Leggi la recensione del settimo e dell'ottavo episodio della terza stagione di Babylon Berlin, in onda in prima tv su Sky Atlantic il venerdì sera alle 21.15 (episodi disponibili anche On Demand e in streaming su NOW TV). - OVVIAMENTE CI SONO SPOILER PER CHI NON HA ANCORA VISTO GLI EPISODI
Babylon Berlin 3, cos'è successo nell'episodio 7
In piena fase maniacale, Nyssen si mette a studiare in maniera ossessiva una serie di documenti di alta finanza, e alla fine giunge a una precisa conclusione: le sue tesi sono corrette. Quando espone i suoi ragionamenti al suo psichiatra, il Dr. Schmidt, si rende però conto che il suo vero obiettivo non è prendere le redini del Paese e dare vita a un nuovo ordine: il suo vero obiettivo è la sua ossessione per i finanzieri ebrei. Il suo vero obiettivo è la vendetta. Intanto Charlotte, dopo la rivelazione di Greta, chiede a Czerwinski e Henning di tenere d’occhio in maniera discreta Walter Weintraub, senza dire nulla a Bohm.
L’avvocato Litten presenta il ricorso in appello per la sua nuova assistita, Greta Overbeck, ma il giudice, non appena rimasto solo, telefona subito a Wendt. Gereon, intenzionato a scoprire la verità riguardo l’attentato, trova Richard Pechtmann (AKA Fritz Höckert) e lo porta in commissariato. Vuole un confronto diretto con Greta, vuole che lei lo riconosca, così chiede aiuto a Zorgiebel per farla arrivare lì. La poverina, però, terrorizzata per il figlioletto, nega di conoscere l'uomo, addirittura dice di non averlo mai visto. Rath è furibondo, ma soprattutto è frustrato.
Toni si ritrova a bighellonare per le vie della città. Vorrebbe acquistare dei pappagallini, ma è senza soldi. Dalle stalle alle stelle: presso la Borsa di Berlino, Nyssen e un gruppo di uomini facoltosi e influenti, tra cui il Generale Seegers e Wendt, discutono del futuro della Germania. Il ricco ereditiere prova a spiegare ai suoi ospiti che il mercato sta per implodere e che a breve l’economia collasserà, così suggerisce di giocare d’anticipo con una vendita allo scoperto (short selling) di una gigantesca quantità di azioni che, al momento opportuno, frutteranno miliardi e miliardi. Soldi che permetteranno finalmente di riordinare a dovere la società. Wendt non si espone, ma sembra incuriosito, mentre gli altri, specialmente Seegers, sono scioccati e infastiditi.
La sera, durante una partita a carte con dei colleghi, il nuovo questore suggerisce che il Generale sta perdendo il suo tocco, che Katelbach si è effettivamente rivelato una spina nel fianco, e che non bisogna dare troppo potere ai nazisti, altrimenti c’è il rischio di perdere il controllo. Ma sappiamo bene che in realtà Wendt è molto più vicino a quel mondo di quanto non lasci intendere.
Agli studios, Czerwinski e Henning osservano Weintraub istruire i suoi uomini: dovranno proteggere a ogni costo Vera, la nuova star del film. Nel frattempo, al commissariato, Ullrich – dopo aver discusso col suo assistente Weishaupt del fatto che un omicidio con l'insulina sarebbe un delitto perfetto – trova un capello nel medaglione appartenuto alla defunta Tilly. C’è una corrispondenza: si tratta del socio dell’Armeno.
Gereon e Charlotte si recano sul set alla ricerca del sospettato, che sembra introvabile. In compenso, ad apparire, di nuovo, è il letale “fantasma nero”, intenzionato a far fuori anche la seconda sostituta di Betty Winter. Vera viene ferita, ma riesce a scappare. Rath si mette a rincorrere la figura mascherata e si scontra con l’assassino. Dopo un breve corpo a corpo, il commissario si ritrova con una guancia trafitta da uno spuntone metallico, una scena abbastanza da voltastomaco! Vera scappa lungo le passerelle sospese dello studio, ma a un certo punto crolla. Charlotte e uno degli uomini di Weintraub la raggiungono, ma ecco arrivare anche il fantasma nero, che, senza pensarci due volte, scaraventa a terra sia il sicario sia la giovane assistente di polizia. Ritter si salva per miracolo aggrappandosi a una catena e cadendo tra le braccia di un gruppo di uomini sotto di lei.
