga) vengono ritrovati all'interno di un'automobile bruciata nel bacino di Foix, nei pressi di Barcellona.
La terribile scoperta attira l'attenzione del pubblico, soprattutto quando l'indagine porta alla luce una rete di rapporti malsani, inganni, violenze e scandali sessuali che coinvolgono Pedro e due colleghi poliziotti: la sua partner Rosa (la protagonista impersonata da Úrsula Corberó) e l'ex ragazzo di lei Albert (Quim Gutiérrez).
Lo show ha debuttato sulla piattaforma di streaming lo scorso 8 settembre e sta già appassionando tantissimi spettatori a ogni latitudine.

approfondimento

La casa di carta 5, la nuova foto di Tokyo

La vera storia da cui la serie televisiva è tratta è al centro di un documentario

Per chi volesse documentarsi sul caso che ha ispirato la serie televisiva di Netflix, c’è un documentario intitolato Il caso Rosa Peral che è disponibile sempre sullo stesso streamer.
In questo documentario, l’ex agente di polizia Rosa Peral rilascia la sua prima intervista dal carcere. Nel 2020, dopo un processo che ha svelato un intreccio amoroso, la donna è stata accusata di aver ucciso il compagno con l’aiuto dell’ex fidanzato.
"El Crimen de la Guardia Urbana" (tradotto in italiano come “Il Crimine della Guardia Urbana”) è l’espressione usata per riferirsi all'omicidio di Pedro Rodríguez, che era un agente della Guardia Urbana di Barcellona dell’età di 38 anni.
Il processo con giuria popolare è iniziato il 3 febbraio 2020. La compagna della vittima, Rosa Peral, che all’epoca del crimine aveva 36 anni, e il suo ex, Albert López, 39 anni - entrambi agenti della Guardia Urbana di Barcellona, proprio come la vittima - sono stati accusati di aver ucciso Rodríguez la mattina del 1° maggio 2017 e di aver nascosto il cadavere nel bagagliaio della loro automobile il giorno seguente, portandolo poi al Pantano de Foix dove l'hanno bruciato.
Nei mesi precedenti l’assassinio, i tre membri del triangolo amoroso si erano resi protagonisti di scandali all'interno della Guardia Urbana di Barcellona. Rosa Peral aveva denunciato di essere stata vittima di un caso di "pornovendetta" da parte di un responsabile dell'organizzazione. Nel 2014 López aveva partecipato all'arresto di un uomo a Montjuic che era successivamente deceduto. Per quanto riguarda la vittima, invece, quando è stata uccisa era sospesa dal servizio per aver aggredito un motociclista sulla strada di Rabassada.

approfondimento

La Casa di Carta ricreata da 3 ragazzi nigeriani: il video su IG

Un processo in cui gli imputati si sono accusati a vicenda

Durante il processo, i due imputati si sono accusati vicendevolmente. Peral accusava López di aver ucciso il suo fidanzato a causa di un attacco di gelosia, e a sua volta López accusava Peral di averlo ucciso perché l'aveva aggredita e che in seguito avrebbe chiesto aiuto a lui per far sparire il cadavere.
L'accusa sosteneva che tutti e due avessero ucciso Rodríguez e che l’omicidio fosse premeditato. I due erano stati legati sentimentalmente in passato e intendevano ritornare assieme, motivo per cui avrebbero pianificato l’assassinio del partner di lei per poter tornare a frequentarsi liberamente.
La richiesta di condanna era di 24 anni di prigione per López e 25 per Peral per omicidio con tradimento con l'aggravante di parentela. Alla fine di marzo 2020, dopo sei giorni di deliberazioni, otto dei dieci membri della giuria popolare hanno ritenuto Peral e López colpevoli dell'omicidio con tradimento di Pedro Rodríguez. Ai due condannati è stato richiesto di scontare 25 anni (Peral) e 20 anni (López) di carcere. A entrambi è stato imposto di risarcire la famiglia della vittima con 885.000 euro. Il motivo per cui Peral ha avuto cinque anni in più è per l'aggravante di parentela. I condannati hanno presentato ricorso ma sia il Tribunale Superiore di Giustizia della Catalogna sia la Corte Suprema hanno confermato la sentenza.

approfondimento

La casa di Carta, lo spin-off Berlino sarà disponibile a dicembre

Úrsula Corberó, l’attrice spagnola diventata diva grazie alla serie La casa di carta

Nata l’11 agosto 1989 a Barcellona, in Spagna, Úrsula Corberó è una delle più famose attrici spagnole di oggi. Deve la sua fama alla serie televisiva La Casa de Papel (conosciuta anche come Money Heist in inglese e da noi come La casa di carta), creata da Álex Pina. In questa serie, Úrsula interpreta il ruolo di Tokio, uno dei personaggi principali. È uno dei membri della banda che compie audaci rapine.
La carriera di Corberó è iniziata quando lei era molto giovane. È apparsa in varie produzioni televisive e cinematografiche spagnole prima di ottenere la fama internazionale con La casa di carta. Ha anche lavorato in molti progetti cinematografici, come El árbol de la sangre. Oltre alla sua carriera di attrice, Úrsula Corberó è molto attiva sui social media, dove vanta una grande base di fan che la seguono su Instagram & Co. Sui social network condivide momenti della sua vita quotidiana e aggiornamenti sulla sua carriera.

Di seguito trovate il trailer ufficiale della serie televisiva In fiamme.

approfondimento

La Casa di Carta Corea, cast del remake della serie TV. FOTO

Spettacolo: Per te