Happy Days, Henry Winkler mette all'asta una giacca di Fonzie: "Sono un accumulatore"

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Camilla Sernagiotto

©Getty

L'attore che dal '74 si è calato per 10 anni nell'iconica giacca di pelle nera abbinata a una maglietta bianca e agli immancabili jeans ha deciso di fare il cambio armadio, liberandosi di parecchi oggetti di scena che ha conservato. Oltre al capospalla saranno messi all’incanto anche altri props. "Durante la pandemia mi sono reso conto che sono un accumulatore”, ha dichiarato al Post. Parte del ricavato andrà a This Is About Humanity, l’organizzazione non profit che ha fondato assieme a sua figlia

Henry Winkler ha messo all'asta una delle mitiche giacche di Fonzie, il personaggio che l'attore ha interpretato dal 1974 al 1984 sul set della sitcom statunitense Happy Days.

Quell’Arthur "Fonzie" Fonzarelli che lo consacrò a mito, facendolo diventare un'icona generazionale, un simbolo della cultura pop nonché uno dei primi archetipi degli influencer aveva come divisa ufficiale proprio la giacca di pelle nera.


Nel decennio in cui Winkler si è calato in quei panni ribelli leggendari, chiaramente la giacca in questione è cambiata: non a livello diegetico, dato che nella trama di Happy Days la giacca di Fonzie rimane una sola, inimitabile e guai a toccarla, ma eccome a livello di costumi di scena.


Purtroppo la primissima leather jacket sfoggiata nello show è andata perduta: pare che sia stata rubata da un camerino della Paramount.

E nel 1981, quando ancora Happy Days era in produzione, Henry Winkler donò una delle giacche del suo personaggio alla Smithsonian Institution, il celebre istituto di istruzione e ricerca con annesso importante museo, amministrato e finanziato dal governo degli Stati Uniti.

Per quanto riguarda l'asta che si terrà nei prossimi giorni, insieme alla giacca verranno messi all’incanto anche un paio di jeans, una T-shirt e degli stivali da moto, ossia tutto il completo di Fonzie. Valore stimato, tra i 50mila e i 70mila dollari.  

Parte del ricavato andrà a This Is About Humanity, l’organizzazione non profit che il divo ha fondato assieme a sua figlia, Zoe Winkler. Si tratta di una comunità dedicata alla sensibilizzazione sulle famiglie e sui bambini separati e riuniti al confine tra Stati Uniti e Messico.

Tra i motivi dell’asta, l’accumulo seriale dell’attore

I motivi dell'asta sono innanzitutto benefici e umanitari, dato che parte del ricavato andrà all'organizzazione senza scopo di lucro volta a sensibilizzare sul delicato tema delle famiglie dei bambini separati al confine tra USA e Messico.

Ma tra le ragioni che avrebbero spinto Henry Winkler a mettere all'asta una delle ultime giacche di Fonzie che possiede ci sarebbe anche un problema di “accumulo seriale” dell’attore, come lui stesso ha rivelato.
Durante una recente intervista rilasciata al Post, la star ha spiegato che nei mesi di lockdown in cui ha dovuto prendersi una pausa forzata dal lavoro e dagli impegni, trascorrendo molto tempo in casa, si è accorto di avere un problema.

"Durante la pandemia di nuovo Coronavirus mi sono reso conto che sono un accumulatore. Ho trovato ben 27 scatoloni pieni di gadget e memorabilia direttamente dai set di Happy Days, Scream, Waterboy e Turno di notte”, queste le parole di Winkler riportate da The Post.

E a proposito di Scream, ossia la mitica saga horror in cui l'attore ha interpretato il preside Himbry, da notare è che all’asta in cui verrà venduta la giacca di Fonzie ci saranno altri oggetti di scena provenienti da diversi set, tra cui una maschera Ghostface del 1996, quella indossata dal serial killer nel primo film della serie cinematografica.

Fa sorridere il fatto che nella pentalogia cinematografica slasher diretta da Wes Craven (lui è dietro alla cinepresa fino al quarto film) Winkler interpreti un personaggio che di nome fa Arthur, esattamente come il nome di battesimo di Fonzie…

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Il personaggio di Fonzie

Arthur Herbert Fonzarelli, soprannominato "Fonzie" (in originale anche "The Fonz”) per la contrazione del suo cognome, è uno dei personaggi della famosa sitcom statunitense Happy Days.

All'inizio era un personaggio secondario, ma la sua popolarità fu tale da renderlo ufficialmente coprotagonista fin dalla seconda stagione dello show.

È il motociclista ribelle e sicuro di sé, uno dei ragazzi più cool della scuola insomma. Anche se in molti episodi della sitcom si vedrà che il suo essere un duro è il proverbiale "tanto fumo e poco arrosto", nel senso che la sua sicurezza è più che altro una facciata, uno scudo con cui difendersi.

Rimane comunque l'emblema del cosiddetto “tipo giusto”, colui che riesce addirittura a tradire il proverbio “donne e motori, gioie e dolori”: per lui sia le donne sia i motori portano solamente gioie, nessun tipo di dolore…

È infatti un vero esperto di moto e di ragazze, motivo per cui diventa il guru di Joanie "Sottiletta”, di Warren "Potsie" Weber, di Ralph ma soprattutto di lui, di Richie Cunningham.
Fonzie è orfano di madre e di padre e verrà simbolicamente adottato dai Cunningham, la famiglia del protagonista.

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Fonzie, un influencer ante litteram

Trattandosi di un personaggio per cui l'apparenza è tutto, non poteva che essere fondamentale per lui l'uniforme. T-shirt bianca, jeans, stivali da motociclista e giacca di pelle nera, ossia tutti gli abiti e gli accessori messi all'incanto dal suo interprete in occasione di questa asta.

