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Lea Michele, polemica dopo le pesanti accuse dell’ex collega di Glee Samantha Ware

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©Getty

La star della serie tv musicale è al centro di un acceso dibattito, dopo che la compagna di cast afroamericana ha rivelato di essere stata sottoposta a una serie di “microaggressioni traumatiche”. Altri attori dello show hanno ricordato episodi sgradevoli che coinvolgevano la diva

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Lea Michele, la star televisiva nota soprattutto per essere stata fra i protagonisti, nel ruolo di Rachel Berry, della serie musicale Glee, si trova nell’occhio del ciclone. L’attrice è imputata di comportamenti aggressivi, con l’aggravante di possibili motivazioni razziste, nei confronti di una sua compagna di cast. Ma paradossalmente l’intera vicenda è nata da un suo tweet in supporto del movimento Black Lives Matter.

 

George Floyd non meritava tutto questo. Non si tratta di un incidente isolato e deve finire. #BlackLivesMatter”, aveva twittato Lea Michele venerdì 29 maggio. Non è tardata ad arrivare la risposta di Samantha Marie Ware, che aveva preso parte alla sesta stagione di Glee nel ruolo di Jane Hayward.

Lea Michele vs Samantha Wade, il tweet della discordia


In un tweet infervorato, scritto tutto in maiuscolo, Samantha ha “rinfrescato la memoria di Lea”, che durante le riprese dello show con il suo comportamento le avrebbe reso la vita un inferno, fino a spingerla addirittura a mettere in dubbio la sua carriera di attrice.


“LMAO ricordi quando hai reso il mio primo ingaggio televisivo un inferno? Perché io non lo dimenticherò mai. Penso che tu abbia detto a tutti che se ne avessi avuto la possibilità avresti c****o nella mia parrucca”, oltre ad altre microaggressioni traumatiche che mi hanno fatto mettere in dubbio la mia carriera a Hollywood”.

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Lea Michele contro tutti

Accuse pesanti, che non sono però cadute nel vuoto. A supporto di Samantha Marie Ware sono infatti accorsi altri ex membri del cast di Glee. Tra questi Alex Newell, interprete di Wade Adams, con una serie di tweet via via più accesi, e Dabier, che aveva preso parte alla serie tv nel 2014 in un ruolo minore, raccontando come Lea non lo avrebbe fatto sedere al tavolo con gli altri membri del cast “perché non faceva parte del gruppo”.


Amber Riley, altra attrice di spicco nel cast di Glee, nel ruolo di Mercedes Jones, non ha commentato apertamente, ma ha postato una gif in cui, secondo i suoi fan, sembrerebbe concordare con le accuse mosse nei confronti di Lea Michele (che trovate qui sotto). E non dimentichiamo poi gli screzi con Naya Rivera, in Glee Santana Lopez, che già in passato, a serie conclusa, non aveva fatto mistero del poco amore tra lei e la collega!

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Lea Michele, le prime conseguenze della polemica

 

Al momento non sono ancora arrivate risposte da parte dell’interessata, ma gli effetti della polemica si stanno già facendo sentire: HelloFresh, compagnia che collaborava da tempo con Lea Michelle, pagata per inserirne i prodotti sul proprio seguitissimo profilo Instagram, ha annunciato di aver interrotto la sponsorizzazione.


Quali che siano gli sviluppi della vicenda, è chiaro che per Lea, a rischio di trovarsi etichettata come razzista, ci saranno delle ripercussioni.

 

Le scuse di Lea Michele

 

In data 3 giugno, ecco arrivare le scuse ufficiali dell'attrice, via Instagram, in un lungo post che trovate qui sotto. Riassumendo e parafrasando, Lea Michele prende atto di quanto dichiarato da Samantha Wade, ma dice anche di non ricordare di aver mai pronunciato quelle determinate parole, e di non aver mai giudicato qualcuno in base al colore della pelle. Ciò detto, l'artista dice anche di aver "approfittato" di quanto accaduto per riflettere sul suo comportamento e su come il suo comportamento possa aver influito in passato nella vita delle persone, e, alla fine, si scusa per gli errori commessi e per aver causato dolore, seppure non intenzionalmente. Davanti a lei ci sono sicuramente un periodo di riflessione e la maternità, e proprio per questo motivo Lea Michele sostiene che farà quanto sarà necessario per migliorare, per sé stessa e per la/il sua/o bambina/o.