Chernobyl - la serie in cinque parti targata SKY e HBO che mette in scena cosa successe nei giorni e nelle settimane successive allo scoppio del reattore numero 4 della centrale nucleare di Černobyl nella notte tra il 25 e il 26 aprile 1986 - continua a raccogliere consensi. Ecco una gallery in cui i personaggi sono messi a confronto con le persone realmente esistite
1/13@HBO
Jessie Buckley nei panni di Lyudmilla Ignatenko, la moglie del vigile del fuoco Vasily Ignatenko, morto poco dopo l'esplosione a causa delle radiazioni. Per stare vicino al marito in ospedale, Lyudmilla ignorò le indicazioni dei sanitari, col risultato che la figlia che portava in grembo - Natashenka, questo il nome che Vasily avrebbe voluto per lei - morì poche ore dopo il parto a causa di un difetto cardiaco e di una gravissima cirrosi epatica causate per l'appunto dall'esposizione alle radiazioni emesse dal padre. Nonostante il parere dei medici, convinti che non avrebbe potuto mai più avere figli, Lyudmilla qualche anno dopo rimase incinta ed ebbe un bambino.
2/13@HBO
Stellan Skarsgård nei panni di Boris Shcherbina, il vice Primo Ministro che fu a capo della commissione d'inchiesta riguardante il disastro di Černobyl'. Il vero Shcherbina morì nel 1990, all'età di 70 anni, per problemi di salute quasi sicuramente dovute all'esposizione prolungata alle radiazioni.
3/13@HBO
Paul Ritter nei panni di Anatoly Dyatlov, il vice ingegnere capo della centrale di Černobyl'. Fu lui a dare il via al test che, un po' per errore umano e un po' per un errore di progettazione e costruzione dell'impianto, portò all'esplosione del reattore numero 4. Venne condannato a 10 anni in un campo di lavoro per l'incidente di Černobyl', ma, di fatto, ne fece solo 5, perché venne rilasciato prima. Morì nel 1995 a causa di complicanze dovute agli effetti delle radiazioni.
4/13@HBO
David Dencik nei panni di Michail Sergeevič Gorbačëv, l'ultimo segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica, dal 1985 al 1991.
5/13@HBO
Jared Harris nei panni di Valery Legasov, l'esperito di chimica atomica chiamato dal Cremlino per gestire al meglio le conseguenze dell'esplosione. Legasov fece quanto in suo potere per evitare la catastrofe ecologica e umana, spesso scontrandosi con Shcherbina, il rappresentante dello Stato, e fece quanto in suo potere per raccontare al mondo intero la verità. Costretto a omettere informazioni fondamentali e in certi casi addirittura a mentire, visse molto male la pressione psicologica causata dal suo coinvolgimento nel post-disastro. Nonostante ciò, durante il processo a Dyatlov, Bryukhanov e Fomin in un momento di coraggio, e di follia, disse la verità, cioè che, per spendere meno, il governo sovietico decise di produrre dei reattori che, proprio come successo a Černobyl', da un momento all'altro, per un errore umano di valutazione, si sarebbero potuti trasformare in vere e proprie bombe atomiche. Dire la verità gli costò caro: non venne eliminato fisicamente da KGB, ma venne allontanato da tutto e da tutti. Si suicidò a due anni dall'esplosione. Otto anni dopo la sua morte gli venne conferito il titolo di "Eroe della Federazione Russa" dal presidente Boris Yeltsin.
6/13@HBO
Adrian Rawlins nei panni di Nikolai Fomin, l'ingegnere capo della centrale di Černobyl'. Insieme a Dyatlov a Bryukhanov venne condannato a 10 anni di prigione, precisamente in un campo di lavoro. Anche lui, però, uscì prima del previsto a causa delle sue condizioni di salute.
7/13@HBO
Con O’neill nei panni di Viktor Bryukhanov, il direttore operativo della centrale di Černobyl'. Fu lui a dare l'ordine di portare a termine il test nonostante non ci fossero le condizioni ottimali per farlo in sicurezza, e, alla fine, fu lui a dover comunicare a Mosca che "c'era stato un problema alla centrale." Come Dyatlov e Fomin venne condannato a 10 anni, ma ne scontò solo 5 a causa di problemi di salute.
8/13@HBO
Sam Troughton nei panni di Aleksandr Akimov, il supervisore del turno di notte del reattore numero 4. Akimov tentò di informare Dyatlov che la situazione stava sfuggendo loro di mano, ma ciò non bastò. Allora mise in atto la procedura prevista per le situazioni di emergenza, col risultato di far esplodere il reattore. Non sapeva del difetto di progettazione e costruzione, e non aveva l'esperienza e le conoscenze necessarie per gestire una situazione del genere. Dopo l'esplosione andò insieme a Toptunov ad aprire manualmente le pompe idrauliche, esponendosi a livelli di radiazioni fatali. Morì due settimane dopo a Mosca.
9/13@HBO
Adam Nagaitis nei panni di Vasily Ignatenko, uno dei vigili del fuoco di Pryp"jat' chiamato per domare l'incendio sprigionatosi dall'esplosione del reattore numero 4. Era il marito di Lyudmilla. Morì a Mosca circa due settimane dopo aver risposto a quella maledetta chiamata notturna.
10/13@HBO
Ralph Ineson nei panni del Generale Nikolai Tarakanov, a capo dei Liquidatori e delle altre squadre che ebbero il compito di bonificare The Zone, la zona di alienazione, l'area circostante la centrale di Černobyl', un'area enorme, dal raggio di 30 chilometri.
11/13@HBO
I Liquidatori in azione. I Liquidatori erano sia militari sia civili chiamati a compiere il proprio dovere. Furono più di 3.000, e lavorarono ognuno per un massimo di 90 secondi per ripulire una porzione del tetto dell'edificio numero 4 invasa dai detriti radioattivi arrivati fin lì a causa dell'esplosione. Anni dopo venne rivelato che in realtà sarebbe stato bene dimezzare il tempo di esposizione. Molti di loro morirono infatti a causa delle conseguenze delle radiazioni. Sono gli "eroi senza nome" del disastro di Černobyl'.
12/13@HBO
Fomin, Dyatlov e Bryukhanov durante il processo, che ebbe luogo nel 1987.
13/13@HBO
E Ulana Khomyuk? Ulana non è presente per un buon motivo: il personaggio di Emily Watson non è mai realmente esistito. Ulana, però, rappresenta le decine di scienziati che aiutarono Legasov e Shcherbina nelle settimane e nei mesi successivi al disastro. E' un omaggio, peraltro decisamente riuscito, alle donne e agli uomini di scienza che lavorarono per evitare una vera e propria catastrofe ambientale e umana.