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Tin Star: Liverpool, cos'è successo nel finale di stagione e di serie

Serie TV sky atlantic

Linda Avolio

Ecco cos'è successo negli ultimi due episodi, il quinto e il sesto, di 'Tin Star: Liverpool' (la serie è disponibile on demand e in streaming su NOW TV). ** ATTENZIONE: SPOILER **

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Tin Star: Liverpool, cos'è successo nel quinto episodio

Il quinto episodio di Tin Star: Liverpool si apre esattamente dov’era finito il precedente, con Catherine che scambia uno sguardo d’intesa con Michael e che giura vendetta. Intanto Jack, sempre in compagnia del povero carlino rubato a un passante, va da Mary per chiederle un ultimo favore. L’amica è un po’ nervosa, ma considerati gli ultimi giorni è comprensibili. Gli suggerisce di fermarsi finché è in tempo, ma lui, in tutta risposta, le dice di tenere gli occhi aperti. Nel frattempo, Ryan ordina a due cugini di Sean di non fare ca**ate.

Anna, ancora scossa, dopo aver vagato per tutta la notte si ritrova di fronte all’università. Accetta un tè caldo da una gentile studentessa che ci rimane di sasso quando la vede prendere a calci e pugni (e a “zainate”) due energumeni (i sopracitati cugini di Sean), poi si rimette in marcia. Scesa da un treno, Angela ha un brutto incontro in stazione. Ad attenderla, infatti, c’è Michael, che ne approfitta per puntarle la pistola alla schiena e per rimembrare i bei tempi andati, tipo quella volta in cui da vero gentleman le diede la sua giacca perché aveva freddo. Peccato che in realtà Angela tremasse non per la temperatura, ma per la paura. Lui la incolpa della morte di Danny, ma lei ribatte: Danny è morto perché lui l’ha mandato incontro a una fine certa. Ad ogni modo, Michael dice di volerla aiutare: sarebbe un peccato se dovesse perdere anche sua figlia dopo aver già perso suo figlio.

 

Chiusa in una stanza d’hotel per la sua sicurezza, con tanto di agente davanti alla porta, Catherine si ritrova a rispondere alle domande del detective Vine, incaricato dell’indagine sui recenti omicidi avvenuti per mano dei Worth. Il poliziotto tira fuori dalla tasca la kill list recuperata dal corpo di Lunt, e a quel punto la Chief Mckenzie si scalda: che non osi nemmeno insinuare che Sarah era implicata con quelle persone! L’altro non si scompone, ma in compenso le fa notare che il suo nome non solo è nell’elenco, ma è anche vicino a quello di Michael Ryan… Catherine gli dice di fare attenzione a ciò che sta insinuando: lei è ancora il suo capo. Vine ribatte che proprio per questo motivo metterà tutto sé stesso nello scoprire la verità.

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Tin Star 3, il cast della stagione finale della serie tv. FOTO

Per conto di Jack, Kayden e gli altri giovani protestanti si mettono alla ricerca di qualcuno, e quel qualcuno è ovviamente Catherine. Intanto Mr. Worth, dopo aver rubato una macchina lasciata ingenuamente aperta (con tanto di chiavi a bordo!) si reca presso una casa di riposo per fare visita a una persona del suo passato. Si tratta di Helen, la madre di Whitey, rimasta semiparalizzata a causa di un ictus, a sua volta causato dal suo alcolismo. La donna sorride nel vederlo e piange…poi gli chiede di aiutarla a farla finita. Jack non può dirle di no, così la soffoca con un cuscino. Poi, prima di andarsene, regala il carlino a un anziano a cui ha rubato uno spinello. Do ut des.

 

Anna si incontra con sua madre e le dice che, quando tutto sarà finito, si iscriverà all’università per studiare fotogiornalismo. Angela, però, è preoccupata per come sta reagendo sua figlia, che dice di non sentire niente di particolare. Intanto Jack è venuto a sapere da Kayden e Mary dove si trova Catherine. Prima di raggiungere le sue donne, però, fa un salto in un minimarket. Da un servizio alla tv viene a sapere della morte di Sarah Lunt. Purtroppo per lui, un cliente si permette di fare un commento poco felice sulla detective, e il nostro, sinceramente dispiaciuto, risponde con una latta d’olio da 5 litri sui denti.

 

Angela si rende conto che Anna sta prendendo una brutta china. Forse si tratta solo dello shock per quanto successo a casa McKenzie…o forse no. Fatto sta che sua figlia vuole “finire il lavoro,” cioè andare a uccidere Catherine. C’è o non c’è una lista di nomi da spuntare? Angela l’avvisa: quella lista è stata difettosa fin dall’inizio, perché a voler fare le cose per bene dovrebbero esserci altri due nomi: il suo e quello di Jack.

