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Vita da Carlo 2, la data di uscita su Paramount+ della serie tv con Carlo Verdone

Serie TV

La commedia, che vanta nel cast anche Sangiovanni, Claudia Gerini e Zlatan Ibrahimovic, sarà disponibile a partire dal 15 settembre. Nel frattempo l'attore e regista romano ha dialogato con i giovani al Giffoni Film Festival, dove ha espresso solidarietà allo sciopero degli attori statunitensi

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Vita da Carlo 2, la serie autobiografica interpretata da Carlo Verdone, è in arrivo su Paramount+, con Sky Cinema senza costi aggiuntivi, a partire dal 15 settembre. L’attore e regista ha ufficializzato la data di lancio in occasione del Giffoni Film Festival 2023, dove in uno speciale panel ha incontrato in compagnia dei co-protagonisti Sangiovanni e Ludovica Martino i ragazzi presenti alla manifestazione. La serie, scritta da Luca Mastrogiovanni, Pasquale Plastino, Ciro Zecca e dallo stesso Verdone che si alterna alla regia con Valerio Vestoso, vanta un cast stellare che include, tra gli altri, Max Tortora nel ruolo di amico e confidente di Verdone, Monica Guerritore nei panni dell’ex moglie Sandra, e ancora Stefania RoccaClaudia Gerini, Christian De Sica, Gabriele Muccino, Zlatan Ibrahimovic, Maria De Filippi, Maria Paiato, Fabio Traversa, Caterina De Angelis, Antonio Bannò e Filippo Contri.

RISATE ASSICURATE

Nella prima stagione della serie Verdone, dopo i successi comici, sogna di dirigere un film drammatico. Nel frattempo, tra le strade dell’adorata Roma, alcuni passanti riprendono e pubblicano sul web un video in cui l’attore e regista si sfoga sui problemi della città. Il contenuto, diventato virale, suggerisce ad un partito politico l’idea di candidare Verdone come sindaco della capitale, e nella sconclusionata avventura vengono coinvolti con ironia la famiglia e gli amici. Tra le carte vincenti della commedia seriale non mancano l’irresistibile comicità dell'artista, l’anima bella e decadente di Roma, la mescolanza di autenticità e finzione e lo sguardo curioso nella vita di uomo e di attore del protagonista.

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In occasione del Giffoni Film Festival, Verdone ha condiviso con i giovani partecipanti il sogno nel cassetto dell'età matura, “realizzare un film completamente diverso da tutto ciò che ho fatto finora, anche rischiando di avere poco successo. Ma potrei dire di aver mostrato un altro pezzo della mia anima, che il pubblico non conosce”. Nell’attesa di realizzare nuovi progetti, l’artista ha rappresentato sé stesso in Vita da Carlo, che “probabilmente è stato un atto di coraggio, ma poi perché devo nascondere le mie fragilità? Non ho nulla di cui vergognarmi, sono ansioso, sono debole...se fa ridere sono anche disposto a vendere queste mie défaillances. Almeno è un modo per essere vero. Più passa il tempo più cerco di essere me stesso, si diventa ridicoli se insisti con i personaggi di una volta”. L’attore e regista ha infine solidarizzato con lo sciopero del Screen Actors Guild, il sindacato degli attori statunitensi guidato da Fran Drescher che si è unito alla protesta già avviata dal 2 maggio dagli sceneggiatori del Writers Guild of America. Gli attori hanno chiesto all’Alliance of Motion Picture and Television Producers, che rappresenta i principali studi di produzione e di streaming di Hollywood inclusi, tra gli altri, Amazon, Apple, Disney, Netflix, Sony e Warner Bros., di aumentare i diritti d’autore sugli spettacoli distribuiti su streaming, di stipulare un accordo sugli aumenti salariali, di ricalcolare i diritti d’immagine e di garantire tutele sull’uso dell’intelligenza artificiale in sede di rinnovo del contratto tra il sindacato e gli Studios. “Concordo pienamente con gli attori americani e inglesi. Hanno ragione. Se arriveremo al punto che l’intelligenza artificiale farà tornare Carlo a quando aveva 38 anni non va bene. L’intelligenza artificiale è la morte del cinema d’autore. Il finale di una tua opera non può essere dettato dagli algoritmi, che non hanno cuore ed emozione come gli sceneggiatori. Non è giusto, è una paraculata per agganciare i gusti della massa.” ha commentato Verdone. “Così si finisce per far morire gli autori. Con l’intelligenza artificiale Il nostro lavoro finisce, e così muore l’arte, il cinema, le serie. Questo sciopero è sacrosanto perché mette subito i paletti"

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