Britney Spears, la vicenda della tutela legale potrebbe diventare una serie di Ryan Murphy

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Vittoria Romagnuolo

@Getty | @IPA

Lo statunitense, da sempre interessato alla popstar come simbolo della cultura pop contemporanea, è l'autore più quotato per realizzare uno show sulla vicenda della conservatorship ma sul progetto ha intenzione di coinvolgere la diretta interessata

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Dopo O. J. Simpson, il killer di Gianni Versace Andrew Cunanan e Monica Lewinsky, Britney Spears potrebbe essere la prossima persona realmente esistente ad entrare nella lista dei personaggi la cui vita, o una parte di essa, viene trasformata da Ryan Murphy in un soggetto per la tv.
U. S. Sun ha parlato dell'intenzione da parte del creatore di American Horror Story di realizzare un prodotto per la tv basato sulla storia della battaglia legale della popstar per annullare la conservatorship, la tutela della sua persona e dei suoi beni ottenuta da suo padre nel 2008. L'autore e regista, che conosce molto bene Spears, starebbe pensando a una docuserie ma lo sviluppo del progetto dipende da diverse condizioni, prima fra tutte il coinvolgimento diretto della cantante di Toxic.

La storia della conservatorship in tv

La vicenda personale e legale di Britney Spears, privata della libertà a vantaggio di suo padre che per tredici anni ha disposto della sua vita privata e professionale, ha scosso e mobilitato l'opinione pubblica al punto da diventare una faccenda d'interesse collettivo.

Chi conosce e apprezza la scrittura televisiva di Ryan Murphy sa che lo Spears-gate è il materiale perfetto per una storia sul genere American Crime Story, la serie antologica di successo firmata dall'autore statunitense basata su alcuni dei più famosi casi criminali e giudiziari del Paese.
Britney Spears, forse la stella della musica più celebre degli anni a cavallo tra i due millenni, è un'icona della cultura pop. Amata da più di una generazione, ha ricevuto la solidarietà di tutto il mondo, non solo quella dei fan, negli anni in cui ha dovuto combattere per smarcarsi dal giogo paterno.

Murphy, che è affascinato dall'analisi dei personaggi e dei fenomeni che sedimentano nel tessuto sociale statunitense, secondo alcune fonti, si dice pronto a raccontare cosa è accaduto alla cantante ma per farlo avrebbe bisogno di lei.

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Le riserve di Ryan Murphy sul progetto

Il regista e produttore, infatti, è amico della popstar da moltissimi anni e non è affatto intenzionato a tradire la sua fiducia. Secondo la fonte, Murphy avrebbe pensato di coinvolgerla nella lavorazione tenendo in considerazione l'uscita del libro biografico della Spears, volume che è stato annunciato come esplosivo e ricco di rivelazioni.
Lo show potrebbe dunque diventare un progetto concreto ma molto dipenderà da quanto la cantante rivelerà nel memoir che potrebbe arrivare sugli scaffali in autunno.
Oltre ad essere amico della Spears e ad essere sensibile alla sua causa, Ryan Murphy ha lavorato a stretto contatto con la cantante di Stronger nel 2010 coinvolgendola sul set per un episodio di Glee dal titolo Britney/Brittany in cui la star della musica recitava nei panni di sé stessa.
Ambizioni professionali a parte, Murphy non è disposto in nessun caso a sfruttare la storia dell'artista mettendo in scena per il piccolo schermo i suoi drammi e il suo dolore. Anche per la terza stagione di American Crime Story, quella dedicata al sexgate che coinvolse Bill Clinton, Murphy ha operato cercato il consenso di Monica Lewinsky che, infatti, ha co-prodotto lo show.

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