 

Mentre Michael rimette a posto i cugini di Sean ordinando loro di ripulire l’area dove tra poco avranno inizio i lavori, Angela racconta la verità a sua figlia. Quando lei era ancora piccolissima, aveva solo cinque mesi, lei e Jack scoprirono che Michael e suo fratello non trafficavano solo droga, ma anche esseri umani. Uomini, donne e bambini uccisi per salvare un carico di roba. Angela prosegue: terrorizzata e scioccata, accettò l’aiuto di Jack e fuggì. Anna, però, non sembra particolarmente impressionata da questo racconto.

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Ben consapevole che il cerchio si sta stringendo attorno a lei, la Chief McKenzie chiama Ryan: devono vedersi. Sbarazzatasi dell’agente di guardia, che viene fatto volare già dal balcone senza tante cerimonie, Catherine “evade.” Intanto Jack, che nel frattempo è arrivato fin lì insieme a moglie e figlia, entra nella stanza d’hotel, ma la trova vuota. Torna da Angela e Anna, ma il poliziotto atterrato sul marciapiede ha prevedibilmente fatto agitare le acque, così i Worth si dividono. Mentre Jack si mette sulle tracce di Catherine, Angela e Anna, inseguite dal detective Vine, si confondono tra la folla di tifosi dell’Everton che sta passando proprio lì.

 

Dopo aver recuperato i soldi e i passaporti finti, la Chief McKenzie finalmente parla faccia a faccia con Michael: è arrivato il momento di far fuori Jack e famiglia, e lui dovrà aiutarla. A proposito di Jack: il nostro sa bene dove si è diretta Catherine, e l’aspetta dentro una lavanderia che ovviamente è un negozio di copertura di Ryan e soci. Lei gli punta contro la pistola – vuole sapere chi ha premuto il grilletto, vuole sapere chi ha ucciso suo figlio e suo marito –, ma fa l’errore di avvicinarsi troppo, e lui non ci pensa due volte a rubarle l’arma e a sparare.

 

Catherine è ferita a un braccio, ma riesce a scappare e ad arrivare fino al luogo dove dovrebbe incontrarsi con Michael, una chiesa chiusa al pubblico. Peccato che di Michael non ci sia neppure traccia: Ryan, infatti, ha deciso di abbandonare la sua ex socia al suo destino. E il suo destino si chiama Jack Worth. Il nostro la raggiunge, e poi, senza tante cerimonie, la manda a raggiungere la sua famiglia. Fuori un’altra. La lista è sempre più leggera. Intanto Angela riceve una telefonata: è Michael, che l’avvisa che il tempo sta per scadere…

 

Tin Star: Liverpool, cos'è successo nel sesto episodio

Il sesto e ultimo episodio di Tin Star: Liverpool, il gran finale, si apre con Jack che porta il corpo senza vita di Catherine in un luogo preciso - il posto dove lei e il suo “socio” hanno seppellito una copiosa quantità di cadaveri - e che scrive “DIG HERE” (scavate qui) sull’asfalto, un chiaro messaggio alla polizia. In sogno, il nostro rivede Sarah Lunt, Helen e suo figlio Simon (Whitey), Frank, e anche un diabolico Michael, che lo osserva con un inquietante ghigno. Si tratta però, per l’appunto, di uno scherzo della sua mente: Jack, infatti, è al sicuro, nel letto insieme a sua moglie, in un campo pieno di casette ricavate da dei container. Lei ha paura, non vuole perdere un altro figlio, ma lui la esorta a non farsi influenzare da Michael: ormai è arrivato il momento della resa dei conti. Intanto Anna, ancora scossa dagli ultimi avvenimenti, si lascia dondolare su un’altalena.

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La giovane Worth ha poi un’idea: oggi è il giorno giusto per un matrimonio! Sì, perché Jack e Angela di fatto non sono ancora sposati, dunque bisogna rimediare. Intanto Il detective Vine si reca sul luogo dove è stato rinvenuto il cadavere della Chief McKenzie. Nel mentre, Michael riceve un invito alla cerimonia: showtime! Anna fa delle foto a sua madre, che la imbarazza dicendole che è la cosa più bella che le sia mai capitata, mentre Jack va a invitare di persona Mary, Kayden e i ragazzi. L’amica di vecchia data prova a dargli una ripulita e a fargli indossare un abito degno di tale nome, ma alla fine riesce solo a fargli mettere una cravatta, peraltro di dubbio gusto. 

 

Mentre i colleghi di Vine scavano dove indicato da Jack, il nostro raggiunge la futura consorte e la figlia presso il molo. Sul trenino ci sono gli invitati, e a officiare la “cerimonia” è Mary, che li dichiara senza indugi marito e moglie. Segue l’immancabile party a base di alcol e musica tecno, ma ecco arrivare l’invitato d’eccezione: Michael. I Worth lo seguono presso il vicino parco dei divertimenti, ma qui si dividono: Anna va nella casa degli specchi, Angela nella casa degli orrori, e Jack nella casa degli scherzi. Ryan, infatti, è giunto sul posto con uno squadrone di sgherri vestiti come lui, con tanto di maschera: che i “giochi” abbiano inizio!

