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Anna, Cristina Donà firma la sigla della serie tv con la canzone Settembre

Serie TV

Fabrizio Basso

La serie tv diretta da Niccolò Ammaniti, disponibile su Sky e NOW, è accompagnata da un brano speciale. Per l’occasione l’artista ha rilasciato una inedita e originale “theatre version” del pezzo, disponibile su tutti gli store digitali per l’etichetta Fenix Music. L'INTERVISTA

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Settembre
è uno dei brani più suggestivi ed emblematici dell’album La quinta stagione di Cristina Donà, ed è stato scelto dallo scrittore e regista Niccolò Ammaniti come sigla di apertura della miniserie Anna, la serie Sky Original tratta dal suo romanzo omonimo edito da Einaudi (2015) e prodotta da Wildside in coproduzione con ARTE France, The New Life Company e Kwaï. Anna è il racconto distopico di un mondo distrutto: una fiaba per adulti che narra l’incredibile viaggio che la giovanissima protagonista dovrà intraprendere fra le rovine della civiltà, in una Sicilia post apocalittica, in cerca di un futuro possibile per sé e per il fratellino, in un mondo senza più adulti. Settembre ben rappresenta la giusta espressione delle atmosfere che suggerisce il racconto. E' uno dei brani manifesto di Cristina Donà e suona come l’invito a un ascolto più consapevole di sé e del mondo, una traccia in cui la Natura si fa protagonista di un viaggio necessario per scoprire l’interiorità umana.

Cristina partiamo dalla storia del brano.
Lo ho scritto intorno al 2006/2007 poco prima che uscisse l'album La Quinta Stagione: era un periodo intenso a livello personale, era da poco mancato mio padre, e le canzoni rappresentano la ricerca di una formula magica che possa fare uscire dal buio. Settembre è il brano che apre l'album, un lavoro prodotto da Peter Walsh col quale ho avuto una collaborazione bella e ricca di spunti e scambi e per questo sono grata al destino.


Che missione ti eri data?
Avendo intorno un momento così burrascoso cercavo una pulizia che mi servisse a tracciare una strada limpida e sicura ed è rappresentata molto bene dal ritornello con frasi che sono quasi un mantra che mi ripetevo in quel periodo. Quelle immagini mi sono arrivate una volta tornando a casa in auto e costeggiando la riva del fiume Serio. Quando ci ripenso ho in mente proprio quell'esatto momento.


Quando hai saputo che era stata scelta per la mini serie Anna?
Prima di Natale, forse a novembre, è arrivata una mail al mio management e all'inizio non ci cedevo, è un invito importante partecipare a un simile progetto.


Conoscevi Niccolò Ammaniti?
Avevo letto qualche racconto e visto i film Io non ho paura e Io e te, mi ero quindi riproposta di leggerlo, ho amici che lo amano, però per la mia procrastinazione non mi ha fatto mantenere il proposito. E' poi arrivato il destino a portarmi a leggere il suo libro.


Reazione?
Mi ha sorpresa ed entusiasmata e mi sono sentita parte della sua avventura legandomi al Libro delle cose importanti che la mamma di Anna scrive per lei. Automaticamente sono entrata nella storia come fossi io la mamma e anagraficamente potrei esserlo.


Vi siete parlati?
Ho cercato di capire se c'era un modo per raggiungerlo quando lui mi ha scritto sulla posta privata di Facebook.


Dunque siete in contatto.
Ci scriviamo dei messaggi. Non vogliamo invadere le rispettive privacy e dunque ci sono messaggi molto intensi nella loro brevità. Mi sono sentita accolta e voluta in questo viaggio.


Hai visto la mini serie?
Vista e finita. Ora mi manca l'ultima puntata de Il Miracolo: mi sono all'improvviso ritrovata in questo vizio di seguire le serie televisive. Sto rimettendo in ordine la relazione tra libro e serie. So che volutamente è stata rivista, so le difficoltà di portare un libro sullo schermo. Vicino a lui c'è Francesca Manieri che è una gran testa visto che firma cose incredibili. Anna è ricca di particolari e devo riguardarla, va approfondita. E' incredibile per i colori, per le storie narrate, per la Sicilia post-apocalittica. Finora mi sono concentrata sui personaggi, ma intorno hanno quadri molto belli che approfondirò in una seconda visione.

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Anna, il cast della serie tv di Niccolò Ammaniti. FOTO

L'essere umano è capace di accogliere verità e bellezza?
Assolutamente sì, è capace di farlo ma credo che sia legato alla capacità di stupirsi e questa capacità non dico che la stiamo perdendo ma dobbiamo darci uno scossone. La tecnologia non ci aiuta nella scoperta dello stupore ma ce ne è un grande bisogno e il richiamo si sente. Questo linguaggio è ricco di stupore e meraviglia nel libro, in quella sua disperazione che apre porte due porte: o diventiamo cinici e crudeli o lasciamo entrare la luce dallo strappo che si è creato.


Perché non siamo più capaci di ascoltare davvero?
Ogni mia canzone è una sorta di autoanalisi; personalmente comprendo di essere imbottita di segnali, è difficile chiudere la porta agli stimoli che ogni giorno ci attraversano grazie alla tecnologia. L'ascolto non è esattamente quello: è come quando ascoltiamo una canzone e ci arriva solo la voce o un suono mentre in modalità diversa abbiamo la coralità che è più complessa ma ci porta a una percezione più profonda. Questo è l'ascolto e ne ho bisogno, tutti ne abbiamo bisogno.


Hai imparato a cadere e ha dominare il fuoco?
Assolutamente no. Forse con gli anni è più difficile perché ti scontri con una complessità maggiore. Ma una cosa che sto sperimentando è ammettere che sono caduta, mi sono fatta male e ho bisogno di aiuto: è un passo avanti. Cadere è umano e mi piace anche vederlo negli altri, in un mondo dove si cerca la perfezione e si cercano supereroi a tutti i costi.


Settembre è un mese speciale per te?
Ci sono nata, c'è un cambio di stagione e umore, si scivola verso l'inverno, è accogliere l'ombra che si appoggia su di noi e rappresenta metaforicamente tante cose, e scivolare nel nostro dark side e accoglierla è di grande ispirazione è una parte fodamentale dell'essere umano. Poi ci sono i colori che cambiano e io che vivo in montagna e lo vedo amo l'autunno.

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Anna, la serie tv di Niccolò Ammaniti è su Sky e NOW