Anche la sua pettinatura ha fatto scuola: la sua chioma pettinata all'indietro con l'aggiunta di brillantina (anche se lui aveva la fissa più che altro del pettine, che continuava a tirare fuori dalla tasca per un ritocchino al ciuffo) è diventata un "trend tricotico" seguito da tantissimi fan della serie.

Si tratta di un personaggio che strizza l'occhio a Danny Zucco di Grease, riproponendone parecchi tratti, primi tra tutti quelli del vestiario e dello stile da duro.

Fonzie è stato un influencer televisivo ante litteram, prima dell'avvento di questa categoria che oggi va per la maggiore. Ma se lo stile degli influencer di oggi lascia il tempo che trova - nel senso che viene spesso dimenticato in una manciata di mesi, per non dire di giorni - quello di Arthur Herbert Fonzarelli è intramontabile. Un evergreen dello spettacolo, della moda, della cultura pop, del costume e della società.

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La carriera di Henry Winkler

Henry Franklin Winkler è un attore, regista, produttore cinematografico, comico, produttore televisivo e scrittore statunitense. Ma per capire al volo di chi stiamo parlando, il suo lungo curriculum vitae si riassume in una parola più eloquente di qualsiasi altra: è Fonzie.
L'attore è un divo a tutti gli effetti grazie a quel suo leggendario ruolo televisivo.

Durante i dieci anni di produzione della sitcom Happy Days, Winkler ha recitato anche in svariate pellicole cinematografiche. Una volta conclusa la serie, nel 1984, l'attore ha smesso temporaneamente di essere tale, dandosi alla produzione e alla regia.


In veste di produttore, ha lavorato moltissimo per il piccolo schermo, producendo telefilm come MacGyver, Storie incredibili e Mr. Sunshine.
Tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 ha diretto alcuni film di successo, come Alla scoperta di papà (1988) con Billy Crystal e Un piedipiatti e mezzo (1993) con Burt Reynolds.

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Il ritorno di Winkler come attore

A metà degli anni '90 è tornato sul set davanti alla cinepresa anziché dietro: ha recitato in molti film, come Scream (1996), Waterboy (1998), Pazzo di te (2000), Holes - Buchi nel deserto (2003), Cambia la tua vita con un click (2006) e Zohan - Tutte le donne vengono al pettine (2008).

 

Dal 2003 al 2006 ha preso parte alla serie televisiva Arrested Development - Ti presento i miei, interpretando il ruolo dell'avvocato Barry Zuckerkorn.
Nel 2008, in occasione delle elezioni presidenziali statunitensi, ha partecipato al corto diretto dall'amico Ron Howard (è Richie Cunningham) per sostenere il candidato democratico Barack Obama.

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La fortunata carriera da scrittore di libri per ragazzi

Nel 2003 Winkler ha incominciato a scrivere la fortunata serie di libri per ragazzi con protagonista Hank Zipzer, un bambino di nove anni dislessico. Come dislessico è l'autore stesso: Henry Winkler ha sempre sofferto di dislessia.

 

I romanzi sono scritti a quattro mani, assieme alla giornalista Lin Oliver, ma ogni pagina è direttamente ispirata all'infanzia di Winkler. Il suo piccolo protagonista e un alter ego a cui fa affrontare le stesse difficoltà scolastiche che misero alla prova lui da bambino.

 

Dai libri è stata tratta una serie televisiva (a cui ha partecipato lui stesso), dal titolo Hank Zipzer - Fuori dalle righe.

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L’amicizia decennale con Ron Howard

Si pensa sempre a Hollywood come a un campo di battaglia in cui tutti sono contro tutti, avidi di fama e successo e pronti a far cadere gli altri, dato che sono la concorrenza.

 

Il che è abbastanza vero, come ci ha insegnato la storia ma soprattutto come ci insegna il gossip…
Poi ci sono le proverbiali eccezioni che confermano la regola. Tra queste, una delle più celebri è l'amicizia decennale tra Fonzie e Richie. I due attori che in Happy Days interpretavano i protagonisti sono tutt'oggi migliori amici.

 

Henry Winkler e Ron Howard sono inseparabili e si stimano al punto che il primo è il padrino di Bryce Dallas Howard, la figlia (attrice) di Ron Howard.

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Per chi ancora non lo sapesse, Ron Howard era l’interprete di Richie Cunnigham nella sitcom ambientata tra gli anni Cinquanta e Sessanta negli USA.

È stato attore anche di pellicole famosissime, come American Graffiti (1973) di George Lucas e Il pistolero (1976) di Don Siegel.

Ma ad un certo punto della sua carriera ha deciso di cambiare ruolo sul set, diventano uno dei registi più prolifici e stimati della Hollywood targata anni Ottanta. Fino ad arrivare alla Hollywood dei giorni nostri, in cui ancora primeggia.


Ron Howard ha diretto, tra gli altri, commedie come Splash - Una sirena a Manhattan (1984), Cocoon - L'energia dell'universo (1985) e Il Grinch (2000).

La commedia non è il solo genere esplorato in lungo e in largo dall’ex Richie Cunningham: Apollo 13 (1995), A Beautiful Mind (2001), Cinderella Man - Una ragione per lottare (2005), la trilogia de Il codice da Vinci (2006), Frost/Nixon - Il duello (2008), Rush (2013)…

 

Della serie, gli manca solo l’horror e poi li ha passati in rassegna tutti quanti i filoni cinematografici! Ma le vie dello showbiz sono infinite, quindi chissà: magari lo vedremo prima o poi a dirigere il suo amico di sempre in un nuovo capitolo di Scream. O in un remake di Happy Days. O in un dramma di Beckett (passateci la battuta teatrale).  

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