Ma non c’è tempo da perdere, perché la figura mascherata ha rapito Vera. Giusto il tempo di mettere il piede fuori, ed ecco che dall’alto cadono due corpi che si schiantano su un camion pieno di mattoni. Si tratta della giovane attrice e dello stesso fantasma nero…che ha il volto di Weintraub! La povera Vera muore tra le braccia di una disperata e impotente Charlotte, mentre il pericoloso criminale sembra ancora vivo, ma di certo non è messo bene. Non è messo bene neanche Gereon, che arriva tutto sanguinante sul luogo dell’ennesimo delitto.
Babylon Berlin 3, cos'è successo nell'episodio 8
Pecthmann si incontra con Wendt nel bosco per ricattarlo: o gli darà dei soldi per potersene andare da lì e rifarsi una vita, oppure spiattellerà la verità ai quattro venti. In tutta risposta, il nuovo questore lo fa fuori, poi getta il suo cadavere in un lago. Seppur in pessime condizioni, Weintraub è ancora vivo, ma è in stato di incoscienza. Intanto Gennat fa un annuncio: il killer, ribattezzato dai giornali “il Fantasma”, è stato catturato. Esther, però, è certa che non si tratti di Walter: non avrebbe mai potuto fare una cosa del genere, non dopo essersi fatto un anno di prigione al posto di suo marito. L’Armeno intuisce che tra la moglie e l’amico c’è qualcosa…e questo è un tradimento ancora peggiore.
Anche Rath è ricoverato, ma, guancia trafitta a parte, sta abbastanza bene. Charlotte va a trovarlo e lo aggiorna. Se ne va quando arriva Helga, che è lì per dire a Gereon che è incinta. Lui le chiede di chi è il bambino, e, soprattutto, chi diavolo è A., il suo ammiratore. Lei, offesa, se ne va. Moritz è riuscito a partecipare all’agognato weekend nel bosco organizzato dalla Gioventù Tedesca, in realtà la Gioventù Hitleriana, ma non ha il coraggio di uccidere un cervo e viene sbeffeggiato da un compagno. Lo prende a pugni, ma, alla fine, grazie all’intervento di Kessler, che è un capogruppo, fa pace con lui. Oltre a ciò, ma senza rendersene conto fino in fondo, giura anche fedeltà a Hitler.
Greta viene a sapere che la sua esecuzione è dietro l’angolo nonostante la richiesta di appello del suo avvocato (a lei peraltro sconosciuto) non sia ancora stata processata. Tornata in cella, chiede alla Dottoressa Volcker di abbracciarla, e le confessa la verità. In città, la notizia del coinvolgimento di Lufthansa con l’esercito per ricreare la Luftwaffe crea parecchio clamore. Preoccupato, Katelbach se ne sta rinchiuso nella sua stanza, ma riceve un ordine di comparizione dalla polizia politica. MaLu, la figlia di Seegers, incontra Wendt in un ristorante, e insieme a lui discute della situazione economica del Paese.
Charlotte litiga col dottore che dovrebbe operare sua sorella: lui vuole subito i soldi per l’intervento, ma lei per ora può pagare solo l’acconto. L’infermiera, però, di nascosto le dà il nome di un altro chirurgo che opera per la modica cifra di 300 marchi. Di ritorno da scuola, Toni, nel cortile di un palazzo, vede un gruppo di bambini e ragazzini orfani coperti di stracci intenti a cuocere dei topi: il degrado e la povertà dilagano incontrollati. Per strada incrocia un conoscente che la invita a mangiare qualcosa e le dice di aver conosciuto uno “zio”, un signore di una certa età che è alla ricerca di qualcuno, possibilmente una ragazza, che gli legga qualcosa dietro un piccolo compenso. Poi va al cinema con sua sorella, che, ripensando alla triste fine della sua povera amica, scoppia in lacrime durante la proiezione.
Wendt telefona a Nyssen: proverà a farlo entrare nel giro di quelli che contano, cioè nel giro di Seegers, se investirà 100 milioni di marchi nel suo ambizioso e folle progetto. L’Armeno visita Rath in ospedale: vuole sapere cos’è successo veramente agli studios. Poi, insieme al Dr. Schmidt, rapisce Weintraub. Grazie all’elettroshock, Walter si risveglia e dice al suo socio che non è stato lui: qualcuno gli ha fatto perdere i sensi, gli ha messo addosso il secondo costume di scena e poi l’ha spinto giù dall’edificio insieme a Vera. Confessa anche il suo amore per Esther.