 

Tra pallottole che volano e morti che cadono a terra, è Anna a “vincere” l’incontro col vero Michael. Lo zio cerca di farla desistere: non c’è niente dopo questo, per ogni nome cancellato dalla lista i suoi genitori sono pronti ad aggiungerne altri dieci. Ma lui può farla uscire da quel loop maledetto, vuole darle una chance: se Jack e Angela desisteranno, lui non solo non li seguirà, ma aiuterà lei a rifarsi una vita. Ryan propone un incontro, dopodiché sparisce, richiamando i suoi uomini. Anna ovviamente racconta tutto ai suoi, e Angela le dice che se lo desidera anche loro possono tirarla fuori da quella vita, non deve per forza rivolgersi a suo zio. Ci sarà tempo per riflettere, ma intanto è bene approfittarne e fare un giro sull’autoscontro e sulle montagne russe! I Worth, però, si chiedono seriamente cosa sceglierà di fare la figlia: forse coinvolgerla non è stata proprio l’idea migliore…

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Nel mentre, Vine apre il container appena dissotterrato…e scopre che è pieno di resti umani carbonizzati… Vuole ovviamente fare due chiacchiere con Ryan, che si trova al cimitero cittadino, presso la tomba di Danny. Il detective vuole risposte, sui cadaveri appena scoperti, su Catherine e sui Worth. L’altro, però, non si lascia intimidire dalle minacce, e in tutta risposta lo sbatte a terra e gli pianta i pollici negli occhi, uccidendolo.

 

Mary saluta i suoi ragazzi: deve andare ad aiutare qualcuno, e loro non sono più al sicuro lì. Sì, insomma, il suo è un addio. Poi incontra Jack, Angela e Anna presso il museo di Liverpool. La giovane Worth, intenzionata a lasciarsi alle spalle quella vita folle, dopo aver salutato i genitori sale con lei in macchina e si allontana. Peccato che sulla loro strada, proprio in mezzo, ci sia Michael, che si mette a sparare all’impazzata, uccidendo Mary. Anna, con la faccia sporca del sangue della donna, non può fare a meno di ripensare alla triste fine del fratellino, il povero Peter…e capisce che non può tirarsi indietro.

 

Mentre Jack e famiglia fanno ricognizione a casa della sfortunata amica e alleata, nell’ingresso del palazzo da cui è volato già Danny vediamo Michael posizionare tre sedie e inserire due pallottole in una pistola. Quelle sedie e quelle pallottole sono ovviamente per i Worth, che arrivano “scortati” dai suoi uomini. Questo è ciò che accadrà, spiega Michael: ucciderà due di loro, e chi rimarrà in vita passerà il resto dei suoi giorni completamente solo…proprio come successo a lui. Angela risponde a tono, Anna gli suggerisce di far fuori i suoi genitori, perché uno senza l’altro “non ce la possono fare,” mentre Jack è così annoiato che gli chiede di sparargli.

 

Ryan, irritato da quella reazione, mette il cappuccio in testa ad Angela…ma questa scoppia in una risata isterica. Dopo vent’anni di attesa si riduce tutto a una cosa così poco originale? Michael, sempre più furibondo, fa afferrare Jack da due scagnozzi, poi getta a terra Anna e la prende a calci. Ma i Worth non cedono. Uniti più che mai, continuano a provocare il loro nemico fino a fargli perdere il controllo…fino a fargli sprecare le uniche due pallottole a disposizione, che vanno a conficcarsi nel petto dei suoi fedelissimi, usati da Jack come scudo umano.

 

Purtroppo per Michael, la situazione prende presto una brutta piega: Jack ora è in possesso delle pistole dei due energumeni, pistole che finiscono prontamente nelle mani di Angela e Anna. Lui, invece, è completamente disarmato. Ormai sotto tiro, si aspetta di essere giustiziato…ma i Worth sparano in alto. Non morirà, non ora quantomeno, e non per mano loro, ma la polizia sta arrivando sul posto, e tutti finalmente sapranno chi è veramente, non un imprenditore di successo, non un uomo al servizio della sua comunità, ma un criminale che non si è fatto scrupoli a bruciare vivi dei profughi per salvarsi la pelle e salvare il proprio business. Un mostro.

 

Mentre le forze dell’ordine fanno irruzione, Jack, Angela e Anna salgono sul tetto dell’edificio, nel luogo dove tutto ha avuto inizio. In lontananza si sente uno sparo: Michael, che non ha avuto il coraggio di spararsi da solo, è stato forse ucciso dagli agenti? Non lo sapranno mai. Avanzano ipotesi sulla luna di miele: forse Parigi? No, meglio un posto tranquillo dove nessuno li conosce, per esempio il Canada, scherza Anna. In realtà i Worth non andranno proprio da nessuna parte: sopra di loro, infatti, continua a passare l’elicottero della polizia, che li ha chiaramente individuati. Fine dei giochi anche per loro. Jack, Angela e Anna si prendono per mano, e poi si lanciano nel vuoto insieme.

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