Helga si reca a casa della Signora Cziczewicz, l’ex vicina di casa di Charlotte e Toni: sta pensando di abortire, ma non è ancora sicura. Intanto Ritter, per racimolare i soldi mancanti per l’operazione di sua sorella, decide di vendere il suo corpo un’ultima volta per uno spettacolo piuttosto forte. L’Armeno è furioso. Vuole sapere dalla moglie la verità sulla sua relazione con Weintraub, ma proprio in quel momento ecco arrivare alcune volanti della polizia con un mandato di perquisizione…
Babylon Berlin 3, episodi 7 e 8: la recensione
Il settimo e l’ottavo episodio di Babylon Berlin sono i classici episodi “post giro di boa”, cioè due segmenti narrativi in cui il tempo sembra scorrere a velocità doppia e in cui sembra veramente che succeda di tutto. L’episodio 7, in particolare, oltre a essere molto ricco di eventi è anche molto ricco di momenti action, e presenta anche una bella dose di gore. Ci riferiamo ovviamente alla scena, semplicemente disgustosa, in cui Gereon si ritrova la guancia destra impalata, ma anche alla caduta “con volo d’angelo” di Charlotte, e alla triste fine della povera Vera, che, nonostante gli sforzi, non riesce a eludere il fatidico appuntamento col destino. Destino che in questo momento non ha un volto – no, non si tratta di Weintraub! – ma che ha un costume ben preciso.
In realtà è la Germania intera che sta andando incontro al proprio destino, anche più triste e terribile di quello dell’amica e amante di Charlotte, e lo vediamo nella povertà dilagante mostrataci attraverso gli occhi della giovane Toni; lo vediamo nei deliri di Nyssen e nel suo tentativo di sfruttare l’imminente crisi economica (crisi che effettivamente ci sarà, il famigerato Giovedì Nero, il 24 ottobre del 1929, l'inizio della fine) per prendere il comando del Paese; lo vediamo nell’inchiesta-accusa di Katelbach, nel discorso di Kessler a Moritz durante l’incontro della Gioventù Hitleriana, nelle macchinazioni del nerissimo Wendt, e in tante altre piccole cose.
Tra le scene più toccanti non possiamo non segnalare quella dell’abbraccio tra Greta e la Dottoressa Volcker, e cogliamo l’occasione per complimentarci con l’ottima Leonie Benesch, che senza mai strafare, senza scadere in una recitazione troppo marcata o melodrammatica, mette in scena una Greta che realizza di essere ormai veramente una morta che cammina e che ha un unico desiderio: un ultimo abbraccio, un ultimo contatto umano, prima di morire. E una confessione.
Molto bella anche la sequenza in cui Helga decide di andare da una mammana – la Signora Cziczewicz, l’ex vicina di casa di Charlotte e Toni, cosa che ci era peraltro stata fatta ampiamente intuire – perché, dopo l’uscita di Gereon in ospedale, non è più così sicura di volere un figlio da lui. Decisamente d’impatto anche l’ultima parte dell’episodio 8, quando Charlotte, ancora scossa per la morte di Vera, decide di prostituirsi un’ultima volta per poter racimolare i soldi necessari per l’intervento di sua sorella.
Sul fronte indagine siamo ancora in ballo, anche perché se il fantasma nero non è Weintraub è evidente che si tratterà di qualcun altro, e quasi sicuramente di un personaggio che noi spettatori già conosciamo. Forse l’inquietante Ullrich, alla ricerca del delitto perfetto? O forse l’ambiguo Dr. Schmidt, intento in un altro dei suoi esperimenti? In realtà entrambe le opzioni sembrano alquanto improbabili allo stato attuale, ma in caso contrario si tratterebbe sicuramente un bel colpo di scena!
Questa però è “solamente” la cosiddetta trama verticale, l’indagine di stagione, che, per quanto avvincente, sappiamo già giungerà a conclusione entro il dodicesimo episodio. La parte più interessante è ovviamente la linea narrativa orizzontale, cioè quella relativa al sottotesto sociale, culturale e, soprattutto, politico della Germania di fine 1929, un paese che ovviamente si rende conto delle proprie difficoltà, ma che non ha minimamente idea di cosa veramente lo sta aspettando...